mercoledì 20 gennaio 2021

Segnalazione: "Mafalda e le sue disavventure: Il Cantropodo" di Francesca Ottaviani

Con questo post, cari Booklovers, vi voglio segnalare un romanzo appartenente a un genere che non avevo mai sentito, ma che mi ipira parecchio: il Cozy Mystery. Il libro si intitola Mafalda e le sue disavventure: Il Cantropodo, scritto da Francesca Ottaviani e uscirà il 22 gennaio, quindi tra pochi giorni.
Andiamo a vedere di cosa parla.


Titolo: Mafalda e le sue disavventure: Il Cantropodo
Autore: Francesca Ottaviani
Genere: Cozy Mystery
Pagine: 242
Prezzo e-book: 0,99 €
Prezzo cartaceo: 11,50 €
Data di uscita: 22 gennaio 2021
Disponibile su Amazon e Kindle Unlimited (link di acquisto nel titolo)
Pagina Istagram autrice: @instabettybook


Trama:

Mafalda è una donna in carriera, di una bellezza non convenzionale, un misto tra una pantofolaia fuori moda e Carmen Sandiego, ma goffa e maldestra come pochi; proprio non è al passo con la fine degli anni ‘90. È sempre alla ricerca di nuove avventure e nel paesino di Arpa, che da poco l'ha accolta, si annoia facilmente. Il suo lavoro di crisis manager le permette di viaggiare in tutto il mondo e affrontare progetti sempre nuovi. Nella vita di tutti i giorni, però, sfrutta qualsiasi occasione per mettersi nei guai. Odia tutto di Arpa, a esclusione del suo lavoro e del novello ispettore di polizia, Giorgio Penta, per il quale ha decisamente una cotta. Arpa è piccola, piena di tradimenti, pettegolezzi e casalinghe disperate, ma dopo il terzo anno che Mafalda è lì, pur non volendo ammetterlo, comincia ad apprezzare la piccola comunità. Quasi il genere umano le appare più tollerabile in quell’angolo di mondo... Analizzando quello che le sembra un nuovo e succulento indizio per un’avventura, si caccia nell'ennesimo guaio, imbattendosi nel Cantropodo. Cosa si celerà dietro questa parola sconosciuta? Tra misteri, omicidi e amori, la nostra Mafalda ne combinerà di tutti i colori.


Dettagli sul genere Cozy Mystery

Il Cozy Mystery è quello che in italiano potremmo definire “giallo da ombrellone”, ossia un giallo con atmosfere frizzanti. Il termine cozy letteralmente si traduce come “accogliente”. Questo perché mancano la parte ansiogena dei thriller e le scene di violenza esplicita. Ci sono invece scene divertenti, omicidi e non manca un pizzico di rosa.
Solitamente, è presente un’investigatrice amatoriale che nella vita fa ben altro.
In questo libro, Mafalda è un così detto tagliatore di teste e nel tempo libero fa l’impicciona.
Spesso al fianco dell’eroina di turno appaiono membri delle forze di polizia locali. In “Mafalda e le sue disavventure” è l’ispettore Giorgio Penta a mantenere le redini dell’indagine. È alto, bello e pensa solo al lavoro… e Mafalda ha una spaventosa cotta per lui.


L’autrice


“Non mi piace troppo parlare di me e quindi sia questo libro che il precedente contengono come biografia degli episodi di vita legati alla mia passione per la scrittura… che spiegano un po’ come mi sono ritrovata a questo punto, avendo pensato di fare tutt’altro nella vita. In linea di massima, la mia carta d’identità mi dà più anni di quel che mi sento e la mia città natale, Roma, fa parte della mia essenza. Ho un rapporto di amore e odio con la mia amica Ispirazione, che immagino come un drago mansueto che all’occorrenza sputa fuoco.”


Estratti brevi


Per Mafalda era giunto il momento di portare a termine qualche punto del suo piano. Il posto più confacente alla missione era il salotto della signora Molla, dove ogni martedì alle 18:00 si riuniva il club del cucito. Tra dolcetti fatti in casa e tè a fiumi, si faceva il resoconto settimanale degli eventi di Arpa, infiocchettato da parecchi commenti e supposizioni.

Le voci nel paesino si spargevano in fretta e la notizia di un morto doveva aver fatto il giro del vicinato e ritorno, spingendo i più timorosi a sbarrarsi in casa e i più curiosi a spettegolare sulle possibili cause del delitto. Mafalda rientrava a pieno titolo nella seconda categoria: gli impiccioni senza remore.

Alle 4:00 del mattino, la Rossa saliva ancora le scale a pioli premute contro gli altissimi scaffali della biblioteca “Enrico Fermi” per consultare libri e libri, tutto per riuscire a capire cosa fosse mai quella parola, “CANTROPODO”, intercettata mentre, distesa sul letto, ascoltava le conversazioni dei vicini per prendere sonno.

L’ispettore era quasi arrivato alla meta dei quarant’anni. Aveva le gambe lunghe e sottili, teoricamente era alto due metri, ma il suo premurarsi di non sbattere la testa ovunque, lo portava ad assumere una postura quasimodeggiante e dinoccolata. I suoi occhi verdi e i capelli ricci e scuri lo rendevano l’uomo più bello che Mafalda avesse mai visto, il che gli aveva fatto guadagnare l’epiteto di “delizioso spilungone”.


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