lunedì 5 ottobre 2020

Blog Tour: “Julia Somerford” di Karen Aminadra – I vizi dell’Ottocento

Oggi ho il piacere di partecipare al BlogTour dedicato a Julia Somerford primo volume della Somerford Saga, scritto da Karen Aminadra e pubblicato in Italia da Vintage Editore.

I bellissimi banner sono stati realizzati da My Crea Bookish Kingdom

In questa tappa vi parlerò dei vizi dell’Ottocento, in particolar modo del gioco d’azzardo e dei club per gentiluomini che avevano voglia di dilapidare la propria fortuna oppure, se la dea bendata era dalla loro parte, riempire le proprie tasche.
Per prima cosa, però, ringrazio infinitamente Tania del blog My crea Bookish Kingdom per aver organizzato il BT e per avermi dato l’opportunità di partecipare.
Inoltre ringrazio anche la Vintage Editore per la copia digitale del romanzo in omaggio. A fine post troverete il banner con tutte le tappe e i blog partecipanti. Inoltre l’otto ottobre troverete il post con il mio personale parare sul romanzo.


Titolo: Julia Somerford
Autore: Karen Aminadra
Editore: Vintage Editore
Traduzione: Daniela Mastropasqua
Illustrazione: Chiara Noemi Monaco
Genere: Historical Romance
Collana: New Vintage
Serie: The Somerford Saga #1
Pagine: 122
Prezzo cartaceo: 15,00 €
Data di uscita: 30 luglio 2020

 
Trama:

Bath, 1840. Una tazza di cioccolata calda: è questa ormai l’unica cosa che può riuscire a sollevare l’animo di Julia Somerford. Ma non una tazza di cioccolata qualsiasi, solo quella preparata alla Casa del Cioccolato gestita dai coniugi Foster. È in questo delizioso locale, tra l’aroma pungente delle spezie e del cacao, che Julia trascorre il suo tempo, seduta vicino alla vetrina per poter guardare la gente che passa e sognare altre vite e altre possibilità. È in questa graziosa cioccolateria, infatti, che la fanciulla viene lasciata dal padre mentre lui si allontana per badare ai propri affari. Ma non si tratta di lavoro, Julia l’ha capito: il padre va a giocare d’azzardo e, poco alla volta, sta perdendo tutti i loro beni.

E proprio dopo l’ennesima perdita, Julia è costretta ad accettare di sposare un perfetto sconosciuto che subito le sembra un essere spregevole. Il suo destino, insomma, appare segnato e il futuro una vita senza amore.

Julia Somerford è il primo libro della saga sulla famiglia Somerford. Una storia emozionante, con una protagonista che non potrà non entrare nel cuore dei lettori. Karen Aminadra torna ad affascinare i lettori italiani con la Vintage Editore.



I vizi dell’Ottocento


Chi ha un po’ dimestichezza con i romanzi storici forse sa che, molto spesso, i gentiluomini e non solo trascorrevano buona parte del proprio tempo libero in club come il White’s Club (spesso citato nei romanzi) oppure il meno conosciuto ma altrettanto importante il Boodle's.
E cosa facevano i gentiluomini in questi club? Parlavo di politica, bevevano degli ottimi liquori, giocavano d’azzardo e s’intrattenevano con attività di vario genere (vi lascio immaginare quali).
Anche il padre della nostra Julia Somerford trascorre buona parte del suo tempo giocando d’azzardo e perdendo considerevoli somme di denaro e non solo.
Anche in passato, come oggi, il gioco d’azzardo creava una certa feroce dipendenza e non era strano se i giocatori più forti e più sfortunati perdessero ogni cosa al gioco.
“Si rilassò sulla sedia dell’unico posto nel quale si sentiva felice: la Casa del Cioccolato sulla Milsom Street, a Bath. Lì trovava la giusta quantità di gioia e distrazione senza provare rimorso.”
E mentre Julia beveva cioccolata calda e mangiava dolcetti, il padre si recava al piano superiore per giocare con altri gentiluomini, nel tentativo di riempire nuovamente le proprie finanze.
Purtroppo Sir Francis Somerford, un baronetto nonché padre di Julia, del gioco era dipendente, ma la dea della fortuna non voleva proprio saperne di stare dalla sua parte e, poco alla volta, aveva perso ogni suo bene. Ed è per questo motivo che, senza più un soldo e con zero possibilità di rivincita, Julia è costretta ad accettare di sposare un perfetto sconosciuto…
La follia unita alla presunzione, generava una sorta di impetuosità. Stephen lo aveva visto accadere fin troppo spesso ai tavoli.

Oggi, come allora, il gioco d’azzardo resta una delle dipendenze senza droghe più pericolose al mondo.
Ma dove potevano giocare a carte e scommettere i gentiluomini in età vittoriana e da dove arriva la moda dei club?
Per trovare le radici di questa tradizione dobbiamo andare parecchio indietro nel tempo, si parte dal mondo classico, dalle confraternite medievali, dalla massoneria, fino ad arrivare, in tempi più recenti quindi attorno al XVIII secolo, alle coffee houses.
Due fra i primi dei più famosi club di Londra derivano direttamente da questa tradizione, il Club di White fu fondato inizialmente nel 1693 come chocolate house, quindi un luogo dedicato al culto del cioccolato, mentre quello di Boodle's nacque nel 1762 come costola di una taverna, celebre per il gioco d’azzardo.
Nonostante questa tradizione antica, l’età dell’oro dei club fu proprio quella vittoriana, e il motore principale di questo boom fu certamente l’espansione della classe media che fece seguito alla rivoluzione industriale.

Il White’s Club nasce nel 1693 in St. James Street, come Casa della Cioccolata, un locale simile alla Casa da tè dove ci si recava per consumare questa delizia che, in passato, non solo era rara ma anche molto costosa, inoltre si poteva discutere di politica specialmente nei primi anni del regno di Carlo II.
A fondare il White’s è stato un italiano, un certo Francesco Bianco che, in seguito, cambiò il proprio nome in Francis White, da qui il motivo per cui il locale porta questo nome che, inizialmente, era Mrs.White's Chocolate House.
Le case della cioccolata erano frequentate soprattutto da nobili e aristocratici, uomini d'affari pieni di denaro ed eredi di fortunati patrimoni, per questo molte divennero dei club privati, anche per tutelare la privacy e la compagnia dei locali frequentati da codesti altolocati nobiluomini.
Il White’s è diventato un club per gentiluomini dal 1778 quando assunse la sua connotazione attuale, ossia un luogo di ritrovo per la créme della capitale dove si potevano incontrare i propri pari in un ambiente informale, sebbene rigidamente regolato da norme comportamentali ed etichetta, ci si rilassava parlando amabilmente e giocando d'azzardo, si consumavano prodotti eccelsi come liquori del Mediterraneo o cioccolato finissimo proveniente dall'America.
Inoltre, al White’s si poteva scommettere su qualsiasi cosa, molto famoso era, infatti, il Libro delle scommesse, dove vi si annotavano le scommesse dei partecipanti, le partite della giornata riguardanti un torneo di boxe, una corsa dei cavalli, combattimento tra galli o chi si sarebbe accaparrato questa o quella debuttante piuttosto che la sua virtù.
Insomma, ogni cosa era materia di scommessa.

Sulla scia del White’s Club, nel 1763 fu fondato anche il Boodle's è uno dei più famosi club esclusivi di Londra, per gli anglosassoni è un'istituzione, ma una di quelle che raramente vengono esportate all'estero, così gli stranieri conoscono il White’s, ma non Boodle's nonostante fossero entrambi club di grande importanza sociale, storica e politica, anche se il primo detiene il primato del più antico club della capitale.
Il Boodle's si trasferisse nel 1782 nella sua attuale ubicazione, al numero 28 di St. James Street. La location era quella di un antico e poi estinto club londinese denominato Savoir Vivre di cui prese il posto.
Anche il Boodle's introdusse al suo interno molti più divertimenti in termini di gioco d'azzardo e relax (il bagno turco e una vasca di acqua calda tipo terme romane) e la possibilità di cenare al locale, caratteristica spesso disprezzata dai più tradizionalisti iscritti del XVIII secolo, ma che lo portò alla gloria con la sua cucina.
È probabile che, come per molti club maschili di Londra, anche il Boodle's si occupasse di fornire una vasta gamma di attrazioni ai suoi avventori, comprese ragazze e divertimenti scollacciati, era un'usanza abbastanza diffusa, se ci pensate anche la più logica, anche se sempre passata sotto silenzio per via della moralità di cui i partecipanti si ammantavano.
Il Boodle's è considerato uno dei club più prestigiosi di Londra, e annovera tra i suoi membri molti aristocratici britannici e importanti politici. È il secondo club più antico del mondo dopo il White Boodle's Orange Fool è un piatto da club tradizionale.

È doveroso ricordare che c’erano club per tutti i gusti, raggruppabili in sei macro-tematiche: i club letterari, come l’Athenaeum o il Garrick; quelli dedicati al gioco d’azzardo, come quelli di Withe’s e Boodle’s; quelli politici, di cui un esempio era il Reform Club, il club della Riforma, così chiamato perché associato in origine ai sostenitori della Reform Bill, tanto che aveva un fratello gemello cioè il Carlton Club, fondato nel 1832 per i conservatori; i club per sportivi, come quello degli Alpini; i club militari e quelli per i viaggiatori, di cui un esempio era il Travelers’ Club fondato nel 1819 era riservato a uomini che avevano percorso un minimo di 500 miglia fuori dalle Isole inglesi, mentre il Royal Colonial Institute era per uomini che avevano un qualche legame con le colonie e le Indie Britanniche.

Spero di non avervi annoiato con questo post, da amante dei romanzi storici ho trovato molto appassionante questa tappa, anche perché mi ha permesso di scoprire particolarità interessanti sulla vita dei gentiluomini inglesi in età georgiana e vittoriana.
Prima di salutarvi vi lascio il banner con tutte le date, gli argomenti e i blog che hanno preso parte a questo meraviglioso BlogTour, inoltre giovedì potrete trovare sul blog la mia recensione del romanzo.
Mi raccomando, non perdetevi nemmeno una tappa.



1 commento:

  1. Una analisi ben fatta di uno degli aspetti più interessanti dell'epoca, un'ottima ricerca, bravissima!

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