Oggi il blog partecipa al Review Party dedicato al romanzo di Viviana De Cecco intitolato Il giardino delle ombre cinesi, pubblicato per noi da Genesis Publishing.
Ringrazio la mia dolcissima amica Susy del blog I miei magici mondi per aver organizzato l’evento.
Ringrazio Genesis Publishing per la copia digitale del romanzo in omaggio.
In fondo al post trovate il banner con tutti i partecipanti al RT.
Ringrazio Genesis Publishing per la copia digitale del romanzo in omaggio.
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Titolo: Il giardino delle ombre cinesi
Autore: Viviana De Cecco
Editore: Genesis Publishing
Genere: Narrativa
Pagine: 150
Formato: e-book – cartaceo
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 10,60 €
Data di uscita: 20 luglio 2018
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Autore: Viviana De Cecco
Editore: Genesis Publishing
Genere: Narrativa
Pagine: 150
Formato: e-book – cartaceo
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 10,60 €
Data di uscita: 20 luglio 2018
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐
Trama:
“Il timore scomparve insieme a qualunque altro sentimento. Non rimase niente al di fuori di un atteggiamento d’invincibile inerzia, mentre sul palmo della mano, dischiuso e abbandonato in grembo, spiccava un origami a forma di rosa bianca.”
Sardegna, 1938.
Beatrice non ha mai conosciuto sua madre, morta subito dopo la sua nascita, ma un giorno riceve un pacco senza mittente contenente un misterioso origami a forma di rosa bianca con cui è possibile creare delle ombre cinesi sul muro e alcune lettere ingiallite dal tempo che rivelano una tremenda verità sulla morte della donna che l’ha messa al mondo. Chi ha deciso di far affiorare un terribile segreto di famiglia? Quali segreti le nasconde il suo severo e silenzioso padre?
Chi è l’enigmatico e affascinante giornalista Lorenzo, che si è trasferito nel vecchio palazzo dei suoi genitori subito dopo la Prima guerra mondiale?
Sarà Beatrice, attraverso quelle pagine scritte, a dover ricostruire l’esistenza di quella donna da lei sempre rimpianta. Scoprirà così una vicenda di passioni impossibili, tradimenti e cinici intrighi.
Sullo sfondo di una Sardegna anni Venti e Trenta, tra città, mare e vento selvaggio, si dipana la storia di una figlia che desidera far rivivere nel suo cuore l’immagine perduta della madre e delle ombre che ne hanno caratterizzato l’esistenza.
“Il timore scomparve insieme a qualunque altro sentimento. Non rimase niente al di fuori di un atteggiamento d’invincibile inerzia, mentre sul palmo della mano, dischiuso e abbandonato in grembo, spiccava un origami a forma di rosa bianca.”
Sardegna, 1938.
Beatrice non ha mai conosciuto sua madre, morta subito dopo la sua nascita, ma un giorno riceve un pacco senza mittente contenente un misterioso origami a forma di rosa bianca con cui è possibile creare delle ombre cinesi sul muro e alcune lettere ingiallite dal tempo che rivelano una tremenda verità sulla morte della donna che l’ha messa al mondo. Chi ha deciso di far affiorare un terribile segreto di famiglia? Quali segreti le nasconde il suo severo e silenzioso padre?
Chi è l’enigmatico e affascinante giornalista Lorenzo, che si è trasferito nel vecchio palazzo dei suoi genitori subito dopo la Prima guerra mondiale?
Sarà Beatrice, attraverso quelle pagine scritte, a dover ricostruire l’esistenza di quella donna da lei sempre rimpianta. Scoprirà così una vicenda di passioni impossibili, tradimenti e cinici intrighi.
Sullo sfondo di una Sardegna anni Venti e Trenta, tra città, mare e vento selvaggio, si dipana la storia di una figlia che desidera far rivivere nel suo cuore l’immagine perduta della madre e delle ombre che ne hanno caratterizzato l’esistenza.
La vita di Beatrice scorre tranquilla tra i vari impegni quotidiani. Convinta che la madre sia morta di parto subito dopo la sua nascita si deve ricredere quando riceve per posta un pacco senza mittente. Al suo interno ci sono delle lettere ingiallite e un misterioso origami a forma di rosa bianca con cui si possono creare delle ombre cinesi. Attraverso quelle lettere Beatrice scopre un passato di cui ignorava l’esistenza, un passato fatto di tradimenti, intrighi e passioni proibite.
Ma chi ha le ha mandato quelle lettere, e per quale motivo?
In una Sardegna tra gli anni Venti e Trenta del Novecento Beatrice potrà fare chiarezza sulla vita di una madre morta prematuramente e su un terribile segreto di famiglia.
Ma chi ha le ha mandato quelle lettere, e per quale motivo?
In una Sardegna tra gli anni Venti e Trenta del Novecento Beatrice potrà fare chiarezza sulla vita di una madre morta prematuramente e su un terribile segreto di famiglia.
Alcune righe erano punteggiate da macchioline nere, come se l’autore avesse interrotto il flusso dei suoi pensieri, lasciando librare nell’aria il pennino da cui era sfuggita qualche goccia di inchiostro. Beatrice puntò lo sguardo sulle prime parole e il suo cuore balzò nel petto in una danza angosciosa.
Il giardino delle ombre cinesi è un romanzo particolare in cui si raccontano le vicende di una famiglia Sarda agli inizi del Novecento. Una figlia che, per volere di qualcuno, si ritrova a fare scoperte che metteranno in discussione tutte le sue convinzioni, un padre assente che fatica a esprimere i suoi reali sentimenti e una madre scomparsa troppo presto che, grazie a delle lettere provenienti dal passato, ha una storia incredibile, quanto inquietante da raccontare all’amata figlia.
Sono diversi i motivi che rendono particolare questa lettura, non solo una trama su cui aleggia un mistero che attende solo di essere scoperto, ma anche dei protagonisti che faticano a rivelarsi veramente, intrappolati nei loro stessi ruoli cuciti addosso come una seconda pelle.
Beatrice è soprattutto una spettatrice, perché la vera protagonista è Liliana, la madre che lei non ha mai conosciuto. Quando le lettere scritte dalla stessa Liliana arrivano tra le mani della figlia, tutto quello che la giovane credeva di sapere, viene letteralmente spazzato via, perché sua madre non è morta di parto, qualcos’altro di altrettanto terribile è accaduto. Non posso rivelarvi oltre, anzi temo di essermi sbilanciata troppo, ma è particolarmente difficile parlarvi del romanzo senza fare spoiler.
I personaggi che incontriamo nel corso della lettura sono diversi, inizialmente conosciamo Beatrice, una giovane donna che vive con il padre e l’amata sorellastra. Un ricordo sopito nel tempo le riaffiora prepotentemente nel presente sotto forma di sogno. Poi l’autrice ci fa fare un salto indietro nel tempo e conosciamo Liliana, il marito Rodolfo e l’enigmatico Lorenzo, amico di Rodolfo e che sarà loro ospite per un certo periodo.
Liliana e Rodolfo sembrano entrambi intrappolati in una relazione che non vuole decollare.
Liliana si sente prigioniera nella sua stessa vita, ha idealizzato il suo matrimonio con Rodolfo fino a quando non si scontra con la dura realtà. Una donna profondamente sola in cerca di un’evasione, qualcuno che la liberi dalle ombre che la tormentano.
Rodolfo è un medico, ha vissuto in prima linea il primo confitto mondiale, non mostra le sue emozioni, è introverso ma è un bravo medico. Lui e Lorenzo si conoscono durante il conflitto, quando quest’ultimo gli salva la vita e diventano amici.
Ma chi è veramente Lorenzo? È stata la domanda che mi ha accompagnato per tutta la durata del libro, un uomo enigmatico, probabilmente annoiato dalla vita, alla ricerca di qualcosa che desidera molto ma che sembri sempre sfuggirgli di mano.
Sono diversi i motivi che rendono particolare questa lettura, non solo una trama su cui aleggia un mistero che attende solo di essere scoperto, ma anche dei protagonisti che faticano a rivelarsi veramente, intrappolati nei loro stessi ruoli cuciti addosso come una seconda pelle.
Beatrice è soprattutto una spettatrice, perché la vera protagonista è Liliana, la madre che lei non ha mai conosciuto. Quando le lettere scritte dalla stessa Liliana arrivano tra le mani della figlia, tutto quello che la giovane credeva di sapere, viene letteralmente spazzato via, perché sua madre non è morta di parto, qualcos’altro di altrettanto terribile è accaduto. Non posso rivelarvi oltre, anzi temo di essermi sbilanciata troppo, ma è particolarmente difficile parlarvi del romanzo senza fare spoiler.
I personaggi che incontriamo nel corso della lettura sono diversi, inizialmente conosciamo Beatrice, una giovane donna che vive con il padre e l’amata sorellastra. Un ricordo sopito nel tempo le riaffiora prepotentemente nel presente sotto forma di sogno. Poi l’autrice ci fa fare un salto indietro nel tempo e conosciamo Liliana, il marito Rodolfo e l’enigmatico Lorenzo, amico di Rodolfo e che sarà loro ospite per un certo periodo.
Liliana e Rodolfo sembrano entrambi intrappolati in una relazione che non vuole decollare.
Liliana si sente prigioniera nella sua stessa vita, ha idealizzato il suo matrimonio con Rodolfo fino a quando non si scontra con la dura realtà. Una donna profondamente sola in cerca di un’evasione, qualcuno che la liberi dalle ombre che la tormentano.
Rodolfo è un medico, ha vissuto in prima linea il primo confitto mondiale, non mostra le sue emozioni, è introverso ma è un bravo medico. Lui e Lorenzo si conoscono durante il conflitto, quando quest’ultimo gli salva la vita e diventano amici.
Ma chi è veramente Lorenzo? È stata la domanda che mi ha accompagnato per tutta la durata del libro, un uomo enigmatico, probabilmente annoiato dalla vita, alla ricerca di qualcosa che desidera molto ma che sembri sempre sfuggirgli di mano.
Oggi le ombre sono tornate. Il loro profilo si è impresso nelle mie pupille stanche e si è confuso con le reminiscenze lontane delle altre ombre che mi straziano il cuore. Tutto è sbiadito, pallido, nell’inerzia dell’attesa che le ombre mi avvolgano per sempre nel loro caldo abbraccio come quel giorno…
La narrazione in terza persona ci permette di “vedere” da vicino tutti i personaggi, Liliana è forse quella che impariamo a conoscere meglio, così come Lorenzo che affascina e, allo stesso tempo, inquieta con il suo modo di fare. Ho fatto davvero fatica a inquadrarlo è rimasto un vero e proprio mistero.
Ma tra tutti i personaggi chi mi ha veramente colpito è stato Rodolfo, con il suo modo di fare schivo, chiuso e distante. Mi ha dato l’impressione di essere molto solo in una solitudine che è tutta opera sua. Il suo personaggio è quello che viene descritto di meno, resta spesso sfocato perché quello che sappiamo di lui deriva soprattutto dalla percezione che gli altri hanno in sua presenza. Forse è proprio questo il motivo per cui mi ha colpito, perché resta inafferrabile fino alla fine.
La quasi totale assenza di dialoghi ha reso la lettura particolare e ammetto che qualche dialogo in più mi avrebbe permesso di comprendere meglio non solo le dinamiche ma anche i reali sentimenti dei personaggi. La trama è sicuramente interessante, con un’enorme potenzialità, anche se a volte ho avuto l’impressione che stentasse a decollare veramente.
Ho apprezzato l’aria di mistero che si respira durante tutta la lettura, è impossibile non sentirsi coinvolti da quello che sta accadendo.
Lo stile di scrittura di Viviana De Cecco è ottimo; la sua prosa è attenta, curata, fluida e il romanzo si legge in pochissimo tempo. Molto particolareggiate e curate le descrizioni dei paesaggi e dell’ambientazione.
Tra i pregi del romanzo c’è sicuramente una trama originale, dei personaggi interessanti e uno stile di scrittura pressoché perfetto. Tuttavia se alcune parti fossero state maggiormente approfondite e se ci fossero stati più dialoghi, penso che ne avrebbe giovato l’intera narrazione.
Ma tra tutti i personaggi chi mi ha veramente colpito è stato Rodolfo, con il suo modo di fare schivo, chiuso e distante. Mi ha dato l’impressione di essere molto solo in una solitudine che è tutta opera sua. Il suo personaggio è quello che viene descritto di meno, resta spesso sfocato perché quello che sappiamo di lui deriva soprattutto dalla percezione che gli altri hanno in sua presenza. Forse è proprio questo il motivo per cui mi ha colpito, perché resta inafferrabile fino alla fine.
La quasi totale assenza di dialoghi ha reso la lettura particolare e ammetto che qualche dialogo in più mi avrebbe permesso di comprendere meglio non solo le dinamiche ma anche i reali sentimenti dei personaggi. La trama è sicuramente interessante, con un’enorme potenzialità, anche se a volte ho avuto l’impressione che stentasse a decollare veramente.
Ho apprezzato l’aria di mistero che si respira durante tutta la lettura, è impossibile non sentirsi coinvolti da quello che sta accadendo.
Lo stile di scrittura di Viviana De Cecco è ottimo; la sua prosa è attenta, curata, fluida e il romanzo si legge in pochissimo tempo. Molto particolareggiate e curate le descrizioni dei paesaggi e dell’ambientazione.
Tra i pregi del romanzo c’è sicuramente una trama originale, dei personaggi interessanti e uno stile di scrittura pressoché perfetto. Tuttavia se alcune parti fossero state maggiormente approfondite e se ci fossero stati più dialoghi, penso che ne avrebbe giovato l’intera narrazione.
«L’ombra non esiste, Liliana. Anch’essa nasce dalla luce. Senza di essa, esistono soltanto il buio. Un po’ come il destino. Se non lo alimenti con la luce della felicità, diventa un deserto di morte.»
Consiglio la lettura di Il giardino delle ombre cinesi a chi sia alla ricerca di un romanzo originale, ambientato in un’Italia degli inizi del Novecento e con un mistero da risolvere.
Buona lettura.
Buona lettura.
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