Oggi partecipo al Review Party dedicato al romanzo di Sara Serra intitolato La casa del gelsomino bianco, pubblicato ieri da Royal Books Edizioni.
In fondo al post trovate il banner con tutti i nomi dei blog che prendono parte all'evento, non perdetevi nemmeno una recensione.
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Ringrazio Royal Books Edizioni per la copia ARC del romanzo.
Titolo: La casa del gelsomino bianco
Autore: Sara Serra
Editore: Royal Books Edizioni
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 372
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: // €
Data di uscita: 30 marzo 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Autore: Sara Serra
Editore: Royal Books Edizioni
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 372
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: // €
Data di uscita: 30 marzo 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐
Trama:
La famiglia è un dono prezioso, dal valore inestimabile. Ed è proprio in una famiglia protettiva e amorevole che crescono Alena Demeo ed Ethan Loi, in una tenuta tra le campagne Picene dove imparano già da piccoli ad amare la terra, il vigneto, l’orto dei nonni e i mercati biologici della domenica. Alena ed Ethan non sono fratelli ma la sorte li ha uniti sin dalla nascita, promettendo loro di tenerli insieme per sempre. Il destino, però, a volte è beffardo, soprattutto quando sono i pregiudizi a mettersi in mezzo tra il fato e il libero arbitrio. Eppure, sebbene molti le chiamino streghe, le donne Demeo superano ogni pregiudizio entrando nel cuore di chiunque varchi la soglia di “Villa Sole”. Ma quando tutto sembra scritto, prevedibile e predeterminato, un paio di occhi color cioccolato, quelli di Cristian, mettono in dubbio ogni certezza acquisita. Il destino è forse pronto a rimescolare le sue carte?
Tra segreti e verità taciute, tra antiche spezie e qualche ingrediente magico, osteggiata dai rimorsi del passato e con mille aspettative per il futuro, Alena è pronta a far rinascere l’azienda di famiglia e la vecchia tisaneria delle zie. Ma sarà capace di fidarsi ancora del destino?
La famiglia è un dono prezioso, dal valore inestimabile. Ed è proprio in una famiglia protettiva e amorevole che crescono Alena Demeo ed Ethan Loi, in una tenuta tra le campagne Picene dove imparano già da piccoli ad amare la terra, il vigneto, l’orto dei nonni e i mercati biologici della domenica. Alena ed Ethan non sono fratelli ma la sorte li ha uniti sin dalla nascita, promettendo loro di tenerli insieme per sempre. Il destino, però, a volte è beffardo, soprattutto quando sono i pregiudizi a mettersi in mezzo tra il fato e il libero arbitrio. Eppure, sebbene molti le chiamino streghe, le donne Demeo superano ogni pregiudizio entrando nel cuore di chiunque varchi la soglia di “Villa Sole”. Ma quando tutto sembra scritto, prevedibile e predeterminato, un paio di occhi color cioccolato, quelli di Cristian, mettono in dubbio ogni certezza acquisita. Il destino è forse pronto a rimescolare le sue carte?
Tra segreti e verità taciute, tra antiche spezie e qualche ingrediente magico, osteggiata dai rimorsi del passato e con mille aspettative per il futuro, Alena è pronta a far rinascere l’azienda di famiglia e la vecchia tisaneria delle zie. Ma sarà capace di fidarsi ancora del destino?
Parlare della trama del romanzo di Sara Serra senza fare spoiler è praticamente impossibile, quindi ho deciso di non svelarvi alcun ulteriore dettaglio rispetto a quanto riportato nella trama.
La casa del gelsomino bianco è un bel libro, molto profondo e pieno di tanti piccoli particolari da rendere la storia emotivamente coinvolgente. Una storia complessa e articolata che si sviluppa attraverso gli incantevoli luoghi delle campagne Picene, dove la natura e i suoi frutti hanno un’importanza speciale e che, secondo il mio parare personale, sono il fulcro della storia stessa.
La casa del gelsomino bianco è un bel libro, molto profondo e pieno di tanti piccoli particolari da rendere la storia emotivamente coinvolgente. Una storia complessa e articolata che si sviluppa attraverso gli incantevoli luoghi delle campagne Picene, dove la natura e i suoi frutti hanno un’importanza speciale e che, secondo il mio parare personale, sono il fulcro della storia stessa.
Il gelsomino rampicante, che ricopriva buona parte della casa, rendeva quasi impossibile distinguere altri profumi se non il suo. E quella era esattamente la fragranza che avrebbe ristabilito il mio umore e la mia serenità, ovunque io fossi. Era il mio fiore di Bach.
A colpirmi maggiormente di questo romanzo, oltre alla storia, è stata la grande cura con cui l’autrice ha saputo caratterizzare i suoi personaggi, ognuno di essi ha un ruolo importante e decisivo in tutto l’arco narrativo. Non sempre, per me, è stato facile carpire le piccole sfumature del loro animo. In certi momenti mi sono trovata in lotta con me stessa e questa sensazione mi ha un po’ spiazzata. Tuttavia credo che fosse proprio l’intento dell’autrice, spingere il lettore ad andare sempre più a fondo e non limitarsi a fermarsi in superficie.
Alena è una protagonista unica nel suo genere, un perfetto mix di forza e fragilità, di dolcezza e risolutezza. Lei intraprende un viaggio unico che la porta alla scoperta di quei sentimenti con cui faceva fatica a scendere a patti, che l’avevano segnata e allontanata, in qualche modo, dalla sua vera dimensione.
Ethan mi ha fatto una grandissima tenerezza, un personaggio tanto complesso quanto limpido per certi versi, che mi ha procurato più di una volta una dolorosa stretta al cuore. Durante la lettura lui è stato quello a colpirmi maggiormente, suscitandomi un senso di grande struggimento. Purtroppo non posso spiegarvi il motivo di questo struggimento, ma vi assicuro che su di me ha avuto un grandissimo impatto emotivo.
Ho particolarmente apprezzato la cura con cui l’autrice ha dato spessore al legame tra Ethan e Alena, loro sono uniti da qualcosa di molto forte, un livello di amicizia profondo, un fratello e una sorella che solo insieme possono sentirsi veramente completi. Hanno condiviso tanto e lo hanno fatto molto intensamente.
Ma non ci sono solo loro, come accennavo poc’anzi ogni personaggio incontrato, ha un ruolo fondamentale e trova la sua esatta collocazione all’interno della vicenda: le cugine di Alena, Bea e Cleo, sono di vitale importanza, così come lo sono le zie Clara e Fiamma. Ogni relazione, ogni connessione presente tra le pagine del romanzo ha un’importanza centrale, dona un senso di completezza unico e credo che questa peculiarità sia tra i punti di forza del libro.
Alena è una protagonista unica nel suo genere, un perfetto mix di forza e fragilità, di dolcezza e risolutezza. Lei intraprende un viaggio unico che la porta alla scoperta di quei sentimenti con cui faceva fatica a scendere a patti, che l’avevano segnata e allontanata, in qualche modo, dalla sua vera dimensione.
Ethan mi ha fatto una grandissima tenerezza, un personaggio tanto complesso quanto limpido per certi versi, che mi ha procurato più di una volta una dolorosa stretta al cuore. Durante la lettura lui è stato quello a colpirmi maggiormente, suscitandomi un senso di grande struggimento. Purtroppo non posso spiegarvi il motivo di questo struggimento, ma vi assicuro che su di me ha avuto un grandissimo impatto emotivo.
Ho particolarmente apprezzato la cura con cui l’autrice ha dato spessore al legame tra Ethan e Alena, loro sono uniti da qualcosa di molto forte, un livello di amicizia profondo, un fratello e una sorella che solo insieme possono sentirsi veramente completi. Hanno condiviso tanto e lo hanno fatto molto intensamente.
Ma non ci sono solo loro, come accennavo poc’anzi ogni personaggio incontrato, ha un ruolo fondamentale e trova la sua esatta collocazione all’interno della vicenda: le cugine di Alena, Bea e Cleo, sono di vitale importanza, così come lo sono le zie Clara e Fiamma. Ogni relazione, ogni connessione presente tra le pagine del romanzo ha un’importanza centrale, dona un senso di completezza unico e credo che questa peculiarità sia tra i punti di forza del libro.
Mi strinse le mani, se le portò alle labbra e ci guardammo negli occhi continuando a sorridere. Eravamo ancora io ed Ethan. Lo eravamo sempre stati per quasi ventisette anni e adesso lo eravamo di nuovo. Ethan e Alena.
La trama è originale e oltremodo articolata, sin dal prologo sono state mille le domande che mi sono posta e a cui ho cercato di trovare una risposta. Mi sono ritrovata a compiere un viaggio tortuoso insieme ad Alena, un viaggio che mi ha scombussolata parecchio, non lo nego. Capitolo dopo capitolo, mi sono addentrata nella vita di Alena ed Ethan, e sono stata risucchiata dal loro vortice personale, dalle emozioni che hanno saputo suscitarmi.
Durante tutta la lettura ho avvertito una sorta di profonda malinconia, uno struggimento che, anche adesso in cui sto scrivendo la recensione, continuo a provare. Sono tante le scoperte che si fanno, alcuni colpi di scena capaci di togliere il fiato e rimescolare tutto.
A livello puramente tecnico il romanzo è strutturato su due archi temporali che alla fine convergono in uno solo, portando alla luce la vera essenza della storia stessa. Grazie al Pov alternato in prima persona il lettore ha la possibilità di vivere attraverso gli occhi dei protagonisti e di assaporare in pieno ogni più leggera sfumatura.
Lo stile di scrittura dell’autrice è meticoloso e ricercato, ho apprezzato tantissimo la cura con cui ha saputo parlare non solo dei vari legami e della loro importanza, ma anche la passione con cui ha saputo descrivere la natura e la magnificenza di “Villa Sole”. La terra e i suoi frutti, sono la vera essenza cui ruota attorno tutto il libro, la tisaneria non è solo un luogo fisico è molto altro, l’attività della famiglia di Alena ha radici molto profonde, un perfetto connubio tra uomo e natura, tutto quello di cui abbiamo bisogno si trova là fuori, basta solo saperlo osservare con attenzione.
Sono tante le emozioni che il romanzo mi ha trasmesso, così come sono state tante le lacrime che mi ha fatto versare durante la lettura. Tra le sue pagine non troverete il classico romanzo rosa, ma troverete tanto amore, questa è una certezza.
Vi siete mai chiesti se il destino esiste? Se tutti noi abbiamo un percorso che è già stato tracciato nel momento della nostra nascita? Oppure se non siamo altro che la somma di tutti i nostri comportamenti e delle nostre scelte più o meno giusto, più o meno motivate.
Sara Serra ci afferra per mano e ci invita a compiere un viaggio pieno di sorprese, di relazioni intense, di emozioni vere, di amore e con quel pizzico di magia che mi ha ricordato, almeno in parte, un film che ho amato tantissimo con Sandra Bullock e Nicole Kidman.
Durante tutta la lettura ho avvertito una sorta di profonda malinconia, uno struggimento che, anche adesso in cui sto scrivendo la recensione, continuo a provare. Sono tante le scoperte che si fanno, alcuni colpi di scena capaci di togliere il fiato e rimescolare tutto.
A livello puramente tecnico il romanzo è strutturato su due archi temporali che alla fine convergono in uno solo, portando alla luce la vera essenza della storia stessa. Grazie al Pov alternato in prima persona il lettore ha la possibilità di vivere attraverso gli occhi dei protagonisti e di assaporare in pieno ogni più leggera sfumatura.
Lo stile di scrittura dell’autrice è meticoloso e ricercato, ho apprezzato tantissimo la cura con cui ha saputo parlare non solo dei vari legami e della loro importanza, ma anche la passione con cui ha saputo descrivere la natura e la magnificenza di “Villa Sole”. La terra e i suoi frutti, sono la vera essenza cui ruota attorno tutto il libro, la tisaneria non è solo un luogo fisico è molto altro, l’attività della famiglia di Alena ha radici molto profonde, un perfetto connubio tra uomo e natura, tutto quello di cui abbiamo bisogno si trova là fuori, basta solo saperlo osservare con attenzione.
Sono tante le emozioni che il romanzo mi ha trasmesso, così come sono state tante le lacrime che mi ha fatto versare durante la lettura. Tra le sue pagine non troverete il classico romanzo rosa, ma troverete tanto amore, questa è una certezza.
Vi siete mai chiesti se il destino esiste? Se tutti noi abbiamo un percorso che è già stato tracciato nel momento della nostra nascita? Oppure se non siamo altro che la somma di tutti i nostri comportamenti e delle nostre scelte più o meno giusto, più o meno motivate.
Sara Serra ci afferra per mano e ci invita a compiere un viaggio pieno di sorprese, di relazioni intense, di emozioni vere, di amore e con quel pizzico di magia che mi ha ricordato, almeno in parte, un film che ho amato tantissimo con Sandra Bullock e Nicole Kidman.
Le sorrisi di rimando e mi domandai se anche noi saremo riusciti a farlo, se anche io e lei saremo riusciti a ballare un lento in cucina tra tanti anni, dopo una giornata di duro lavoro, mentre il resto della famiglia stava dormendo un sonno beato. Mi vidi grande e grosso con folti baffi un po’ imbiancati e vidi lei con lo stesso grembiule color crema della nonna. Sorrisi di quella visione futuristica e l’amai.
Consiglio la lettura de La casa del gelsomino bianco a chi sia alla ricerca di una storia originale, ricca di fascino, che sa suscitare emozioni intense e in grado di lasciare il segno.
Buona lettura.
Buona lettura.
Grazie mille, bellissime parole. Recensione stupenda.
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