mercoledì 6 ottobre 2021

Review Party: “La quercia dell’orfano” di Cristiano Pedrini

Oggi il blog partecipa al Review Party dedicato al nuovo romanzo di Cristiano Pedrini, uscito proprio ieri, intitolato La quercia dell’orfano.


Una lettura molto intensa, a tratti quasi magica, come lo sono tutti i libri di Cristiano che ci porta in un luogo bellissimo, alla scoperta del misterioso passato di René il nostro protagonista.

Ringrazio Sara del blog Tre gatte tra i libri per aver organizzato l’evento.
Ringrazio Cristiano Pedrini per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: La quercia dell’orfano
Autore: Cristiano Pedrini
Editore: Self Publishing
Genere: Narrativa
Pagine: 255
Formato: e-book – cartaceo
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 18,00 €
Data di uscita: 5 ottobre 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:

L’abbazia di Saint-René d’Angers, sorge da secoli sulle colline che circondano il villaggio di Sainte-Eulalie, forse a voler proteggere quel luogo della Francia centrale dove il tempo sembra essersi fermato. La Reverenda Madre Antoinette e le sue consorelle attendono con gioia l’arrivo di René Fontaine. Ventuno anni prima, era stata proprio la donna ha trovarlo in fasce sotto una quercia in una fredda mattina di novembre.
René oggi è uno dei modelli più famosi e richiesti di Francia, ma nonostante il suo successo è rimasto un ragazzo con i piedi per terra ed ora pensa sia giunto il momento di trascorrere alcuni giorni di vacanza nel luogo dove venne ritrovato, sperando di scoprire qualcosa di più sui suoi natali.
In quel soggiorno, il giovane incontrerà molte persone: Maxine, un intagliatore del legno, Martin de Rohan, appartenente ad una nobile famiglia della regione, e un solitario e misterioso lupo che sembra seguirlo ovunque, quasi a volerlo proteggere dal suo stesso passato che potrebbe emergere di colpo, travolgendolo. Queste presenze renderanno la visita di René assai diversa da quella che aveva immaginato, squarciando il velo che da sempre cela le sue vere origini.



Recensione


Un bambino ritrovato incolume nel bosco, in una fredda mattina di novembre di ventuno di anni fa…
«Quel bambino era il nostro René… René Fontaine, oggi uno dei modelli più famosi del Paese. Ma per noi egli rimarrà quel piccolo bambino trovato sotto una quercia.»

Il protagonista è René Fontaine e la sua è una storia particolare. Ventuno anni fa, in una fredda mattinata di novembre, è stato abbandonato ai piedi di una quercia e trovato dalla Reverenda Madre Antoinette, che vive nell’abbazia di Saint-René d’Angers, nel villaggio di Sainte-Eulalie, in Francia.
Oggi René è un modello tra i più famosi e richiesti in Francia, ha due genitori adottivi che lo amano e lo proteggono da sempre, è un ragazzo con la testa sulle spalle ed è anche profondamente legato alla terra che lo ha visto nascere.
Per questo motivo decide di trascorrere alcuni giorni di vacanza proprio a Sainte-Eulalie, ospite dell’abazia di Saint-René d’Angers, anche perché desidera scoprire qualcosa di più sul suo passato.
Durante il suo soggiorno René conoscerà Maxine, un intagliatore di legno, Martin de Rohan, un nobile influente che vive nella regione e un lupo misterioso che pare avere con lui una potente connessione.
Questi tre incontri particolari segneranno profondamente la vita di René gettando luce sulle ombre che avvolgono il suo passato e portando in superficie i segreti delle sue vere origini.
«Tutti noi abbiamo i nostri talenti, basta solo scoprirli. Sarai sicuramente bravo a fare qualcosa per cui io invece sono negato.»
«È il nostro viaggio più affascinante… andare alla scoperta di quel che possiamo essere, guadando dentro di noi.»

La quercia dell’orfano è un romanzo avvolto da una patina di mistero, ambientato in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e con dei protagonisti che, con le loro peculiarità, lasciano un segno nel lettore.
Come vedete vi ho raccontato ben poco del contenuto del romanzo perché non vorrei rischiare di rivelare troppo. Quando ho iniziato a leggere la storia di René, mi sono immediatamente sentita catapultata dentro la storia stessa. Attraverso ogni suo libro Cristiano Pedrini riesce a regalarmi emozioni uniche nel loro genere, alla scoperta di protagonisti che difficilmente si dimenticano.
Anche questa volta, infatti, l’autore è stato bravissimo a pennellare alla perfezione tutti i personaggi incontrati nel corso della lettura. A partire da René e dal suo passato venato di mistero, un mistero che il ragazzo desidera svelare per conoscere le sue origini. A colpirmi maggiormente è stato proprio il suo carattere e la genuinità con cui affronta la vita e la sua carriera di modello. La celebrità non l’ha cambiato, al contrario utilizza le sue risorse per fare del bene al prossimo.
Quando conosce Maxine, un giovane intagliatore che vive proprio a Sainte-Eulalie, la sua vita si arricchisce improvvisamente. Tra i due nasce una bellissima amicizia destinata a diventare qualcosa di più importante per entrambi. Se Maxine fa del bene a René lo stesso si può dire anche del contrario. La vita di Maxine viene letteralmente stravolta dalla presenza di René.
Anche la figura di Martin de Rohan mi è piaciuta moltissimo e non mi sarebbe dispiaciuto apprendere ulteriormente sia del suo passato sia del suo futuro.
Anche i personaggi, per così dire, più secondari mi sono piaciuti moltissimo, non solo perché sono caratterizzati molto bene, ma anche perché arricchiscono parecchio una trama corposa e molto interessante.
«So bene che ci sono persone che mi desiderano, che pagherebbero ogni somma pur di restarmi accanto, che farebbero di tutto per me… Ma vogliono e amano ciò che sono? Ciò che rappresento? Oppure è solo bramosia per questo copro ora giovane e perfetto? Ma questo è solo un involucro», sussurrò posandosi una mano sul petto. «A volte penso che a tutti interessi solo questo, e non quello che penso, che amo e che cerco di esprimere, quello che ho dentro di me e che rimarrà tale anche quando sarò vecchio.»

Come sempre mi accade con i libri di Cristiano anche questa volta appena ho iniziato a leggere, non sono più riuscita a staccarmene, tanta era la voglia di scoprire il passato di René e gli intrecci tra i vari personaggi. La trama e il ritmo narrativo sono perfetti, e ogni personaggio a un background di tutto rispetto.
I romanzi di Cristiano hanno anche un’altra particolarità: sono ambientati in luoghi affascinanti ed evocativi. Durante la lettura non ho faticato a immaginarmi il villaggio di Sainte-Eulalie, con il suo verde e la sua storia. L’abbazia, poi, è un luogo che mi ha particolarmente incanto.
Cristiano sa descrivere benissimo anche le emozioni e i turbamenti dell’animo umano, specialmente in Maxine quando incontra René e lo lascia entrare nella sua vita.
Lo stile di scrittura, poi, permette al lettore di figurarsi nitidamente ogni situazione e di entrare in contatto con le diverse emozioni provate dai personaggi. La sua penna è sempre molto minuziosa, attenta, fluida e molto toccante. Anche i personaggi che all’apparenza possono sembrare più negativi alla fine riservano delle sorprese gradite.
Non mancano, inoltre, anche i colpi di scena e dei momenti in cui è impossibile non trattenere il fiato.
«E io voglio fare altrettanto, perché amare significa condividere e aiutarci a rimanere in un delicato equilibrio, camminando insieme sul lungo e sottile filo della nostra vita. Solo facendo un passo alla volta, stretti l’uno all’altro, senza guardare in basso per paura di cadere, raggiungeremo la meta.»

Per me, è sempre un grandissimo piacere leggere un romanzo di Cristiano, il suo modo di scrivere e la sua delicatezza umana mi entusiasmano ogni volta. Per questo motivo vi consiglio di leggere La quercia dell’orfano perché al suo interno troverete una storia molto intensa, senza tempo, dei luoghi meravigliosi e dei personaggi in grado di regalare tantissimo.
Buona lettura.

Voto



Nessun commento:

Posta un commento