Buongiorno Booklovers.
Oggi il blog partecipa al Review Party organizzato dalla mia amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicato a Il faro che custodiva i libri di Sharon Gosling, pubblicato per noi proprio oggi da Garzanti.
Ringrazio Garzanti per la copia del romanzo in omaggio.
Ringrazio Susy per aver organizzato l’evento.
Oggi il blog partecipa al Review Party organizzato dalla mia amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicato a Il faro che custodiva i libri di Sharon Gosling, pubblicato per noi proprio oggi da Garzanti.
Ringrazio Garzanti per la copia del romanzo in omaggio.
Ringrazio Susy per aver organizzato l’evento.
Titolo: Il faro che custodiva i libri
Autore: Sharon Gosling
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 381
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 9,99 €
Prezzo cartaceo: 16,90 €
Data di pubblicazione: 11 giugno 2024
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Autore: Sharon Gosling
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 381
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 9,99 €
Prezzo cartaceo: 16,90 €
Data di pubblicazione: 11 giugno 2024
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐
Trama:
Prima di arrivare in quel paesino della Scozia, Rachel si sentiva senza una direzione, sballottata come il vento che soffia nella brughiera. Poi, tra i tetti delle case, ha intravisto un faro dalle cui finestre filtrava una luce calda ed è entrata. Tutto si aspettava, tranne l’odore inebriante dell’inchiostro e i dorsi colorati di decine e decine di libri. Quel faro, in realtà, è una libreria. Non solo, è il luogo in cui Rachel riesce finalmente a trovare la pace, spostando i volumi da uno scaffale all’altro e offrendo una tazza di tè agli abitudinari clienti che entrano per chiedere consiglio. Perché Rachel conosce bene il potere terapeutico delle storie. Eppure, quando riceve una misteriosa lettera che la riporta al suo doloroso passato, è costretta a rimettere tutto in discussione. Il faro non è più un posto sicuro. Forse farebbe meglio a fuggire ancora, lasciandosi dietro tutte le persone che le sono entrate nel cuore. Ma Rachel non sa che la libreria cela un segreto. Una stanza nascosta che potrebbe essere la risposta ai suoi problemi. Perché, qualche volta, scappare può essere la soluzione più semplice, ma restare è quella più coraggiosa.
Per mesi l’esordio di Sharon Gosling ha dominato le classifiche inglesi grazie al successo del passaparola, e ha conquistato oltre dieci editori all’estero. D’altronde, la sua è una storia che fa bene all’anima e racchiude tutti gli ingredienti giusti: l’amore per i libri, il senso di comunità, la forza di ricominciare senza mai arrendersi. Tutti abbiamo bisogno di un faro che ci guidi nella giusta direzione e Sharon Gosling ci mostra che può esserlo anche un romanzo.
Prima di arrivare in quel paesino della Scozia, Rachel si sentiva senza una direzione, sballottata come il vento che soffia nella brughiera. Poi, tra i tetti delle case, ha intravisto un faro dalle cui finestre filtrava una luce calda ed è entrata. Tutto si aspettava, tranne l’odore inebriante dell’inchiostro e i dorsi colorati di decine e decine di libri. Quel faro, in realtà, è una libreria. Non solo, è il luogo in cui Rachel riesce finalmente a trovare la pace, spostando i volumi da uno scaffale all’altro e offrendo una tazza di tè agli abitudinari clienti che entrano per chiedere consiglio. Perché Rachel conosce bene il potere terapeutico delle storie. Eppure, quando riceve una misteriosa lettera che la riporta al suo doloroso passato, è costretta a rimettere tutto in discussione. Il faro non è più un posto sicuro. Forse farebbe meglio a fuggire ancora, lasciandosi dietro tutte le persone che le sono entrate nel cuore. Ma Rachel non sa che la libreria cela un segreto. Una stanza nascosta che potrebbe essere la risposta ai suoi problemi. Perché, qualche volta, scappare può essere la soluzione più semplice, ma restare è quella più coraggiosa.
Per mesi l’esordio di Sharon Gosling ha dominato le classifiche inglesi grazie al successo del passaparola, e ha conquistato oltre dieci editori all’estero. D’altronde, la sua è una storia che fa bene all’anima e racchiude tutti gli ingredienti giusti: l’amore per i libri, il senso di comunità, la forza di ricominciare senza mai arrendersi. Tutti abbiamo bisogno di un faro che ci guidi nella giusta direzione e Sharon Gosling ci mostra che può esserlo anche un romanzo.
Rachel arriva a Newton Dunbar, un paesino della Scozia, un po’ per caso, come un segno del destino, e sempre come un segno del destino decide di fermarsi, forse anche grazie a quel faro così caratteristico, che si erge come una torre in un luogo dove il mare non c’è. E, in effetti, quella costruzione non è nemmeno un faro ma una libreria e diventa la sua nuova dimora, in cui la donna riesce finalmente a trovare la pace, spostando i volumi da uno scaffale all’altro e offrendo una tazza di tè ai clienti abitudinari e godendo della compagnia di Cullen, il proprietario del faro e della libreria. Il passato di Rachel è avvolto dal mistero, anche gli abitanti stessi della piccola cittadina conoscono poco di lei, la considerano comunque parte della comunità, ma quando le arriva una lettera che la riporta al suo doloroso passato, l’antica paura ritorna.
Ma grazie all’arrivo di Toby, uno scrittore in cerca di ispirazione, e la scoperta che all’interno del faro si nasconde una stanza segreta avvolta dal mistero, la invogliano a restare e a cercare di trovare le risposte alle tante domande che un evento doloroso accaduto nella piccola comunità ha sollevato.
Ma grazie all’arrivo di Toby, uno scrittore in cerca di ispirazione, e la scoperta che all’interno del faro si nasconde una stanza segreta avvolta dal mistero, la invogliano a restare e a cercare di trovare le risposte alle tante domande che un evento doloroso accaduto nella piccola comunità ha sollevato.
Rachel era l’emblema della calma e della compostezza. Aveva un’aria di grazia e imperturbabilità costanti che andavano a sommarsi all’aura di mistero che aleggiava sul suo passato. Era arrivata a Newton Dunbar come se fosse caduta dal cielo. Era comparsa così, da un giorno all’altro, e non solo sembrava fatta apposta per quel paese, ma era anche arrivata quando tutte le congiunture erano favorevoli, neanche l’avesse fatto apposta. Nessuno sapeva da dove fosse spuntata o che cosa facesse prima di prendere in gestione la libreria.
Il faro che custodiva i libri è un libro che mi ha molto colpito e appassionato, grazie anche a una trama mai scontata e ricca di tanti personaggi interessanti e originali che diventano elementi fondamentali di una storia che ha tutti gli elementi giusti: l’amore per i libri, il senso di comunità, il non arrendersi mai davanti alle difficoltà e avere sempre il coraggio di affrontare i propri demoni per riuscire ad andare avanti e ricominciare.
In questo libro non troverete solo un protagonista ma tanti personaggi diversi tra loro e tutti fondamentali ai fini della storia. L’autrice ha fatto un buon lavoro nella loro caratterizzazione, a partire da Rachel e Toby i primi due personaggi che l’autrice ci mostra.
Rachel arriva a Newton Dunbar per caso, come un segno del destino e sempre come un segno del destino e, forse, anche grazie a quel faro così caratteristico, che si erge come una torre in un luogo dove il mare non c’è, decide di fermarsi. Quella costruzione non è un faro ma una libreria e diventa il suo luogo di lavoro e la sua nuova dimora, dove trovare la pace a lungo cercata, spostando i volumi da uno scaffale all’altro e offrendo una tazza di tè ai clienti abitudinari, godendo della compagnia di Cullen, il proprietario del faro e della libreria. Il passato della donna è avvolto dal mistero e quando le arriva una lettera che la riporta al suo doloroso passato, l’antica paura ritorna rischiando di mettere in pericolo la sua serenità. Ma quando nella piccola comunità accade qualcosa di doloroso, Rachel scopre che all’interno del faro si nasconde una stanza segreta avvolta dal mistero sollevando così tante domande alle quali vuole trovare risposta, anche per rispetto di quel luogo così antico e speciale. Il personaggio di Rachel mi è piaciuto molto, è una donna posata, sempre molto accogliente e ben disposta nei confronti del prossimo. Il suo passato è misterioso e molto doloroso, eppure è riuscita a trovare dentro di sé il coraggio e la forza di rimettersi in piedi e ricominciare.
Un altro personaggio importante è Toby Hollingwood un giornalista di guerra diventato scrittore e che arriva nel piccolo paese della Scozia perché deve scrivere un libro. Anche lui, come Rachel resta affascinato dalla presenza del faro e anche se è l’ultimo arrivato viene accolto con cortesia e calore dagli abitanti. Tra lui e Rachel nasce una bella amicizia e l’aiuterà a fare luce sul mistero che riguarda il faro e la famiglia che lo ha costruito. Anche Toby mi è piaciuto molto, è un personaggio positivo nonostante anche il suo passato sia costellato da eventi dolorosi e difficili.
In questo libro non troverete solo un protagonista ma tanti personaggi diversi tra loro e tutti fondamentali ai fini della storia. L’autrice ha fatto un buon lavoro nella loro caratterizzazione, a partire da Rachel e Toby i primi due personaggi che l’autrice ci mostra.
Rachel arriva a Newton Dunbar per caso, come un segno del destino e sempre come un segno del destino e, forse, anche grazie a quel faro così caratteristico, che si erge come una torre in un luogo dove il mare non c’è, decide di fermarsi. Quella costruzione non è un faro ma una libreria e diventa il suo luogo di lavoro e la sua nuova dimora, dove trovare la pace a lungo cercata, spostando i volumi da uno scaffale all’altro e offrendo una tazza di tè ai clienti abitudinari, godendo della compagnia di Cullen, il proprietario del faro e della libreria. Il passato della donna è avvolto dal mistero e quando le arriva una lettera che la riporta al suo doloroso passato, l’antica paura ritorna rischiando di mettere in pericolo la sua serenità. Ma quando nella piccola comunità accade qualcosa di doloroso, Rachel scopre che all’interno del faro si nasconde una stanza segreta avvolta dal mistero sollevando così tante domande alle quali vuole trovare risposta, anche per rispetto di quel luogo così antico e speciale. Il personaggio di Rachel mi è piaciuto molto, è una donna posata, sempre molto accogliente e ben disposta nei confronti del prossimo. Il suo passato è misterioso e molto doloroso, eppure è riuscita a trovare dentro di sé il coraggio e la forza di rimettersi in piedi e ricominciare.
Un altro personaggio importante è Toby Hollingwood un giornalista di guerra diventato scrittore e che arriva nel piccolo paese della Scozia perché deve scrivere un libro. Anche lui, come Rachel resta affascinato dalla presenza del faro e anche se è l’ultimo arrivato viene accolto con cortesia e calore dagli abitanti. Tra lui e Rachel nasce una bella amicizia e l’aiuterà a fare luce sul mistero che riguarda il faro e la famiglia che lo ha costruito. Anche Toby mi è piaciuto molto, è un personaggio positivo nonostante anche il suo passato sia costellato da eventi dolorosi e difficili.
«Il mondo ha senso solo se lo osservi con i tuoi occhi e non con quelli degli altri. Ognuno di noi guarda le cose in maniera diversa. Se così non fosse non ci sarebbero più guerre, ma non esisterebbe nemmeno l’arte. Se vuoi creare dell’arte di qualità devi capire cosa vuoi che il resto del mondo veda dal tuo punto di vista.»
Oltre a Rachel e Toby, l’autrice ci presenta altri personaggi importanti e interessanti: come Edie Strang, artista locale e amica di Rachel; una donna dal carattere forte e con pochi peli sulla lingua. O Ezra Jones, che lavorava sulle piattaforma di trivellazione e ora che è in pensione si ritrova vicino di Edie e tra loro due volano continue frecciatine. E ancora Gilly, una giovane senzatetto che cerca riparo e calore nella libreria e che scoprirà che a Newton Dunbar ci sono tante persone gentili e oneste di cui potersi fidare. Altri due personaggi importanti sono anche Cullen, proprietario del faro e della libreria, e Ron suo grande amico e sfidante di scacchi.
Una particolare menzione va al faro costruito agli inizi dell’Ottocento grazie a James MacDonald e a sua moglie, antenati di Cullen, che in passato fungeva da biblioteca di famiglia e oggi è una libreria aperta al pubblico. Il faro/libreria è il fulcro della narrazione, un luogo di ritrovo caldo e accogliente sia per i cittadini del paese che per i visitatori di passaggio. In esso si cela un mistero che Rachel, aiutata da Toby, cercherà di risolvere e di portare alla luce.
La narrazione è in terza persona e l’autrice si sofferma un po’ su tutti i personaggi, alcuni approfondendoli di più, altri un pochino meno, ma come vi dicevo ognuno di loro ha un ruolo importante ai fini della storia e rende questo libro molto corale e pieno.
La trama ha una bella evoluzione e anche se all’inizio ho faticato un pochino a inquadrare bene la storia, molto presto ne sono stata conquistata e mi sono ritrovata a finire il libro in un paio di sere.
Ho apprezzato tantissimo l’aria che si respira non solo dentro il faro, ma in tutti i luoghi di aggregazione della piccola cittadina, le descrizioni dell’autrice sono molto accurate e non ho faticato a immaginarmi il luogo in cui è ambientato il libro. Anche i rapporti sono molto importanti, si sente forte la presenza della comunità nel momento del bisogno, il modo in cui le loro vite si intrecciano. Così come l’amicizia che nasce tra Toby e Rachel o il legame burrascoso tra Ezra e Edie o, ancora, i consigli saggi di Ron che affianca Rachel in un momento difficile per entrambi.
Lo stile di scrittura di Sharon Gosling mi è piaciuto molto; la sua penna è scorrevole, attenta, descrittiva, ironica e coinvolgente. I dialoghi mi sono piaciuti in modo particolare perché mi hanno permesso di conoscere bene i personaggi e le dinamiche che intercorrono tra loro.
Ho apprezzato molto anche il messaggio che l’autrice ci lascia con questa bella storia delicata, profonda, forte e commovente allo stesso tempo. L’aggiunta di un pizzico di Romance, poi, me lo ha fatto piacere ancora di più.
Una particolare menzione va al faro costruito agli inizi dell’Ottocento grazie a James MacDonald e a sua moglie, antenati di Cullen, che in passato fungeva da biblioteca di famiglia e oggi è una libreria aperta al pubblico. Il faro/libreria è il fulcro della narrazione, un luogo di ritrovo caldo e accogliente sia per i cittadini del paese che per i visitatori di passaggio. In esso si cela un mistero che Rachel, aiutata da Toby, cercherà di risolvere e di portare alla luce.
La narrazione è in terza persona e l’autrice si sofferma un po’ su tutti i personaggi, alcuni approfondendoli di più, altri un pochino meno, ma come vi dicevo ognuno di loro ha un ruolo importante ai fini della storia e rende questo libro molto corale e pieno.
La trama ha una bella evoluzione e anche se all’inizio ho faticato un pochino a inquadrare bene la storia, molto presto ne sono stata conquistata e mi sono ritrovata a finire il libro in un paio di sere.
Ho apprezzato tantissimo l’aria che si respira non solo dentro il faro, ma in tutti i luoghi di aggregazione della piccola cittadina, le descrizioni dell’autrice sono molto accurate e non ho faticato a immaginarmi il luogo in cui è ambientato il libro. Anche i rapporti sono molto importanti, si sente forte la presenza della comunità nel momento del bisogno, il modo in cui le loro vite si intrecciano. Così come l’amicizia che nasce tra Toby e Rachel o il legame burrascoso tra Ezra e Edie o, ancora, i consigli saggi di Ron che affianca Rachel in un momento difficile per entrambi.
Lo stile di scrittura di Sharon Gosling mi è piaciuto molto; la sua penna è scorrevole, attenta, descrittiva, ironica e coinvolgente. I dialoghi mi sono piaciuti in modo particolare perché mi hanno permesso di conoscere bene i personaggi e le dinamiche che intercorrono tra loro.
Ho apprezzato molto anche il messaggio che l’autrice ci lascia con questa bella storia delicata, profonda, forte e commovente allo stesso tempo. L’aggiunta di un pizzico di Romance, poi, me lo ha fatto piacere ancora di più.
Rachel non disse nulla, restò a guardare il pollice di lui che le accarezzava le nocche. Era felice che ci fosse anche Toby, della sua presenza, e di non sentirsi sola in quel disperato bisogno di sapere.
«Hai cenato? Scommetto di no. Ti metto su un piatto di pasta, è questione di dieci minuti.»
Rachel accettò, sia perché aveva effettivamente fame sia perché la cucina di Toby era luminosa e calda, e le ombre lungo le pareti non erano fatte di buio ma di contrasti, e perché credeva che, forse, Toby era in grado di capire che cosa significasse portarsi dentro qualcosa. Sempre. E per sempre.
Consiglio Il faro che custodiva i libri a chi sia alla ricerca di una storia corale, che svela un mistero proveniente dal passato e ambientato in una cittadina vibrante e ricca di sfaccettature.
Buona lettura.
Buona lettura.
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