martedì 29 maggio 2018

Recensione: "Caro boss, addio!" di Vera Brain

Titolo: Caro boss, addio!
Autrice:  Vera Brain
Casa Editrice: Self Published
Genere: Romance
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 214
Prezzo e-book: 0,99 €
Data di uscita: 29 marzo 2018
Voto: 5 stelline (5/5)

Trama: Amelia le ha provate davvero tutte ma non riesce ad andare avanti così. Vita sociale inesistente, orari impossibili, lavoro da schiava, il capo è un tiranno e per finire la sua migliore amica si sposa.
E lei? La sua vita è solo lavoro, lavoro, lavoro.
Per la prima volta si accorge di aver perso l’orientamento.
Da due anni lavora dieci ore al giorno, rinunciando alla sua vita privata per un lavoro che non la soddisfa più. Vedere la felicità negli occhi di Sara innesca un meccanismo strano in lei: le manca qualcosa. Deve assolutamente cambiare vita per ritrovare il suo equilibrio.
Ormai ha deciso, e nulla potrà farle cambiare idea. A meno che Ivan…

Recensione: 5 stelline (5/5)

"Di fatto sono il suo braccio destro. Ma io non sono solo questo: io sono la mamma, la nonna, la confidente, la ragazza, la donna delle pulizie, la cameriera… e mille altre mansioni che al momento non riesco neanche ad elencare."


Inizia così questo piacevole romanzo rosa, con la nostra protagonista, Amelia Neri, alle prese con il suo insopportabile capo: il vichingo Ivan Turner.
Lei odia lui, lui odia lei. Direi che sia un buon inizio.
Amelia lavora per la società di Ivan, la Casmere&Co, come assistente direzionale anche se il nostro protagonista continua a rivolgersi a lei come la "sua segretaria" cosa che la fa letteralmente uscire dai gangheri. Lavora dieci ore al giorno e praticamente non ha vita sociale. Desidera partecipare al matrimonio della sua migliore amica, Sara, ma non sa come fare a chiedere ad Ivan un giorno di permesso. Per questo motivo trova un escamotage decisamente bizzarro e geniale (che non vi svelerò) e riesce a mantenere la promessa fatta a Sara, anche perchè Amelia sarà la damigella d'onore.
Arrivato il giorno prestabilito si mette in viaggio e raggiunge i quasi sposini, tutto sembra filare per il meglio almeno fino a quando durante una passeggiata notturna nei boschi, cade in un dirupo e viene "salvata" da due braccia possenti e sicure che appartengono proprio all’ultima persona che avrebbe voluto icontrare: Ivan Turner o come lo chiama Amelia "lo stronzo".
Scopriamo così che il suo affascinante, dispotico ed impossibile capo altri non è che il testimone e, come se non bastasse, caro amico di Ben, il futuro sposo.

"Ricapitolando, nel giro di dodici ore il mio capo ha scoperto che: ho mentito per assentarmi al lavoro, che mi rivolgo a lui chiamandolo "lo stronzo" e mi ha tirato fuori da un dirupo nel cuore della notte. Beh, direi che peggio di così non può andare."

Dal matrimonio in poi cambieranno molte cose sia per Amelia che per Ivan e ne succederanno delle belle.
Con la trama mi fermo qui perchè ho paura di rivelare troppo.

Quando ho letto la prima volta la sinossi di questo romanzo, le recensioni sullo store di Amazon non erano tutte lusinghiere, anzi. Tuttavia ho deciso di fidarmi del mio istinto ed ho scaricato l'estratto, dopo averlo divorato ho deciso di aquistarlo perchè ero già presa dalla storia e non me ne sono affatto pentita.
Il libro inizia in maniera divertente e frizzante e mi ha conquistata sin dalle prime pagine.

"E’ proprio una bella giornata. Ma quando la porta si apre, per una volta vorrei essere in ritardo. In ascensore c’è solo lui: Ivan. Il mio capo. Il mio torturatore. Lo stronzo."

Amelia è un personaggio che non ha peli sulla lingua, ha una parlantina che stordisce e, soprattutto, è l'unica che riesca a tenere testa ad Ivan.
Ivan Turner, dal canto suo, è un uomo che si è realizzato da solo, bello, forte e sicuro di sè (il fatto che abbia il fisico di un vichingo di certo non guasta) e con un carattere decisamente impossibile.
Ho adorato Amelia e in più di una occasione mi ha fatto ridere grazie alla sua ironia, è stato facile immedesimarsi in lei. Ho sofferto e sperato assieme a lei ed ho apprezzato tantissimo la sua voglia di non arrendersi mai e la sua spontaneità. 

"Io voglio essere felice e credo di meritarmelo."

Ivan e Amelia insieme sono bellissimi, frizzanti e passionali sia quando litigano o si punzecchiano, sia quando si amano come due ragazzini.

Non so spiegare di preciso cosa mi abbia così favorevolmente colpito di questo romanzo, forse la sua semplicità.
Lo stile di scrittura di Vera Brain ha saputo catturarmi fin dalle prime pagine e questo ha fatto sì che il romanzo corresse via veloce, senza intoppi. Staccarsi dalla lettura non è stato semplice e quando l'ho finito di leggere mi è un po' dispiaciuto dover salutare due personaggi unici nella loro normalità. Mi sarebbe piaciuto conoscere ancora qualcosa della loro nuova vita insieme.

Concludo questa recensione con una piccola riflessione personale.
I sistemi di valutazione come le stelline dello store di Amazon oppure di Goodreads sono sicuramente uno strumento utile ma non per questo vincolante. Se mi fossi soffermata solo sui pareri negativi di quegli utenti che non hanno apprezzato questo romanzo probabilmente mi sarei persa una bella storia d'amore.
I gusti, è risaputo, sono soggettivi e quello che piace a me non è detto che debba per forza piacere anche agli altri ed è giusto così in fondo.
Tuttavia sono contenta di essermi fidata del mio istinto e di non essermi lasciata condizionare dal giudizio degli altri perchè "Caro boss, addio!" mi ha fatto trascorrere delle ore piacevoli e mi ha fatto provare delle belle sensazioni oltre ad avermi strappato una risata in più di una occasione.

"Quando è quello giusto, lo senti. E nonostante le sofferenze, tutto passa in secondo piano pur di avere solo cinque minuti di felicità con lui."

Anche se la storia d'amore tra Ivan ed Amelia può sembrare la classica relazione amorosa capo-segretaria posso assicurare di essere arrivata alla fine del libro con il sorriso sulle labbra e gli occhi a cuoricino, per questo consiglio la lettura a tutte le amanti del genere rosa e che abbiano voglia di trascorrere ore piacevoli leggendo.

"E se non fosse così soffrirò di nuovo ma almeno so di averle provate tutte per essere felice."

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