Buon mercoledì Booklovers.
Torna la rubrica I love regency, che condivido con la mia amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicata al bellissimo mondo dei romanzi storici che non possono mancare tra le mie letture.
Torna la rubrica I love regency, che condivido con la mia amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicata al bellissimo mondo dei romanzi storici che non possono mancare tra le mie letture.
Oggi vi parleremo del romanzo Un Conte dalle nobili intenzioni di Deborah Hale, secondo volume autoconclusivo della serie Le cronache della scarpetta di cristallo.
La serie Le cronache della scarpetta di cristallo:
Un’istitutrice per il Barone – Recensione
Un Conte dalle nobili intenzioni
Un’istitutrice per il Barone – Recensione
Un Conte dalle nobili intenzioni
Titolo: Un Conte dalle nobili intenzioni
Autore: Deborah Hale
Editore: Self Publishing
Genere: Historical Romance
Serie: Le cronache della scarpetta di cristallo #2
Pagine: 272
Formato: e-book
Prezzo e-book: 0,89 €
Data di pubblicazione: 4 giugno 2023
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Autore: Deborah Hale
Editore: Self Publishing
Genere: Historical Romance
Serie: Le cronache della scarpetta di cristallo #2
Pagine: 272
Formato: e-book
Prezzo e-book: 0,89 €
Data di pubblicazione: 4 giugno 2023
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐
Trama:
Ferito nel corpo e nello spirito, il colonnello Gavin Romney è tornato a casa dopo la difficile e sanguinosa battaglia di Waterloo. Ha giurato a un suo commilitone morente che non avrà pace finché Napoleone Bonaparte non sarà assicurato alla giustizia. Ma la convalescenza è lunga e prima di potersi lanciare all’inseguimento del despota, Gavin dovrà battere un altro formidabile avversario, stavolta sul fronte domestico, Miss Hannah Fletcher, la devota istitutrice dei suoi figli.
Capace e premurosa, Hannah non può sopportare che i bambini che tanto ama rischino di rimanere orfani di entrambi i genitori come è successo a lei. Perciò è decisa in tutto e per tutto a sfruttare il periodo di convalescenza del conte per creare quel legame – sia col figlio maggiore che coi gemellini appena nati – che il colonnello, sempre impegnato nell’esercito, ha trascurato. Ma Gavin dubita di poter essere un buon padre: si è sempre visto come un guerriero e non un uomo di famiglia; e anche il suo infelice matrimonio ne è stata una prova.
Oltretutto, un attaccamento maggiore alla famiglia potrebbe distoglierlo dalla sua solenne promessa…
Dapprima su posizioni diametralmente opposte, Hannah e Gavin si troveranno a dover rivedere le reciproche opinioni sull’altro, riconoscendo i propri pregiudizi e scoprendo di condividere un passato non dissimile. Basterà questo, però, a far loro fare fronte comune?
E cosa fare di quei crescenti quanto inaspettati sentimenti che mettono a rischio il cuore di entrambi? Mentre la situazione, con Napoleone, in Europa, sembra precipitare, sia Gavin che Hannah dovranno prendere decisioni importanti per il loro destino.
Ferito nel corpo e nello spirito, il colonnello Gavin Romney è tornato a casa dopo la difficile e sanguinosa battaglia di Waterloo. Ha giurato a un suo commilitone morente che non avrà pace finché Napoleone Bonaparte non sarà assicurato alla giustizia. Ma la convalescenza è lunga e prima di potersi lanciare all’inseguimento del despota, Gavin dovrà battere un altro formidabile avversario, stavolta sul fronte domestico, Miss Hannah Fletcher, la devota istitutrice dei suoi figli.
Capace e premurosa, Hannah non può sopportare che i bambini che tanto ama rischino di rimanere orfani di entrambi i genitori come è successo a lei. Perciò è decisa in tutto e per tutto a sfruttare il periodo di convalescenza del conte per creare quel legame – sia col figlio maggiore che coi gemellini appena nati – che il colonnello, sempre impegnato nell’esercito, ha trascurato. Ma Gavin dubita di poter essere un buon padre: si è sempre visto come un guerriero e non un uomo di famiglia; e anche il suo infelice matrimonio ne è stata una prova.
Oltretutto, un attaccamento maggiore alla famiglia potrebbe distoglierlo dalla sua solenne promessa…
Dapprima su posizioni diametralmente opposte, Hannah e Gavin si troveranno a dover rivedere le reciproche opinioni sull’altro, riconoscendo i propri pregiudizi e scoprendo di condividere un passato non dissimile. Basterà questo, però, a far loro fare fronte comune?
E cosa fare di quei crescenti quanto inaspettati sentimenti che mettono a rischio il cuore di entrambi? Mentre la situazione, con Napoleone, in Europa, sembra precipitare, sia Gavin che Hannah dovranno prendere decisioni importanti per il loro destino.
Il colonnello Gavin Romney, conte di Hawkehurts, torna a casa dopo la battaglia di Waterloo ferito nel corpo e nello spirito. Ha giurato a un suo commilitone morente che non avrà pace fino a quando non si sarà assicurato di aver fermato Napoleone Bonaparte e di averlo consegnato alla giustizia. Ma la convalescenza è molto lunga e prima di poter mettersi all’inseguimento di Napoleone deve superare un avversario altrettanto difficile: l’istitutrice dei suoi figli Miss Hanna Fletcher.
Premurosa e attenta Miss Hanna non può sopportare che i bambini che adora perdano anche il padre e restare così orfani come è successo a lei e si ripromette di utilizzare il periodo di convalescenza del conte per fargli conoscere i suoi figli – sia il primogenito sia i gemelli nati da poco – che il colonnello ha trascurato a causa dei suoi impegni con l’esercito. Ma il conte teme di non poter essere un buon padre anche a causa del suo passato e non pensa di essere un uomo di famiglia e il suo fallimentare matrimonio ne è la prova. Inoltre, c’è sempre la promessa fatta al suo commilitone.
All’inizio tra il conte e l’istitutrice la distanza sembra incolmabile, ma più si conoscono più scoprono di non essere poi così diversi come credevano e quando i sentimenti iniziano a fare capolino le cose si complicano ancora di più.
Premurosa e attenta Miss Hanna non può sopportare che i bambini che adora perdano anche il padre e restare così orfani come è successo a lei e si ripromette di utilizzare il periodo di convalescenza del conte per fargli conoscere i suoi figli – sia il primogenito sia i gemelli nati da poco – che il colonnello ha trascurato a causa dei suoi impegni con l’esercito. Ma il conte teme di non poter essere un buon padre anche a causa del suo passato e non pensa di essere un uomo di famiglia e il suo fallimentare matrimonio ne è la prova. Inoltre, c’è sempre la promessa fatta al suo commilitone.
All’inizio tra il conte e l’istitutrice la distanza sembra incolmabile, ma più si conoscono più scoprono di non essere poi così diversi come credevano e quando i sentimenti iniziano a fare capolino le cose si complicano ancora di più.
Sembrava molto più giovane dei suoi anni e piuttosto vulnerabile. Il suo pallore e le ombre di stanchezza scure sotto gli occhi, accrescevano quell’impressione e risvegliavano in lui, suo malgrado, un istinto protettivo. Si chiede da quanto tempo la signorina Fletcher fosse seduta al suo capezzale. E lui quando aveva raggiunto Edgecombe? Quanto tempo era passato? Giorni? Settimane?
Un Conte dalle nobili intenzioni è un romanzo interessante e in parte anche romantico, una lettura con tanto potenziale ma che, dal mio punto di vista, l’autrice non è riuscita a sviluppare come avrebbe potuto.
I personaggi sono costruiti bene ma non sono riuscita a entrare in sintonia con loro se non verso la fine del libro.
Miss Hannah Fletcher è una giovane donna molto provata dal passato e dalle dure prove che ha dovuto superare. Cresciuta presso un istituto dalle regole severe, è riuscita comunque a costruire dei rapporti molto belli con le sue compagne, tanto è vero che, anche se non si vedono da anni, sono comunque restate in contatto. Da quando ha iniziato a lavorare come istitutrice a Edgecombe per il conte e la contessa Hawkehurts, ha stretto un forte rapporto con la contessa della quale è diventata confidente. Il conte, il colonello Romney, è spesso lontano da casa, impegnato nella carriera militare e nel conflitto contro Napoleone. Alla morte prematura della contessa, coincide il ritorno a casa del conte, rimasto seriamente ferito nel corpo e nella mente dopo la battaglia di Waterloo. Hannah ha sempre biasimato il conte e le sue scelte, fine a quando non si rende conto che dietro i suoi comportamenti non c’è egoismo o indifferenza come aveva sempre creduto. Questo aspetto del suo carattere non mi è molto piaciuto, l’ho trovata troppo frettolosa nel dare giudizi e a condannare i comportamenti altrui e anche se il suo passato mi ha commosso, non sono riuscita ad apprezzarla come avrei voluto.
Gavin Romney diventa il nuovo conte di Hawkehurts dopo la prematura morte del fratello maggiore, di cui sposa anche la futura moglie. Il loro non è un matrimonio felice e il conte è conscio di avere avuto diverse mancanze nei confronti della consorte. Quando ritorna a casa ferito nel corpo e nella mente, il suo primo istinto è quello di rimettersi presto per assicurare Napoleone alla giustizia, dopo la promessa che ha fatto a un suo commilitone morente. Ma la fase di recupero si rivela più lunga di quanto sperato e questo lo porta a conoscere a fondo l’istitutrice dei suoi figli da cui si è sempre sentito giudicato. Anche passato di Gavin è stato difficile e lo ha portato a credere di non essere un buon padre, ma più tempo passa con Hannah e con i suoi figli, più si rende conto di amare molto la sua famiglia, anche se resta il problema della solenne promessa fatta all’amico. A differenza di Hanna, il personaggio di Gavin mi è piaciuto di più, e ho trovato la sua evoluzione interessante.
I personaggi sono costruiti bene ma non sono riuscita a entrare in sintonia con loro se non verso la fine del libro.
Miss Hannah Fletcher è una giovane donna molto provata dal passato e dalle dure prove che ha dovuto superare. Cresciuta presso un istituto dalle regole severe, è riuscita comunque a costruire dei rapporti molto belli con le sue compagne, tanto è vero che, anche se non si vedono da anni, sono comunque restate in contatto. Da quando ha iniziato a lavorare come istitutrice a Edgecombe per il conte e la contessa Hawkehurts, ha stretto un forte rapporto con la contessa della quale è diventata confidente. Il conte, il colonello Romney, è spesso lontano da casa, impegnato nella carriera militare e nel conflitto contro Napoleone. Alla morte prematura della contessa, coincide il ritorno a casa del conte, rimasto seriamente ferito nel corpo e nella mente dopo la battaglia di Waterloo. Hannah ha sempre biasimato il conte e le sue scelte, fine a quando non si rende conto che dietro i suoi comportamenti non c’è egoismo o indifferenza come aveva sempre creduto. Questo aspetto del suo carattere non mi è molto piaciuto, l’ho trovata troppo frettolosa nel dare giudizi e a condannare i comportamenti altrui e anche se il suo passato mi ha commosso, non sono riuscita ad apprezzarla come avrei voluto.
Gavin Romney diventa il nuovo conte di Hawkehurts dopo la prematura morte del fratello maggiore, di cui sposa anche la futura moglie. Il loro non è un matrimonio felice e il conte è conscio di avere avuto diverse mancanze nei confronti della consorte. Quando ritorna a casa ferito nel corpo e nella mente, il suo primo istinto è quello di rimettersi presto per assicurare Napoleone alla giustizia, dopo la promessa che ha fatto a un suo commilitone morente. Ma la fase di recupero si rivela più lunga di quanto sperato e questo lo porta a conoscere a fondo l’istitutrice dei suoi figli da cui si è sempre sentito giudicato. Anche passato di Gavin è stato difficile e lo ha portato a credere di non essere un buon padre, ma più tempo passa con Hannah e con i suoi figli, più si rende conto di amare molto la sua famiglia, anche se resta il problema della solenne promessa fatta all’amico. A differenza di Hanna, il personaggio di Gavin mi è piaciuto di più, e ho trovato la sua evoluzione interessante.
Gavin Romney era un uomo migliore di quanto avesse pensato fino a poco tempo prima; e ora sapeva che voleva essere un buon padre per i suoi figli, anche se aveva bisogno del suo aiuto per imparare a gestire i piccoli. Ma ora forse aveva bisogno del suo aiuto per capire quanto i suoi figli avessero bisogno di lui.
La storia d’amore tra Gavin e Hannah si sviluppa in un tempo tutto sommato abbastanza limitato, ma il tempo che i due trascorrono insieme è molto quindi si ha la sensazione che il loro rapporto evolva con una certa lentezza.
La narrazione è in terza persona e il Pov è alternato; la psicologia dei due protagonisti non sempre mi ha convinta e penso che l’autrice non sia riuscita a dare loro il giusto spessore.
La trama ha una buona evoluzione anche se il ritmo è tranquillo e per tutta la lettura del romanzo si respira un’aria molto domestica molto gradevole.
Ho letto altri libri di Deborah Hale e penso che questo non sia tra le sue storie migliori anche se aveva tutte le carte in regola per essere una bella lettura perché possiede tutti gli elementi che mi piacciono molto nei romanzi storici, primo tra tutti il fatto che Hannah sia un’istruttrice. In realtà non vediamo la protagonista alle prese con i figli del conte e i bambini compaiono poco nel corso della lettura e non risultano molto incisivi, anche se i due gemelli sono davvero molto teneri.
Lo scoglio più grosso che ho incontrato è stato il comportamento di Hannah, ho fatto molto fatica a comprenderla e mi è sembrata molto superficiale e anche troppo irruenta nei suoi atteggiamenti nei confronti del conte. Ho trovato la componente romantica un po’ carente mentre ho trovato interessante la parte più storica riguardante le sorti di Napoleone dopo la battaglia di Waterloo.
Tra i personaggi secondari, quasi del tutto assenti, ne appaiono due interessanti Lord e Lady Benedict. La sua amica Rebecca ha sposata Sebastian e il visconte ha deciso di regalare come viaggio di nozze alla moglie un viaggio che la porti a trovare le amiche del tempo della scuola. Questi due personaggi, seppur marginali sono molto interessanti e mi piacerebbe scoprire la loro storia anche se qualcosa dalle loro parole sono riuscita a intuirla.
I dialoghi mi sono piaciuti, sono corposi e abbastanza vivaci. I momenti riflessivi sono tanti ma non hanno rallentato la lettura a differenza di altre volte. Forse lo scoglio più grosso è stato il tiepido romanticismo anche se la parte finale e l’epilogo sono molto romantici.
Lo stile di scrittura di Deborah Hale è attento, incisivo e abbastanza vivace e aver ambientato la storia lontana da Londra le ha permesso di essere meno attenta alle regole del ton.
L’assenza di spicy è un aspetto che ho apprezzato molto, così come era accaduto con il romanzo precedente.
La narrazione è in terza persona e il Pov è alternato; la psicologia dei due protagonisti non sempre mi ha convinta e penso che l’autrice non sia riuscita a dare loro il giusto spessore.
La trama ha una buona evoluzione anche se il ritmo è tranquillo e per tutta la lettura del romanzo si respira un’aria molto domestica molto gradevole.
Ho letto altri libri di Deborah Hale e penso che questo non sia tra le sue storie migliori anche se aveva tutte le carte in regola per essere una bella lettura perché possiede tutti gli elementi che mi piacciono molto nei romanzi storici, primo tra tutti il fatto che Hannah sia un’istruttrice. In realtà non vediamo la protagonista alle prese con i figli del conte e i bambini compaiono poco nel corso della lettura e non risultano molto incisivi, anche se i due gemelli sono davvero molto teneri.
Lo scoglio più grosso che ho incontrato è stato il comportamento di Hannah, ho fatto molto fatica a comprenderla e mi è sembrata molto superficiale e anche troppo irruenta nei suoi atteggiamenti nei confronti del conte. Ho trovato la componente romantica un po’ carente mentre ho trovato interessante la parte più storica riguardante le sorti di Napoleone dopo la battaglia di Waterloo.
Tra i personaggi secondari, quasi del tutto assenti, ne appaiono due interessanti Lord e Lady Benedict. La sua amica Rebecca ha sposata Sebastian e il visconte ha deciso di regalare come viaggio di nozze alla moglie un viaggio che la porti a trovare le amiche del tempo della scuola. Questi due personaggi, seppur marginali sono molto interessanti e mi piacerebbe scoprire la loro storia anche se qualcosa dalle loro parole sono riuscita a intuirla.
I dialoghi mi sono piaciuti, sono corposi e abbastanza vivaci. I momenti riflessivi sono tanti ma non hanno rallentato la lettura a differenza di altre volte. Forse lo scoglio più grosso è stato il tiepido romanticismo anche se la parte finale e l’epilogo sono molto romantici.
Lo stile di scrittura di Deborah Hale è attento, incisivo e abbastanza vivace e aver ambientato la storia lontana da Londra le ha permesso di essere meno attenta alle regole del ton.
L’assenza di spicy è un aspetto che ho apprezzato molto, così come era accaduto con il romanzo precedente.
«Non è necessario che siate perfetta perché la persona giusta vi ami. Chi vi ama vedrà sempre il meglio di voi, a prescindere. Come in quel versetto della Bibbia che mi avete citato una volta, a proposito delle pecore che si smarriscono».
Consiglio la lettura di Un Conte dalle nobili intenzioni a chi abbia voglia di una storia leggere caratterizzato vagamente dal trope enemies to lovers.
Buona lettura.
Buona lettura.
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