Beppe Grillo, Santoro e il V2-Day

Il V2-Day è stato un grandissimo successo, eppure sia giornali che televisioni non ne hanno praticamente parlato e se lo hanno fatto è stato con tono polemico e demonizzando tutti coloro che hanno firmato i tre referendum nelle varie piazze italiane e tutti coloro che si sono dati appuntamento a Piazza San Carlo a Torino.
Le firme raccolte in un solo giorno sono state 1.300.000 e le persone in Piazza San Carlo erano 120.000 (fonte: Il Blog di Beppe Grillo), personalmente ritengo che questi dati siano significativi e non devono essere assolutamente sottovalutati. L'unico giornalista che ne ha voluto parlare è stato Michele Santoro nella puntata di Annozero di giovedì scorso e cosa ha ottenuto? Ha ottenuto un richiamo da parte di Petruccioli, secondo me, completamente immotivato. Queste le parole dette da Petruccioli: "Santoro ha il dovere non eludibile di tutelare la dignità e il prestigio del Servizio Pubblico. Ieri sera Michele Santoro ha di nuovo messo il Servizio Pubblico Radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale, dagli schermi della Rai ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al Presidente della Repubblica, oltrechè ad una personalità universalmente stimata come il Professor Umberto Veronesi" (fonte: La Repubblica).
Io ritengo che Santoro abbia solo fatto il suo dovere, ha mostrato ai suoi telespettatori quello che Grillo ha detto durante il suo spettacolo a Torino, senza dare pareri personali ma facendo intervenire i suoi ospiti in studio in merito alle scene viste.
Ora io mi chiedo: non è questo il compito di un giornalista?
E, inoltre, per quale motivo nessuno ha detto niente in merito al comportamento inaudito di Vittorio Sgarbi che si è permesso di insultare più di una volta Marco Travaglio durante l'intera trasmissione?.
Tirando le somme Travaglio e Santoro sono da demonizzare e Sgarbi deve essere considerato in eroe? No, grazie. Citando l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga in un suo celebre discorso "Io dico no, io non ci sto".