Grafica a cura del blog Tre gatte tra i libri
Grazie a Monica e Sara del blog Tre gatte tra i libri che hanno organizzato il Review Party, ho l’immenso piacere di parlarvi del nuovo romanzo di Tracie Podger
, intitolato Un amore virtuale e uscito lo scorso 2 giungo grazie a Hope Edizioni.
Un romanzo che mi ha scosso nel profondo e che ho letto con il fiato sospeso, trovandolo bellissimo e intenso.
Ringrazio la Hope Edizioni per la copia digitale del romanzo in omaggio.
Titolo: Un amore virtuale
Autore: Tracie Podger
Editore: Hope Edizioni
Genere: Contemporary Romance
Traduzione: Serena Tardioli
Cover: Catnip Design
Pagine: 378
Prezzo e-book: 3,99 €
Data di uscita: 2 giugno 2020
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama:
Sai che odore ha la speranza?
È una combinazione di mare, alghe e aria salmastra. E di sabbia bagnata in un giorno d’inverno.
Jayne ha quarantacinque anni quando vive il momento più bello e più brutto della sua esistenza.
Si è innamorata pazzamente e ha perso tutto da un giorno all’altro.
Ma non importa quanto la vita diventi dura, quanto tu sia caduto in basso e quanto oscuro possa essere il tunnel nel quale sei finito, perché c’è sempre un barlume di speranza.
Dalla sua casa dei sogni nel Kent, passando per il manicomio, per giungere in un cottage in Cornovaglia, Jane affronta un viaggio destinato a ferirla, a distruggerla e, infine, a guarirla.
Questa è la storia di una donna alla ricerca di se stessa, per imparare ad amarsi di nuovo.
Recensione
Lo sai com’è il profumo della speranza? Lascia che te lo racconti…
Jayne è una donna di quarantacinque anni, moglie e madre di due figli ormai grandi, intrappolata in un matrimonio che la rende infelice, senza amore e complicità.
Costantemente divisa a metà tra senso di colpa e voglia di dare un nuovo significato alla sua vita, accetta di fare una vacanza assieme alla sua migliore amica Carla. Questo piacevole diversivo è proprio quello di cui ha bisogno Jayne per ritrovare la pace e la serenità e ricaricare le batterie. Complice anche uno scenario paradisiaco, Jayne conosce Stefan un uomo danese anch’egli intrappolato in un matrimonio insoddisfacente.
Tra loro nasce una bellissima amicizia che continua anche dopo la fine della vacanza grazie a una corrispondenza molto fitta. La presenza di Stefan è un toccasana per l’infelicità di Jayne fino a quando improvvisamente tutto precipita e la protagonista si trova ad affrontare un difficile percorso che la porterà in contatto con il suo io più intimo, alla riscoperta di se stessa.
Costantemente divisa a metà tra senso di colpa e voglia di dare un nuovo significato alla sua vita, accetta di fare una vacanza assieme alla sua migliore amica Carla. Questo piacevole diversivo è proprio quello di cui ha bisogno Jayne per ritrovare la pace e la serenità e ricaricare le batterie. Complice anche uno scenario paradisiaco, Jayne conosce Stefan un uomo danese anch’egli intrappolato in un matrimonio insoddisfacente.
Tra loro nasce una bellissima amicizia che continua anche dopo la fine della vacanza grazie a una corrispondenza molto fitta. La presenza di Stefan è un toccasana per l’infelicità di Jayne fino a quando improvvisamente tutto precipita e la protagonista si trova ad affrontare un difficile percorso che la porterà in contatto con il suo io più intimo, alla riscoperta di se stessa.
Certi giorni avevo la testa piena di rumore, ma nulla di distinguibile. Certi giorni era troppo faticoso muoversi, mi sentivo come se stessi guardando tra la melassa. Ma poi c’erano altri giorni in cui mi sentivo al settimo cielo, quando il sole splendeva e portavo a spasso Dini tra i boschi… in cui mi sentivo alla grande.
Un amore virtuale, per ammissione della stessa autrice, è in parte un racconto autobiografico e in parte un romanzo inventato. Il tema che affronta è delicato e difficile, il lettore intraprende un percorso insieme alla protagonista ed è impossibile, o almeno lo è stato per me, non sentirsi emotivamente coinvolti.
Quante volte ci siamo sentiti condizionati dal senso di colpa? Inadatti? O semplicemente soli?
La storia che ci racconta Jayne potrebbe essere la storia di ognuno di noi e credo che, anche se solo in piccola parte, chiunque legga il romanzo si possa rivedere nella protagonista.
All’apparenza Jayne può sembrare debole e in balia degli eventi ma non è così, in tantissime occasioni ha dato prova di grande coraggio e forza che si è tradotta poi nella sua rinascita.
A volte capita di sentirsi trascinare dagli eventi, di non essere più padroni di noi stessi. Il dolore emotivo ha diverse forme e modi di manifestarsi, il disagio che una persona sente dentro, prima o poi, raggiunge la superficie, anche se tenta in tutti i modi di mascherarlo.
La depressione è una malattia da cui si può guarire. I fattori scatenanti possono essere molteplici ma quello che conta veramente è non avere mai paura di chiedere aiuto. La depressione, unita al senso d’inadeguatezza e alla solitudine, può diventare difficili da gestire. Ma c’è sempre speranza.
Vi confesso che ho amato Jayne sin dal prologo, l’ho sentita vicina ed ho rivisto un po’ anche di me stessa in lei. Attraverso la scrittura in prima persona, il lettore entra nella sua testa e ha la possibilità di accompagnarla passo dopo passo, fino alla parola “fine”.
Oltre a Jayne incontriamo anche altri personaggi, Carla la sua migliore amica è impossibile non amarla, è veramente un’amica fantastica e non la abbandona un attimo. Poi c’è la madre di Jayne, altra donna straordinaria e veramente in gamba. Mentre Stefan è l’uomo che ogni donna dovrebbe incontrare lungo il proprio cammino.
Il marito di Jayne, invece, è uomo di una meschinità incredibile, con il suo comportamento egoistico ha spento la scintilla vitale di Jayne, e in questo ho visto una sorta di monito per tutte noi. Non dovremmo mai annullarci per gli altri, né per il marito né tantomeno per i figli o le persone che amiamo.
Quante volte ci siamo sentiti condizionati dal senso di colpa? Inadatti? O semplicemente soli?
La storia che ci racconta Jayne potrebbe essere la storia di ognuno di noi e credo che, anche se solo in piccola parte, chiunque legga il romanzo si possa rivedere nella protagonista.
All’apparenza Jayne può sembrare debole e in balia degli eventi ma non è così, in tantissime occasioni ha dato prova di grande coraggio e forza che si è tradotta poi nella sua rinascita.
A volte capita di sentirsi trascinare dagli eventi, di non essere più padroni di noi stessi. Il dolore emotivo ha diverse forme e modi di manifestarsi, il disagio che una persona sente dentro, prima o poi, raggiunge la superficie, anche se tenta in tutti i modi di mascherarlo.
La depressione è una malattia da cui si può guarire. I fattori scatenanti possono essere molteplici ma quello che conta veramente è non avere mai paura di chiedere aiuto. La depressione, unita al senso d’inadeguatezza e alla solitudine, può diventare difficili da gestire. Ma c’è sempre speranza.
Vi confesso che ho amato Jayne sin dal prologo, l’ho sentita vicina ed ho rivisto un po’ anche di me stessa in lei. Attraverso la scrittura in prima persona, il lettore entra nella sua testa e ha la possibilità di accompagnarla passo dopo passo, fino alla parola “fine”.
Oltre a Jayne incontriamo anche altri personaggi, Carla la sua migliore amica è impossibile non amarla, è veramente un’amica fantastica e non la abbandona un attimo. Poi c’è la madre di Jayne, altra donna straordinaria e veramente in gamba. Mentre Stefan è l’uomo che ogni donna dovrebbe incontrare lungo il proprio cammino.
Il marito di Jayne, invece, è uomo di una meschinità incredibile, con il suo comportamento egoistico ha spento la scintilla vitale di Jayne, e in questo ho visto una sorta di monito per tutte noi. Non dovremmo mai annullarci per gli altri, né per il marito né tantomeno per i figli o le persone che amiamo.
Mi accadde qualcosa in quel momento. Mi innamorai di nuovo di me stessa. Lessi di me e della mia vita in modo totalmente oggettivo e diventai dipendente dalla scrittura.
Accompagnare Jayne nel suo processo attraverso la perdita di se stessa e la sua rinascita è stato emozionante e doloroso, in diversi momenti durante la lettura mi sono ritrovata con le guance bagnate, quando ero costretta a interrompere la lettura perché dovevo sbrigare qualche commissione o semplicemente per mangiare, continuavo a pensare a Jayne e a quello che stava affrontando. È bellissimo quando mi capita di sentirmi in questo modo perché, indipendentemente dalla storia, capisco che il libro che sto leggendo mi sta regalando qualcosa di grande.
Mentre mi avvicinavo alla fine, mi sono accorta di trattenere sempre di più il fiato, in continua lotta tra cuore e ragione e il finale mi ha fatto sciogliere.
La scrittura di Tracie Podger è perfetta, scorrevole ed efficace, capace di stemperare la crescente tensione con sapienza e ironia. Ho amato anche le sue sapiente descrizioni della Cornovaglia, un luogo che non ho mai visto ma che porto nel cuore, anche se mi ricorda non proprio momenti piacevoli. Un giorno riuscirò a vedere quelle scogliere, è una promessa che ho fatto a me stessa.
Le descrizioni dell’autrice sono un valore aggiunto a un romanzo già meraviglioso e intenso di suo.
Quando ho letto la trama la prima volta, sapevo che mi avrebbe emozionato e strapazzato e sono felicissima che l’abbia fatto.
Sono tanti i messaggi che l’autrice ci lascia con questo romanzo, il primo fra tutti è quello di non sottovalutare il disagio interiore e che la depressione non è un mostro imbattibile. Il percorso può essere a tratti doloroso ma se ne può uscire. È importante non perdere mai la speranza anche quando tutto sembra perduto.
Mentre mi avvicinavo alla fine, mi sono accorta di trattenere sempre di più il fiato, in continua lotta tra cuore e ragione e il finale mi ha fatto sciogliere.
La scrittura di Tracie Podger è perfetta, scorrevole ed efficace, capace di stemperare la crescente tensione con sapienza e ironia. Ho amato anche le sue sapiente descrizioni della Cornovaglia, un luogo che non ho mai visto ma che porto nel cuore, anche se mi ricorda non proprio momenti piacevoli. Un giorno riuscirò a vedere quelle scogliere, è una promessa che ho fatto a me stessa.
Le descrizioni dell’autrice sono un valore aggiunto a un romanzo già meraviglioso e intenso di suo.
Quando ho letto la trama la prima volta, sapevo che mi avrebbe emozionato e strapazzato e sono felicissima che l’abbia fatto.
Sono tanti i messaggi che l’autrice ci lascia con questo romanzo, il primo fra tutti è quello di non sottovalutare il disagio interiore e che la depressione non è un mostro imbattibile. Il percorso può essere a tratti doloroso ma se ne può uscire. È importante non perdere mai la speranza anche quando tutto sembra perduto.
L’oceano Atlantico si infrange sulle scogliere secolari, le frastagliate rocce nere si insinuano nel mare e la ruvida sabbia gialla mi accarezza i piedi. L’odore delle alghe emerse e l’aria salmastra mi pervadono i sensi. Ecco qual è il profumo della speranza.
Consiglio la lettura di questo piccolo gioiello a chi ama le storie di perdita e rinascita. Io l’ho adorato e spero che valga lo stesso anche per voi.
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