venerdì 4 dicembre 2020

Recensione: “Il sette di cuori – La carta rivolta” di Emanuele Marconi

Oggi ho il grandissimo piacere di parlarvi del bellissimo romanzo d’esordio di Emanuele Marconi dal titolo Il sette di cuori – La carta rivolta, un thriller accattivante, ricco di fascino, dai risvolti inquietati e molto attuali che mi ha fatto compagnia in questi giorni.

Ringrazio Giulia Previtali ed Emanuele Marconi per la copia digitale del romanzo.


Titolo: Il sette di cuori – La carta rivolta
Autore: Emanuele Marconi
Editore: Self Publishing
Genere: Giallo/Thriller
Pagine: 376
Prezzo e-book: //
Prezzo cartaceo: 23,00 €
Data di uscita: 8 ottobre 2020
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:

Un ragazzo psicopatico che urla frasi rivoluzionarie inneggianti la liberta a Milano Centrale, il cadavere di un giovane ritrovato nei pressi dei binari di una ferrovia toscana, un misterioso treno che viaggia per l’Italia. L’astuto giornalista Marco Ledogli intuisce che la realtà è diversa da come appare, ma non sa quanto oscure possano essere le trame – economiche, politiche, societarie – di chi agisce nell’ombra. Un thriller, un mystery, un gioco letterario che scorre a doppio binario tra passato e futuro, in una riflessione sul tempo, sui grandi cambiamenti, sulla libertà, sulla manipolazione mediatica, sul confine tra reale e illusorio, in un confronto tra tutto quello che si può cambiare e quello che, invece, deve rimanere immutabile: la verità dei sentimenti.


L'autore


Emanuele Marconi ha 31 anni ed è nato a Monza. Dopo il diploma di maturità scientifica, ha cambiato strada, e deviato verso gli studi umanistici, laureandosi in Scienze dei Beni Culturali – indirizzo “teatro, cinema e televisione”, per poi conseguire un Master in Produzione e Comunicazione per il cinema e i media digitali. Dal punto di vista lavorativo, dopo anni dedicati alla vendita, si occupa ora di comunicazione, come titolare e copywriter della Pubblicinemà. Collaboro, inoltre, da oltre dieci anni con una rivista online, Persinsala.it, occupandomi di recensioni cinematografiche. La passione per la scrittura è nata per caso – un po’ per gioco e un po’ per intima necessità – negli ultimi anni del liceo, dedicandosi inizialmente alla stesura di racconti (alcuni dei quali pubblicati all’interno di raccolte in seguito a concorsi), per poi affrontare la dimensione dei romanzi.
Il Sette di cuori – La carta rivolta è il suo primo libro.



Recensione


Sono davvero felice di potervi parlare del romanzo d’esordio di Emanuele Marconi, un thriller che mi ha appassionato e che mi ha affascinato con i suoi interessanti intrecci tra passato e futuro, che pone l’accento su aspetti particolari e lo fa in modo approfondito ed esaustivo. Un’indagine giornalistica d’altri tempi, dove niente è lasciato al caso, e dove tutto trova la propria dimensione.

Il passato non si cancella. Non si dimentica.
Si può evitare di riviverlo, di ripetere gli errori commessi, di ricadere nelle situazioni negative che lo hanno contraddistinto.
Ma non si annulla, il passato. Rimane lì, scolpito nella roccia, marchiato a fuoco sull’epidermide della nostra vita, impresso con inchiostro indelebile nelle pagine della nostra Storia.
Ci troviamo in Italia, l’anno è il 2027.
Marco Ledogli è un giornalista d’inchiesta, si occupa principalmente di politica ma, quando serve, scrive anche articoli di cronaca nera per il giornale per cui lavoro lo Status Quo.
Si trova a Milano per scrivere un articolo riguardante la morte di una studentessa quando, improvvisamente, si ritrova tra le mani qualcosa di completamente diverso e molto più complicato.
Grazie al nipote Lorenzo che lo affiancherà in questa indagine, Marco scoprirà qualcosa di oscuro e molto pericoloso. Cos’hanno, infatti, in comune le frasi rivoluzionarie che inneggiano alla libertà gridate da un ragazzo, all’apparenza psicopatico, fuori dalla stazione di Milano Centrale, con la morte di un giovane il cui corpo è stato rinvenuto nei pressi dei binari di una ferrovia toscana e un treno misterioso, chiamato Perseo, che viaggia per l’Italia?
«Abbiamo bisogno di recuperare i nostri valori, ormai persi nella nebbia celebrale in cui ci hanno gettato i nostri governanti nonché manipolatori di menti! Dobbiamo recuperare la nostra identità, la nostra autonomia, la libertà! LA LIBERTA’!».

Il sette di cuori – La carta rivolta è un bellissimo romanzo thriller che trasporta il lettore in un futuro non troppo lontano, e che lo mette davanti a una verità intrisa di grandi quesiti più che mai attuali, quali la dicotomia tra reale e virtuale, la manipolazione mediatica, la libertà, il peso che i poteri forti hanno sulle nostre vite. Al centro di tutti questi quesiti una sola parola: rivoluzione.
Il primo aspetto che mi ha colpito di questo romanzo è l’abilità e l’intelligenza con cui l’autore ha saputo affrontare tematiche attuali che “affliggono” la nostra società. E lo ha fatto in modo molto semplice e, allo stesso tempo, articolato riuscendo a creare una fitta trama composta da scoperte sconcertanti e macchinazioni da parte di chi agisce nell’ombra, senza curarsi delle conseguenze delle proprie azioni. Il tutto attraverso una serie di personaggi ottimamente costruiti e calati perfettamente nel contesto.
Tra i protagonisti spicca sicuramente Marco Ledogli, giornalista d’inchiesta con un grande fiuto e, soprattutto, persona con un grande senso etico, alla costante ricerca della verità. Il lettore lo seguirà passo, dopo passo, scoperta, dopo scoperta nel tentativo di risolvere un caso dagli sviluppi oscuri e inquietanti. L’ho trovato un personaggio veramente molto interessante e caratterizzato ottimamente, con un grande spessore psicologico e umano. Un punto di riferimento non solo per il lettore, ma anche per Leonardo, suo nipote e partner nell’indagine.
Leonardo è un giovane intelligente, sveglio, che non ha paura di domandare quando non conosce qualcosa e con la voglia di andare a fondo alle questioni, ma che sta anche passando un periodo particolarmente inquieto e ombroso della propria vita, che lo destabilizza e che gli sta togliendo quella sorta di fiducia che i giovani dovrebbero provare nei confronti del futuro. Anche Leonardo, come Marco, è un personaggio ben costruito e che funziona benissimo. Insieme formano un duo molto solido, uniti da un grande affetto e da una profonda ammirazione reciproca. L’autore ha saputo porre l’accento sula loro relazione, dando quel quid in più a una trama già in partenza intensa e ricca di spunti interessanti.
«Il futuro… Da decenni si contestualizzano le ambientazioni orwelliane nel futuro. Accade da sempre… E se invece si trattasse del presente? È difficile che il futuro trovi espressione esattamente nella maniera in cui è stato immaginato da un romanziere. Probabilmente il mondo ideato in 1984 dallo scrittore britannico non avrà mai luogo, ma alcuni processi descritti al suo interno… Bè, quelli sono in atto già da anni e anni… Attraversano le nostre generazioni e transitano nelle nostre menti come invisibili convogli notturni pieni di materiale incendiario».

Particolare attenzione e cura è stata data anche alla costruzione dell’ambientazione, ci troviamo in un futuro non così lontano come sembra e che ha dei risvolti, oserei dire, quasi distopici. La realtà che l’autore descrive è affascinante e inquietante al tempo stesso, ricca di descrizioni minuziose e di spunti riflessivi.
Ho trovato particolarmente coinvolgente la parte investigativa, molto curata e ben sviluppata. Seguire da vicino tutti i passi e gli sviluppi dell’inchiesta, i dubbi dei protagonisti che diventano anche i dubbi del lettore.
Lo stile di scrittura di Emanuele Marconi è molto preciso ma allo stesso tempo fluido, ricco di particolari descrittivi e ho apprezzato moltissimo la cura per i dettagli. Spicca il grande lavoro di ricerca e il background personale dell’autore. I riferimenti storici e artistici presenti nel romanzo sono accurati e, da amante della storia, non posso che elogiare il modo in cui questi elementi siano stati fatti diventare il fulcro stesso della trama. Una trama ben studiata e articolata, che si snoda in modo costante, ricca di colpi di scena e di scoperte che rendono incalzante il ritmo narrativo. I dialoghi sono sempre funzionali e mai banali.
Sono tantissime le domande che il lettore si pone, così come sono tantissimi gli spunti riflessi quanto mai attuali: il confine sempre più labile da vita virtuale e reale, il tentativo da parte di personaggi che agiscono nell’ombra di guidare le scelte e i pensieri delle persone, la voglia di libertà e di essere attori attivi del proprio destino e non meri spettatori passivi. L’importanza di assumersi le proprie responsabilità, con la consapevolezza che ogni nostra azione e decisione porta una conseguenza.
Grande spazio e rilevanza, inoltre, è dato anche ai sentimenti, quelli veri, sani, genuini, che spingono gli uomini giusti a opporsi alle ingiustizie senza timore.
Ogni viaggio è meraviglioso, ma comporta dei rischi. La vita stessa che ognuno sceglie di vivere è un eccitante percorso al buio, uno splendido vagabondaggio d’esplorazione, un imperscrutabile itinerario disegnato in base alle destinazioni e poi lasciato libero di improvvisare tra le strade che si presentano lungo la tratta.

Prima di salutarvi colgo l’occasione di fare i complimenti all’autore per aver scritto un libro affascinante, che mi ha appassionato con la sua patina di mistero oscuro e le sue domande incalzanti. Sinceramente non vedo l’ora di leggere altri suoi romanzi, perché ha dimostrato di possedere un grande talento naturale, una mente sveglia, riflessiva e in grado di “guardare oltre”. È sicuramente un autore da tenere d’occhio.
Consiglio la lettura di Il sette di cuori – La carta rivolta a tutti gli appassionanti del genere thriller, che siano alla ricerca di una trama avvincente e ricca di colpi di scena, ma anche a chi abbia voglia di provare qualcosa di diverso dal solito e ben costruito.
E poiché si avvicina il Natale, potrebbe essere un ottimo regalo da far trovare sotto l’albero.
Buona lettura.

Voto



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