venerdì 2 aprile 2021

Review Party: “La bambina venuta dalla foresta” di Glendy Vanderah


Oggi il blog partecipa al Review Party dedicato al bellissimo romanzo di Glendy Vanderah intitolato La bambina venuta nella foresta, pubblicato ieri da Newton Compton.
Una storia molto intensa, a tratti toccante, con dei personaggi caratterizzati benissimo e che sanno arrivare al cuore del lettore.

Ringrazio Sara del blog Tre gatte tra i libri per aver organizzato l’evento.
Ringrazio anche Newton Compton per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: La bambina venuta nella foresta
Autore: Glendy Vanderah
Editore: Newton Compton
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 352
Prezzo e-book: 4,99 €
Prezzo cartaceo: 12,00 €
Data di uscita: 1 aprile 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:

Un libro incredibile che riesce a toccare le corde più intime del cuore.

Con il cuore infranto per la perdita di sua madre, Joanna Teale decide di tornare a dedicarsi alla sua passione e riprendere in mano la ricerca universitaria sugli uccelli che nidificano nelle foreste dell’Illinois. Vuole dimostrare a sé stessa che le difficoltà non possono fermarla, e così si getta nell’impresa con abnegazione. La sua solitudine viene però interrotta dall’apparizione di una misteriosa bambina, che si presenta alla sua porta a piedi nudi e coperta di lividi. La piccola dice di chiamarsi Orsa, e sostiene di essere stata mandata dalle stelle per assistere a cinque miracoli. Preoccupata per la bambina, Jo accetta – seppure con riluttanza – l’idea di trattenerla con sé, almeno fino a quando non saprà di più sul suo passato. Ma Jo non può farcela da sola, e così chiede l’aiuto del vicino, Gabriel Nash, per risolvere il mistero della bambina delle stelle. Più tempo trascorrono insieme, infatti, e più domande assillano Jo: come fa una ragazzina così piccola non solo a leggere ma anche a capire Shakespeare? Perché in sua presenza continuano a succedere cose straordinarie? Chi è davvero Orsa? Anche se Jo e Gabriel sentono di essersi affezionati a quella bambina, sanno bene che ci sono decisioni difficili che li attendono. E con l’arrivo dell’estate, si avvicina anche il quinto miracolo… Quando un pericoloso segreto del passato si abbatterà su di loro, le stelle saranno in grado di proteggerli?



Recensione


Quando mi sono imbattuta nella trama di questo romanzo ho immediatamente deciso di leggerlo. Una volta iniziato non sono più riuscita a smettere, mi sono ritrovata completamente coinvolta dalla trama e dai suoi protagonisti e la voglia di scoprire tutti i tasselli del puzzle me lo hanno fatto divorare in pochissimo tempo (l’ho finito in un solo giorno).

Dopo aver affrontato un periodo piuttosto doloroso a seguito di eventi tristi che le hanno cambiato la vita, Joanna decide di dedicarsi nuovamente alla sua più grande passione l’ornitologia. Per dedicarsi completamente al suo dottorato di ricerca e per trovare un po’ di solitudine che le permetta di tornare la vecchia Jo, si trasferisce nella proprietà che un suo docente universitario mette a disposizione dei ricercatori. La sua solitudine però è improvvisamente interrotta quando si presenta una bambina alla sua porta, ricoperta di lividi e a piedi nudi. Dice di chiamarsi Orsa e di essere arrivata sulla terra dalle stelle per assistere a cinque miracoli. Non sapendo come comportarsi con la piccola, Jo chiede aiuto al vicino Gabriel. Insieme i due cercheranno di capire come agire e come aiutare la piccola Orsa. Più tempo trascorre però, più le domande aumentano, e Jo e Gabe si affezionano sempre di più alla piccola che dimostra di essere molto intelligente e di imparare in fretta anche gli argomenti più complicati. Tuttavia sanno che non possono non rivolgersi alle autorità e la situazione si complica sempre di più. Chi è veramente Orsa, come mai non vuole parlare del suo passato? Quando poi un pericoloso passato tornerà minaccioso le conseguenze sconvolgeranno la vita di tutti.
Anche Orsa non aveva idea di come ballare, ma non le importava. Rideva e saltava, raggiante come Jo non l’aveva mai vista, come se dalla sua anima aarretiana risplendesse davvero la luce delle stelle.

La bambina venuta nella foresta è un romanzo veramente intenso e coinvolgente, una volta iniziato a leggerlo non sono più riuscita a smettere e mi sono ritrovata a fare le ore piccole pur di finirlo. I personaggi che si incontrano sono diversi, anche se i principali sono Jo, Gabe e la piccola Orsa. Ciò che colpisce è la meticolosità con cui ognuno di essi è stato caratterizzato.
Jo è una di quelle giovani donne che ne hanno passate tante ma che hanno saputo rialzarsi. Dopo una serie di eventi molto tristi e che le hanno stravolto la vita, si rimette in carreggiata e si dedica alla sua ricerca universitaria sugli uccelli che nidificano nelle foreste dell’Illinois. Il suo essere molto concreta e razionale mi ha conquistato immediatamente, ho soprattutto ammirato la costanza e la passione con cui si dedica al suo lavoro, e anche il modo che ha di affrontare le difficoltà mi è piaciuto.
Gabe è più o meno coetaneo di Joanne e confina con la proprietà in cui Jo è andata per portare avanti la sua ricerca. Anche Gabe ha dovuto superare diverse prove, alcune molto dolorose e che gli hanno lasciato non poche cicatrici. Ha un carattere particolare, schivo ma dolce. Ha un modo unico di rapportarsi con la piccola Orsa e anche il rapporto che costruisce con Jo, è particolare e intenso.
Di Orsa non voglio svelarvi niente, vi dico solo che è una bambina meravigliosa e molto intelligente, quando tutti i tasselli andranno al loro posto, ne resterete sicuramente sorpresi.
Lei è fondamentalmente un punto di congiunzione tra Joanna e Gabriel che si troveranno a confrontarsi con sentimenti ed emozioni mai provati prima. È interessante vedere il loro modo di comportarsi, come si avvicinano nonostante tutto. Nel corso della lettura sono tantissime le domande che mi sono posta e riguardavano tutte Orsa, ma non solo, certi aspetti hanno conservato un velo di mistero anche quando la verità è venuta a galla.
«La gente pensa sempre di dover dire qualcosa, e questo non mi fa sentire meglio».
«Lo so. Sono arrivato alla conclusione che il linguaggio non è così evoluto come pensiamo. Siamo ancora scimmie che cercando di esprimere i propri pensieri con grugniti, mentre la maggior parte di ciò che vogliamo comunicare rimane chiuso nel nostro cervello».

La narrazione è in terza persona ma il lettore segue principalmente i pensieri e le emozioni di Joanna, confesso che mi sarebbe piaciuto conoscere in modo più intimo anche gli altri personaggi, specialmente Gabe e la sua famiglia. Ogni capitolo svela nuovi indizi sia riguardanti Orsa, sia il passato degli altri due protagonisti. Gabe, per esempio, ha davvero tanto da raccontare, è un personaggio molto sfaccettato e complesso, di una complessità diametralmente opposta da quella di Joanna.
La trama si snoda di capitolo in capitolo, regalando qualcosa di nuovo e, contemporaneamente, gettando nuovi quesiti. Mentre leggevo il romanzo, mi sono completamente estraniata dalla vita reale, è stato impossibile, per me, resistere al richiamo della storia. Ho sorriso e pianto, mi sono sentita molto vulnerabile mentre mi addentravo nella vita dei protagonisti e nei risvolti della narrazione. Merito anche dello stile di scrittura di Glendy Vanderah che, al suo esordio, ha saputo trasmettere una gamma molto vasta di sentimenti. La sua penna è scorrevole, precisa, a tratti molto intensa e commovente, anche se non mancano momenti più leggeri che stemperano la tensione. La parte finale è un crescendo, un mix di sentimenti forti e autentici.
Particolarmente curata la descrizione delle foreste in cui lavora Joanna e quelle riguardanti il suo lavoro di ornitologa, così come ha dedicato tantissimo spazio ai sentimenti e alla costruzione delle relazioni umane.
Si incastrarono con facilità, come se i loro corpi avessero previsto che sarebbe accaduto, e si fossero preparati a quello dal giorno in cui si erano incontrati la prima volta. Si sciolsero l’uno nell’altra e nella notte. Jo non credeva che il buio potesse essere ancora così bello.
«È un peso troppo grande per la tua anima?», gli chiese.
«È la quantità perfetta di peso sull’anima», disse lui.

Consiglio la lettura del romanzo a chi sia alla ricerca di una storia originale e intensa, dove non ha si paura di parlare di fragilità e come loro possano diventare dei punti di forza.
Buona lettura.

Voto



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