lunedì 18 gennaio 2021

Blog Tour: “The first boy” di Cristiano Pedrini

Oggi il blog partecipa al Blog Tour organizzato da Sara del blog Tre gatte tra i libri e dedicato al bellissimo romanzo di Cristiano Pedrini intitolato The first boy.


Il protagonista del libro, Christopher, è stato accettato per uno stage negli uffici della Casa Bianca e in questa tappa vi parlerò proprio della White House.
Ricordo anche che il 5 febbraio ritroveremo Christopher e Lawrence in Il cigno nero.


Titolo: The first boy
Autore: Cristiano Pedrini
Editore: Self Publishing – Youcanprint
Genere: Narrativa M/M
Pagine: 338
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 19,00 €
Data di uscita: 23 settembre 2019
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)


Trama:

Christopher Lowen è stato accettato per uno stage negli uffici della Casa Bianca. Mai avrebbe immaginato che, per un suo progetto, potesse ottenere il permesso di entrare nel famoso Studio Ovale. È talmente meravigliato ed euforico che neanche si rende conto della presenza del Presidente degli Stati Uniti d'America, Lawrence Layton.

Il Presidente è subito colpito dall'intelligenza e dalla spontaneità di Christopher, tanto da ascoltarne i consigli. Da quel momento il ragazzo inizia ad attirare sempre di più le attenzioni di Lawrence e allo stesso tempo il risentimento del suo staff. Come è riuscito infatti, da appena arrivato, a manipolare il Presidente tanto da renderlo giorno dopo giorno più debole agli occhi del popolo americano? Amareggiato e spaventato, Christopher vorrebbe andarsene. Ma riuscirà ad abbandonare Lawrence, proprio quando ha iniziato a capire di ricambiare i suoi sentimenti?

Christopher dovrà imparare ad affrontare le proprie paure, anche se questo dovesse significare di scontrarsi con il mondo intero. Ma se l'amore è in grado di piegare l'uomo più forte del mondo, ben presto Christopher e Lawrence comprenderanno come questa debolezza possa diventare l'arma più potente e miracolosa che possono mostrare al mondo.



La Casa Bianca


Come avete intuito dal titolo e dalla trama, questa volta Cristiano Pedrini ci porta negli USA e più precisamente a Washington D.C., alla White House.
Christopher Lowen, infatti, è stato assunto come stagista negli uffici della Casa Bianca e si trova a lavorare a stretto contatto con il Presidente in persona, Lawrence Layton. Buona parte del libro si svolge proprio alla Casa Bianca e l’autore la descrive talmente bene che non ho faticato a immaginarmi i due protagonisti e tutto lo staff del Presidente tra le mura di una delle costruzioni più importanti e simboliche al mondo.

Si chinò toccando il tessuto sentendosi incredibilmente piccolo davanti a tutto questo. Un pensiero che venne sopraffatto dalla visione della Resolute desk, la grande scrivania fatta costruire per volontà della regina Vittoria e donata al Presidente degli Stati Uniti d’America, realizzata con il legno della nave britannica HMS Resolute.”

La Casa Bianca, conosciuta anche come “The White House”, è il più importante edificio statunitense, e dimora stessa del Presidente degli Stati Uniti. Situata al numero 1600 di Pennsylvania Avenue in Washington D.C. dove D.C. sta per Distretto di Columbia, è stata, ed è, la sede di ogni presidente degli Stati Uniti, ad eccezione di George Washington, che morì pochi mesi prima dell’inaugurazione.
Il progetto per la “Presidential Mansion”, com’era stato originariamente chiamato, è stato deciso con un concorso e il vincitore è stato James Hoban, nativo dell'Irlanda. Progettato per essere molto più grande rispetto a quello che è realmente oggi, la costruzione dell'edificio iniziò nell'ottobre del 1792 e fu terminato nel 1800.

Il primo presidente a vivere all’interno della Casa Bianca fu, appunto, John Adams. Nel 1814, durante la guerra anglo-americana, la Casa Bianca fu incendiata dalle truppe britanniche durante l'incendio di Washington, come rappresaglia per l'incendio di Port Dover e di altre città dell'Alto Canada. Dopo l'incendio, il presidente James Madison risedette nella casa dell'Ottagono dal 1814 al 1815, e poi nei Sette edifici dal 1815 alla fine del suo mandato. Nel frattempo, sia l'architetto Benjamin Henry Latrobe sia Hoban contribuirono alla progettazione e alla supervisione della ricostruzione, che durò dal 1815 al 1817.
Nel 1902, il presidente Theodore Roosevelt diede il nome alla villa, di White House, quello che sarebbe rimasto il suo nome ufficiale negli anni a venire. Thomas Jefferson è stato il primo presidente a consentire visite pubbliche alla Casa Bianca nel 1805.

Durante la presidenza di Roosevelt le stanze del secondo piano della villa furono convertite da uffici presidenziali in alloggi famigliari per via dei sei figli del presidente. Uno spazio aggiuntivo fu dedicato agli animali esotici dei figli di Roosevelt che includevano procioni, tassi, serpenti e orsi. Anche per far ospitare il personale crescente del presidente e per fornire altri spazi per il presidente, nel 1902 fu costruita l’Ala Ovest, conosciuta anche come West Wing.

Nel 1948 sotto la presidenza di Harry Truman si scoprì che l’edificio centrale era strutturalmente pericolante. Quindi durante i quattro anni successivi gli interni furono ricostruiti. Gli ultimi grandi cambiamenti sono compiti da Jacqueline Kennedy, moglie del presidente John F. Kennedy. Conosciuta per la sua bellezza e i suoi gusti raffinati, Jackie ha selezionato ed esposto molti oggetti di valore storico nelle stanze della Casa Bianca. Jackie fece anche un tour televisivo della villa nel 1962 accendendo così l’interesse del pubblico americano verso la bellezza della residenza presidenziale.
Durante l'amministrazione Nixon (1969-1974), la First Lady Pat Nixon ristrutturò la Green Room, la Blue Room e la Red Room.

Il gruppo di edifici che ospita la presidenza è noto come il complesso della Casa Bianca. Si compone della Executive Residence, il corpo centrale della struttura, e di due ali laterali, l'East Wing e la West Wing, collegate alla palazzina centrale da due colonnati. La Casa Bianca nel suo complesso ha oltre 130 stanze in totale. L’edificio centrale contiene gli alloggi per la famiglia presidenziale così come altre stanze dedicate all’accoglienza di persone, tutte decorate con stili dal diciottesimo e del diciannovesimo secolo. Infatti, alcune parti dell’edificio principale sono aperte a visite pubbliche. L’ufficio presidenziale noto come lo Studio Ovale, Oval Office in inglese, si trova nell’Ala Ovest così come il gabinetto e le stanze dedicate ai giornalisti.

Negli anni la Casa Bianca è diventata uno dei monumenti statunitensi di maggior interesse con oltre un milione e mezzo di visitatori ogni anno. Nel 1995 la sezione di Pennsylvania Avenue davanti all’edificio fu chiusa al traffico per il timore di attentati terroristici. Da allora l’area intorno è diventa ritrovo popolare per pedoni e skater.
Il fascino dell’edificio non è mai diminuito nel tempo. E mentre il presidente Jefferson pensava che la Casa Bianca fosse troppo enorme e che potesse contenere due imperatori e un papa, il presidente Harrison non ci “trovava nessuna privacy”. Al contrario Roosevelt la trovava “calda e accogliente”. Citando Eleanor Roosevelt: “A mio marito piace stare nella Casa Bianca durante la notte di Capodanno”.

“Si sedette davanti al fregio dell’aquila, la sua mano ne seguì i contorni. Non era un sogno, stava accadendo davvero, stava toccando lo stesso tavolo dove si erano seduti gli uomini più potenti del mondo. La superficie levigata pareva brillare esaltandone le lievi sfumature che non aveva mai potuto osservare da una banale fotografia ed ora toccava a lui trasmettere quelle stesse emozioni.”


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