martedì 13 agosto 2019

Recensione: "Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle

Buongiorno Booklovers,
come state? Io sono finalmente in ferie e mi posso dedicare un po' alla lettura e al recupero di serie televisive.
Ho appena terminato di leggere Uno studio in rosso, il primo romanzo dedicato all'intramontabile detective londinese Sherlock Holmes, nato dall'abilissima penna di Sir Arthur Conan Doyle e pubblicato la prima volta nel 1887.

Titolo: Uno studio in rosso
Titolo originale: A study in scarlet
Autore: Arthur Conan Doyle
Casa Editrice: Bur
Genere: Giallo, Classico
Pagine: 168
Prezzo e-book: 0,99 €
Prezzo cartaceo: 9,00 €

Prima pubblicazione: 1887

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:
Il corpo di un uomo viene ritrovato, privo di vita e senza alcuna traccia di violenza, in una casa disabitata. Unici oscuri indizi per sciogliere il mistero, la parola Rache tracciata con del sangue su una parete, un biglietto dal testo sibillino e una fede nuziale. 
Sono queste le coordinate che segnano, nel 1887, la prima comparsa sulla pagina di uno dei più amati e indimenticabili eroi dell'indagine poliziesca: Sherlock Holmes. Misterioso, solitario, dotato di straordinarie capacità analitiche, Holmes affascina il lettore - e il suo nuovo amico e coinquilino, il dottor Watson - e lo conduce, passo dopo passo, a ripercorrere la storia di un'antica vendetta che da Londra risale a luoghi molto lontani. 
Con "Uno studio in rosso" nasce l'investigatore letterario per eccellenza, capace come nessuno di sfruttare la scienza della deduzione e il rigore di una razionalità inflessibile: un mito destinato a non tramontare mai.

Recensione


Recensire un romanzo classico è sempre difficile, non solo perché ha visto la luce in epoche decisamente lontane dalla nostra ma, soprattutto, perché lo stile di scrittura non può che rispecchiare l'epoca in cui è stato scritto.
Vi posso assicurare che Uno studio in rosso non risente assolutamente dell'età, nonostante i suoi 132 anni ha conservato la sua brillantezza e fascino come se fosse stato pubblicato ieri.
Quello che trovo estremamente affascinante in questi romanzi vintage è proprio il lessico utilizzato, ritengo che sia un valore aggiunto.

In questo primo romanzo facciamo la conoscenza di John Watson (colui che narra le vicende del brillante investigatore) e di come la sua amicizia con Sherlock Holmes ha avuto inizio.
Il romanzo sostanzialmente si divide in due parti.
Una prima parte in cui viene narrato l'incontro tra il Dottor John Watson, medico militare da poco ritornato in patria dopo essere rimasto ferito mentre prestava servizio in Afghanistan e Sherlock Holmes, un uomo bizzarro, dedito allo studio del comportamento umano e che si diletta a sperimentare nel suo laboratorio quello che può servirgli per risolvere gli enigmi alla quale viene sottoposto.
A volte sono depresso e non apro bocca per giorni. In quei casi, non deve pensare che sia di cattivo umore. Basta lasciarmi stare e presto mi passa.

Vengono presentati da un amico comune che sa che entrambi sono alla ricerca di un appartamento da poter condividere per risparmiare su affitto e non solo.
Quando un poliziotto chiede aiuto al nostro Sherlock per risolvere un intricato caso di omicidio, esortato dal Watson, Holmes decide di accettare il caso e di aiutare Scotland Yard a risolvere il caso.
In questa prima parte abbiamo la possibilità di conoscere la genialità e il metodo deduttivo che Holmes utilizza per risolvere gli enigmi a prima vista irrisolvibili.
Tanto è vero che a metà libro Sherlock Holmes ha già scoperto chi sia l'assassino.

Nella seconda parte, invece, l'autore ci racconta le motivazioni che hanno spinto l'omicida a commettere il delitto partendo dal principio della storia in cui è rimasto coinvolto; si tratta di una una storia d’amore paterno e di una giovane fanciulla che viene salvata da uno straniero di cui si innamora perdutamente.

l modo in cui il caso viene risolto è davvero stupefacente.
La narrazione, così come la lettura, scorre veloce tra indizi ed interrogatori, grazie alle parole di Watson abbiamo la possibilità di imparare a conoscere le diverse sfaccettature della personalità di Sherlock Holmes.
La prosa di Doyle, come accennavo all'inizio, è un valore aggiunto merito anche di una traduzione ed un adattamento curati e ben riusciti.
Essendo una grande fan del genere giallo non posso che consigliarvi la lettura di questo intramontabile romanzo anche solo per avere la possibilità di conoscere meglio un personaggio letterario che, nonostante il suo abbondante secolo d'età, ha fatto la storia della letteratura poliziesca e ha visto la luce in numerosi adattamenti cinematografiche e serie televisive.
Nella matassa incolore della vita, corre il filo rosso del delitto, e il nostro compito consiste nel dipanarlo, nell'isolarlo, nell'esporne ogni pollice.

Voto

Nessun commento:

Posta un commento