martedì 28 gennaio 2020

Recensione: "La campana in fondo al lago" di Lars Mytting

Buon martedì Booklovers,
La settimana scorsa ho partecipato al Blog Tour del libro di Lars Mytting, intitolato La campana in fondo al lago, edito da DeA Planeta e oggi ho deciso di parlarvene con una recensione.
Vi anticipo che leggere questo libro è stato bellissimo e che mi ha fatto riflettere parecchio.

Titolo: La campana in fondo al lago
Autore: Lars Mytting
Casa Editrice: DeA Planeta
Genere: Narrativa
Pagine: 480
Prezzo e-book: 9,99 €
Prezzo cartaceo: 18,00 €
Data di uscita: 21 gennaio 2020
Disponibile su Amazon sia in cartaceo che in digitale (link di acquisto sul titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐1/2

Trama:

Norvegia, 1879.

Nel piccolo villaggio di Butangen sorge una chiesa dalla bellezza austera e sublime. È un’antica stavkirke, interamente costruita in legno e intrisa di memoria, di leggende e di magia. È qui – tra i banchi spolverati di neve e un freddo capace di gelare il midollo – che un tempo si poteva ammirare l’ultimo arazzo tessuto dalle dita instancabili di Halfrid e Gunhild Hekne, gemelle siamesi unite “per la pelle” dalla vita in giù. Ed è sempre qui che le campane realizzate dal padre in loro onore rintoccano da sé, misteriosamente, ogni volta che una minaccia incombe sulla valle… Fino al giorno in cui il nuovo pastore decide di disfarsene nel nome del progresso e delle proprie ambizioni. Ma il reverendo non ha fatto i conti con Astrid Hekne, indomita discendente di Halfrid e Gunhild, disposta a tutto, anche all’inganno, pur di difendere le “sue” campane e sfuggire a un futuro che sembra già scritto. Mirabolante intreccio di storie, epoche e destini, La campana in fondo al lago è il nuovo, celebrato romanzo di uno degli scrittori scandinavi più amati e talentuosi. Un omaggio vibrante allo “stupore dei tempi andati” e al fascino di una terra aspra e bellissima.



Cosa ne penso


Le gemelle Halfrid e Gunhild, venute alla luce dopo un parto difficile, sono gemelle siamesi unite “per la pelle” dalle anche in giù. Appartenevano alla famiglia Hekne, dell’omonima fattoria e, data la loro condizione, furono messe a lavorare al telaio verticale, con il quale realizzavano arazzi incredibili dai motivi misteriosi e bellissimi. Quando una delle due si ammalò, il padre pregò il signore che morissero assieme e così avvenne. Le ragazze furono seppellite sotto al pavimento della chiesa e il padre delle due gemelle, Eirik Hekne, fece fondere due campane in loro ricordo, che furono chiamate le “Campane Sorelle”, e che producevano un suono di un’intensità e profondità incredibili, arrivando a risuonare fino ai tre villaggi vicini a quello di Butangen.
Le Campane Sorelle, donate dalla famiglia Hekne alla chiesa, divennero così il simbolo non solo della stavkirke, una chiesa fatta in legno molto antica, ma anche dell’intero villaggio. Grazie al loro inconfondibile suono, risuonarono sul villaggio per tantissimo tempo, per i vivi, per i malati, per i defunti, i matrimoni, insomma per qualsiasi motivo, sia legato a funzioni religiose che non. Perché le Campane Sorelle avevano anche la funzione di segnalare un pericolo imminente, e rimasero al sicuro nel loro campanile fino all’anno 1880, quando assieme al villaggio subirono gli effetti di cambiamenti e volontà inflessibili.

Ciò che vi ho raccontato è una sorta di prologo, la storia vera e propria ha come protagonista Astrid Hekne, pronipote delle gemelle Halfrid e Gunhild. Astrid è una donna forte e determinata, ma anche molto sveglia e intelligente. È particolarmente legata alle Campane Sorelle e quando scopre che il nuovo pastore di Butangen, Kai Schweigaard, vuole ristrutturare la chiesa per rinnovarla non solo nell’aspetto ma anche negli intenti, farà di tutto per proteggere coloro che sono il simbolo dell’intero villaggio. Il ricordo di due gemelle speciali, morte troppo presto e che la storia ha praticamente dimenticato.
Il pastore Kai è un ragazzo dal temperamento deciso, dai sani principi e molto bravo ad ascoltare i propri fedeli. Grazie alle Campane Sorelle i due iniziano a frequentarsi sempre più assiduamente, diventato amici e anche qualcosa di più. Purtroppo il loro amore nascente viene in parte messo da parte da Kai stesso e in parte a causa dell’arrivo di Gerhard Schönauer, un architetto tedesco inviato al villaggio per disegnare la vecchia chiesa per poi ricostruirla interamente a Dresda.
Quando Astrid conoscerà meglio Gerhard, la sua iniziale diffidenza sarà sostituita da un sentimento mai provato prima che somiglia molto a ciò che prova per il giovane Kai.
Chi dei due conquisterà definitivamente il cuore della giovane Astrid, ma soprattutto cosa accadrà alle Campane Sorelle?

La campana in fondo al lago è un libro affascinante, con quella caratteristica tipica che hanno tutti i libri nati da autori scandinavi ed è una caratteristica che, in qualche modo, mi attira molto.
Tutto nel libro ruota attorno alle Campane Sorelle e alla chiesa, che considero i principali protagonisti del romanzo.
Grazie al suo stile di scrittura molto preciso, accurato elegante ma mai noioso, Lars Mytting, mi ha trasportata in una terra fredda, a tratti inospitale, ma che conserva quel fascino selvaggio e intramontabile tipico dei Paesi del Nord, in un’epoca lontana, quando la vita di un piccolo villaggio era scandita dal lavoro quotidiano, dal trascorrere lento e inesorabile del lungo inverno che metteva tutti a dura prova. Il villaggio di Butangen ha un piede nel passato e uno volto al futuro. Le innovazioni e i cambiamenti che stanno avvenendo in Europa, prima o poi, arriveranno anche in quella parte di mondo, all’apparenza così lontano e inavvicinabile.
I cambiamenti erano lenti. Il villaggio aveva un ritardo di vent’anni rispetto a quelli vicini, che a loro volta erano arretrati di trent’anni sulle città della Norvegia e di cinquanta rispetto al resto d’Europa.

Grazie al mistero e alle credenze popolari che sono parte integrante degli abitanti del piccolo villaggio, la storia assume quella sfumatura cupa che ha reso la mia percezione dell’intera vicenda ancora più interessante e corposa.
Il ritmo non è incalzante ma lento, tuttavia questa sua lentezza mi ha permesso di assaporare meglio la lettura che, comunque, è stata veloce. Un libro di più di quattrocento pagine, letto comunque in un paio di giorni. E credo che questo sia indicativo sull’effetto che le parole di Lars Mytting hanno avuto per me.
Inoltre, il fatto di aver scritto questa mia recensione a una settimana abbondante dalla lettura, mi ha permesso di lasciar decantare l’intera vicenda e di riflettere meglio riguardo a ciò che ho letto.
La connessione che ho avuto con Astrid è stata immediata e vi confesso di essermi particolarmente affezionata a Kai, un uomo decisamente interessante.
La campana in fondo al lago, è romanzo che mi ha affascinato, a tratti commosso, ma che mi ha lasciato addosso una bellissima sensazione.
Per questo vi consiglio di leggerlo perché credo che sia un romanzo che meriti una possibilità, a metà tra un romance e un racconto di storia, intriso di quella magia che solo i racconti provenienti dal passato portano con sé.  Una lettura diversa da quelle cui sono abituata, per questo l’ho trovata appassionante e innovativa. Grazie anche alle belle descrizioni che l’autore fa di questa terra dura, difficile, a volte quasi intransigente ma capace di risvegliarsi con la bellezza incantevole che solo la primavera riesce a donare alla natura.  Questi sono i motivi che mi hanno fatto sentire rapita dall’intera storia e, durante la lettura, più volte mi è parso veramente di udire i rintocchi delle Campane Sorelle.

Inoltre, parlando con la mia carissima amica Susy ho scoperto che questo libro è il primo di una trilogia, e spero vivamente che la DeA Planeta decida di pubblicare anche gli altri romanzi legati a questo libro che mi ha stupito e affascinato.
Lettura consigliata a coloro che amano le storie ambientate nelle lontane terre Scandinave, intrise di quel fascino decadente tipico dei tempi lontani.

Voto



2 commenti:

  1. Spero anch'io di leggere il seguito dei libri, questa storia è davvero interessante e come te ha avuto un impatto non indifferente. Credo che certe letture vadano assaporate con calma e il ritmo così com'è fatto è perfetto.
    Bellissima recensione Catia <3

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    1. Sono assolutamente d'accordo con te e sono contenta che la mia recensione ti sia piaciuta. Ammetto che non mi dispiacerebbe recuperare gli altri libri di questo autore.

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