Oggi il blog partecipa al Review Tour dedicato al Thriller di Robert Bryndza intitolato Sangue Freddo, che vede come protagonista la detective Erika Foster, pubblicato lo scorso 4 novembre da Newton Compton.
La serie Le indagini di Erika Foster:
La donna di ghiaccio
La vittima perfetta
La ragazza nell’acqua
Ultimo respiro
Sangue freddo
La donna di ghiaccio
La vittima perfetta
La ragazza nell’acqua
Ultimo respiro
Sangue freddo
Ringrazio Monica e Sara del blog Tre gatte tra i libri per aver organizzato l’evento.
Ringrazio Newton Compton per la copia digitale del romanzo in omaggio.
Ringrazio Newton Compton per la copia digitale del romanzo in omaggio.
Titolo: Sangue freddo
Autore: Robert Bryndza
Editore: Newton Compton
Genere: Thriller
Pagine: 409
Formato: e-book – cartaceo
Prezzo e-book: 4,99 €
Prezzo cartaceo: 9,90 €
Data di uscita: 4 novembre 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Autore: Robert Bryndza
Editore: Newton Compton
Genere: Thriller
Pagine: 409
Formato: e-book – cartaceo
Prezzo e-book: 4,99 €
Prezzo cartaceo: 9,90 €
Data di uscita: 4 novembre 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama:
La valigia è logora, la zip arrugginita. Quando riesce a forzare la cerniera, Erika Foster si trova davanti qualcosa di inaspettato…
Sulle rive del Tamigi viene ritrovato il corpo martoriato di un ragazzo. La detective Erika Foster è scioccata dalla macabra scoperta, tanto più che c’è un precedente, un omicidio altrettanto brutale… Due settimane prima, infatti, in una valigia identica era stato rinvenuto il corpo di una ragazza. Che cosa collega le due vittime? Erika e la sua squadra si mettono al lavoro e i loro peggiori timori trovano presto conferma: c’è uno spietato serial killer in circolazione. E va fermato al più presto.
Ma proprio quando l’indagine comincia a fare emergere una pista promettente, Erika subisce una violenta aggressione che la costringe a un riposo forzato. Un inconveniente che, insieme ai problemi della sua disastrosa vita privata, rischia di distoglierla dalla caccia all’uomo.
La conta delle vittime non si ferma, ed Erika non ha scelta: deve tornare al lavoro e trovare l’assassino il prima possibile. Perché qualcuno che è molto vicino a lei potrebbe essere in pericolo. Riuscirà a salvare la vita di altri innocenti prima che sia troppo tardi?
La valigia è logora, la zip arrugginita. Quando riesce a forzare la cerniera, Erika Foster si trova davanti qualcosa di inaspettato…
Sulle rive del Tamigi viene ritrovato il corpo martoriato di un ragazzo. La detective Erika Foster è scioccata dalla macabra scoperta, tanto più che c’è un precedente, un omicidio altrettanto brutale… Due settimane prima, infatti, in una valigia identica era stato rinvenuto il corpo di una ragazza. Che cosa collega le due vittime? Erika e la sua squadra si mettono al lavoro e i loro peggiori timori trovano presto conferma: c’è uno spietato serial killer in circolazione. E va fermato al più presto.
Ma proprio quando l’indagine comincia a fare emergere una pista promettente, Erika subisce una violenta aggressione che la costringe a un riposo forzato. Un inconveniente che, insieme ai problemi della sua disastrosa vita privata, rischia di distoglierla dalla caccia all’uomo.
La conta delle vittime non si ferma, ed Erika non ha scelta: deve tornare al lavoro e trovare l’assassino il prima possibile. Perché qualcuno che è molto vicino a lei potrebbe essere in pericolo. Riuscirà a salvare la vita di altri innocenti prima che sia troppo tardi?
Sangue Freddo è il quinto di una serie che vede come protagonista la detective londinese Erika Foster e la sua squadra. Sebbene non abbia letto i titoli precedenti, il romanzo si può tranquillamente leggere perché l’autore ci fornisce tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per avere un quadro generale completo.
Quando il corpo martoriato di un ragazzo viene rinvenuto dentro una valigia sulle rive del Tamigi, la detective Erika Foster e la sua collega Kate Moss (non quella Kate Moss, però) si trovano davanti a un’indagine molto più complessa di quella che sembra, perché un paio di settimane prima, era stato rinvenuto il corpo di una ragazza, in una valigia identica.
Che cosa accomuna i due brutali omicidi? E come mai certi indizi sono così forvianti? Erika e la sua squadra si mettono subito al lavoro e scoprono che c’è un serial killer in circolazione, la priorità è fare di tutto per fermarlo.
Quando le indagini portano verso una pista concreta, però, la detective Foster è vittima di una violenta aggressione che la porta a un periodo di riposo forzato. Ma quando scopre che la vita di qualcuno molto vicino a lei potrebbe essere in pericolo Erika decide di tornare al lavoro prima del tempo e fare ogni cosa in suo potere per poter fermare l’assassino prima che sia troppo tardi.
Che cosa accomuna i due brutali omicidi? E come mai certi indizi sono così forvianti? Erika e la sua squadra si mettono subito al lavoro e scoprono che c’è un serial killer in circolazione, la priorità è fare di tutto per fermarlo.
Quando le indagini portano verso una pista concreta, però, la detective Foster è vittima di una violenta aggressione che la porta a un periodo di riposo forzato. Ma quando scopre che la vita di qualcuno molto vicino a lei potrebbe essere in pericolo Erika decide di tornare al lavoro prima del tempo e fare ogni cosa in suo potere per poter fermare l’assassino prima che sia troppo tardi.
Erika guardò di nuovo la mappa del Tamigi alla parete. C’erano così tanti posti per sbarazzarsi di un cadavere. O di due cadaveri.
Parlare di una trama di un Thriller è sempre difficile perché il rischio di fare spoiler è altissimo, per questo motivo proverò a centellinare ogni informazione per non rovinare una possibile lettura da parte vostra.
Sangue Freddo è un titolo perfetto per questo libro, posso assicurarvi che durante la lettura mi sono sentita veramente presa sia dalle indagini, sia dalla storia personale di Erika Foster.
Erika è una donna nel pieno della sua carriera, è forte e determinata, ha alle spalle una storia molto travagliata e dolorosa, e proprio per questo tende a rimanere molto concentrata sul suo lavoro e concedere poco nelle relazioni personali, anche con la collega Kate. La morte prematura del marito, una situazione sentimentale abbastanza compromessa e il tradimento, infine, da parte di una persona a lei molto vicina, sarà l’ennesima difficile prova che dovrà cercare di superare. L’impressione che ho avuto, mentre mi addentravo nella sua vita, è che sia una donna molto sola, che paghi in modo forse anche eccessivo per i suoi errori, ma cerca sempre di dimostrarsi forte e distaccata, anche se quando è sola, dimostra tutte le sue fragilità e le paure. Mi sono sentita molto coinvolta dalla sua storia personale. Il fatto, poi, che l’autore ci porti così tanto dentro le vite dei personaggi del romanzo, è sicuramente un vantaggio perché permette al lettore di comprendere le sfaccettature delle diverse personalità, specialmente di Erika.
Un personaggio che mi è piaciuto molto è la collega di Erika, Kate Moss – ma non quella Kate Moss – che oltre essere una collega cerca soprattutto di essere un’amica per la nostra detective.
Robert Bryndza, inoltre, fa una scelta molto interessante ossia quella di farci addentrare nella vita di due persone che, apparentemente, non hanno niente a che fare con l’indagine. Questa scelta l’ho veramente apprezzata, anche se, in linea di massima, preferisco non conoscere troppe cose, ma in questo caso credo che sia quel tocco in più che rende particolarmente interessante non solo la struttura, ma soprattutto la trama.
Ho trovato molto interessante anche assistere ai diversi tipi di relazione che Erika ha sia con i colleghi, sia con la propria famiglia.
Sangue Freddo è un titolo perfetto per questo libro, posso assicurarvi che durante la lettura mi sono sentita veramente presa sia dalle indagini, sia dalla storia personale di Erika Foster.
Erika è una donna nel pieno della sua carriera, è forte e determinata, ha alle spalle una storia molto travagliata e dolorosa, e proprio per questo tende a rimanere molto concentrata sul suo lavoro e concedere poco nelle relazioni personali, anche con la collega Kate. La morte prematura del marito, una situazione sentimentale abbastanza compromessa e il tradimento, infine, da parte di una persona a lei molto vicina, sarà l’ennesima difficile prova che dovrà cercare di superare. L’impressione che ho avuto, mentre mi addentravo nella sua vita, è che sia una donna molto sola, che paghi in modo forse anche eccessivo per i suoi errori, ma cerca sempre di dimostrarsi forte e distaccata, anche se quando è sola, dimostra tutte le sue fragilità e le paure. Mi sono sentita molto coinvolta dalla sua storia personale. Il fatto, poi, che l’autore ci porti così tanto dentro le vite dei personaggi del romanzo, è sicuramente un vantaggio perché permette al lettore di comprendere le sfaccettature delle diverse personalità, specialmente di Erika.
Un personaggio che mi è piaciuto molto è la collega di Erika, Kate Moss – ma non quella Kate Moss – che oltre essere una collega cerca soprattutto di essere un’amica per la nostra detective.
Robert Bryndza, inoltre, fa una scelta molto interessante ossia quella di farci addentrare nella vita di due persone che, apparentemente, non hanno niente a che fare con l’indagine. Questa scelta l’ho veramente apprezzata, anche se, in linea di massima, preferisco non conoscere troppe cose, ma in questo caso credo che sia quel tocco in più che rende particolarmente interessante non solo la struttura, ma soprattutto la trama.
Ho trovato molto interessante anche assistere ai diversi tipi di relazione che Erika ha sia con i colleghi, sia con la propria famiglia.
Sapeva di avere un ego smisurato, ma non erano il potere, i titoli, o i soldi a solleticarlo. Pattugliare le strade, sporcarsi le mani, risolvere casi complessi e buttare in cella i criminali: erano queste le cose per cui si alzava la mattina.
L’evolversi della trama è sicuramente l’aspetto che mi ha colpito di più, sin dal primo capitolo mi sono sentita catapultata nella realtà di Erika Foster, in una Londra cupa, pericolosa, dove le realtà degradanti hanno un peso specifico elevato. Vengono fatte anche considerazioni che invitano il lettore a riflettere su temi molto importanti e attuali.
La narrazione è in terza persona, tranne che in qualche passaggio in cui l’autore ci passa alla prima persona, rendendo maggiormente interessante e avvincente dal punto di vista emotivo, lo sviluppo del plot e delle indagini. Quello che ho apprezzato maggiormente è stato il modo in cui l’autore decide di accompagnarci dentro le indagini, questo aspetto è fondamentale nei Thriller perché sono il fulcro del romanzo stesso.
Dal punto di vista del caso sono rimasta pienamente soddisfatta, perché l’indagine mi ha preso tantissimo e mi ha permesso di leggere quattrocento pagine in un paio di giorni. Ci sono tantissime svolte, colpi di scena, verità anche destabilizzanti che mi hanno, a volte, preso in contropiede.
Lo stile di scrittura è un altro punto forte del romanzo, la penna di Robert Bryndza è fluida, diretta, attenta e curata nelle parti relative alle indagini, più incisiva in quelle adrenaliniche e curata per i risvolti psicologici.
È la prima volta che leggo questo autore e ne sono rimasta favorevolmente colpita. La mia intenzione è di leggere i libri precedenti non solo perché lo scrittore sa benissimo il fatto suo, ma anche perché il personaggio di Erika mi è proprio piaciuto. Era dai tempi della patologa legale Key Scarpetta, nata dalla magnifica di Patricia Cornwell, che non mi sentivo così presa da un personaggio tutto femminile in un genere come questo.
Penso che le donne, nei thriller, abbiano una marcia in più rispetto agli uomini, proprio per il punto di vista e l’approccio che hanno nelle indagini.
Ho trovato l’epilogo molto interessante e ora ho veramente voglia di leggere il prossimo caso che vedrà coinvolta la detective.
Robert Bryndza è autore che conto di leggere in futuro e spero che la Newton decida di pubblicare anche gli altri suoi romanzi.
La narrazione è in terza persona, tranne che in qualche passaggio in cui l’autore ci passa alla prima persona, rendendo maggiormente interessante e avvincente dal punto di vista emotivo, lo sviluppo del plot e delle indagini. Quello che ho apprezzato maggiormente è stato il modo in cui l’autore decide di accompagnarci dentro le indagini, questo aspetto è fondamentale nei Thriller perché sono il fulcro del romanzo stesso.
Dal punto di vista del caso sono rimasta pienamente soddisfatta, perché l’indagine mi ha preso tantissimo e mi ha permesso di leggere quattrocento pagine in un paio di giorni. Ci sono tantissime svolte, colpi di scena, verità anche destabilizzanti che mi hanno, a volte, preso in contropiede.
Lo stile di scrittura è un altro punto forte del romanzo, la penna di Robert Bryndza è fluida, diretta, attenta e curata nelle parti relative alle indagini, più incisiva in quelle adrenaliniche e curata per i risvolti psicologici.
È la prima volta che leggo questo autore e ne sono rimasta favorevolmente colpita. La mia intenzione è di leggere i libri precedenti non solo perché lo scrittore sa benissimo il fatto suo, ma anche perché il personaggio di Erika mi è proprio piaciuto. Era dai tempi della patologa legale Key Scarpetta, nata dalla magnifica di Patricia Cornwell, che non mi sentivo così presa da un personaggio tutto femminile in un genere come questo.
Penso che le donne, nei thriller, abbiano una marcia in più rispetto agli uomini, proprio per il punto di vista e l’approccio che hanno nelle indagini.
Ho trovato l’epilogo molto interessante e ora ho veramente voglia di leggere il prossimo caso che vedrà coinvolta la detective.
Robert Bryndza è autore che conto di leggere in futuro e spero che la Newton decida di pubblicare anche gli altri suoi romanzi.
Erika guardò l’orologio, sperando che le ore potessero scorrere in un istante come per magia. Voleva andarsene, lasciarsi tutto alle spalle per un po’. Era… troppo.
Consiglio la lettura di Sangue Freddo a tutti gli amanti del genere Thriller puro, dove le indagini hanno un ruolo importantissimo, come è giusto che sia, ma anche la natura umana con tutti i risvolti psicologici danno moltissimo a una narrazione avvincente e ricca di pathos.
Buona lettura.
Buona lettura.
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