lunedì 28 marzo 2022

Review Party: “Non sono abbastanza” di Maria Benedetta Errigo

Oggi il blog partecipa al Review Party dedicato al primo Romance pubblicato da Dark Abyss Edizioni. Si tratta del romanzo di Maria Benedetta Errigo intitolato Non sono abbastanza e uscito il 22 marzo scorso.


Nel banner qui sopra trovate i nomi di tutti i blog che prenderono parte all’evento.
Dopo la recensione trovate una mini-intervista che ho fatto all’autrice.

Ringrazio Dark Abyss Edizioni per la copia del romanzo in omaggio.


Titolo: Non sono abbastanza
Autore: Maria Benedetta Errigo
Editore: Dark Abyss Edizioni
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 170
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 14,00 €
Data di uscita: 22 marzo 2022
Disponibile su Amazon e Kindle Unlimited (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐ 1/2

Trama:

Irene è cresciuta elemosinando amore, combattendo la sua lotta interiore per sentirsi degna di attenzione e di meritarsi la felicità. Dopo che la sua ultima relazione sentimentale è andata a rotoli, sigilla ancora di più il proprio cuore, concentrando le energie nell’accudire l’unica parente che le è rimasta in vita. Proprio fra le mura della clinica, per caso, incontra Cristiano, che le ha rubato un bacio quando era solo una ragazzina. È possibile che un amore che ha quasi dimenticato possa rimettere insieme i frantumi del suo cuore? E una volta che tutti i pezzi saranno al loro posto, Irene sarà in grado di riconoscere sé stessa? Una donna divisa a metà, fra Andrea, il suo passato, Cristiano, il suo presente… e un futuro ancora da plasmare.



Recensione


La protagonista di questo romanzo è Irene una donna di trentotto anni che, dopo aver chiuso la sua ultima relazione con il collega Andrea, ha deciso di chiudere il suo cuore all’amore e di concentrare le sue energie sulla sola parente che l’è rimasta. Per farlo, deve spostarsi di continuo tra Roma, la città in cui vive e lavora, e un paesino del nord Italia. Ed è proprio mentre sta andando a trovare l’amata zia in clinica che Irene si imbatte in Cristiano, un vecchio amico di infanzia che le ha rubato il suo primo bacio quando era solo una ragazzina. Irene è una donna timida che non si è mai sentita abbastanza degna di attenzione e di raggiungere la felicità. Cristiano, con la sua presenza positiva le riscalda il cuore. Divisa tra Andrea e Cristiano, Irene dovrà imparare a riconoscere se stessa.
Devo essere felice di questa situazione. Ho ritrovato un amico, va bene forse più di un amico, che mi sta vicino in questi momenti, che ha deciso di farmi riconciliare con la mia città, che mi è di aiuto con la mia difficoltà a maneggiare sentimenti vari.

Non sono abbastanza è un romanzo introspettivo che affronta temi delicati e che mette al centro dell’intera storia la crescita personale di Irene, la nostra protagonista. È una storia che parla di rinascita e di fiducia in se stessi.
Irene è una donna timida, schiva, incapace di costruire relazioni con gli altri soprattutto perché è convinta di non essere abbastanza, anche se è tutta la vita che elemosina amore. Ha alle spalle un’infanzia solitaria e nella sua vita è sempre mancato qualcosa. Dopo che la sua ultima relazione è finita lasciandole il cuore spezzato, decide di dedicare le sue attenzioni alla sola parente che l’è rimasta in vita. E mentre sta andando a trovare la zia in clinica si imbatte in Cristiano, un vecchio amico di infanzia che le ha rubato il suo primo bacio. La personalità di Irene è abbastanza complessa, così come lo è il suo carattere. È una donna molto timida, schiva, che non si trova molto a suo agio con se stessa e con gli altri. Ha avuto un’infanzia solitaria e questo l’ha molto segnata, facendola diventare la donna che è oggi. L’incontro con Cristiano darà il via a un percorso necessario per lei; grazie a lui, infatti, imparerà a guardare la vita e se stessa con occhi diversi.
Non sempre sono riuscita a comprendere le scelte o il tempismo di Irene, a volte mi è parsa troppo frettolosa e vulnerabile, ma penso che questo suo modo di fare rifletta tutte le sue insicurezze e fragilità.
Gli altri due personaggi fondamentali per lei sono Cristiano e Andrea; Cristiano simboleggia il suo presente, mentre Andrea il passato. Ma cosa chi ci sarà nel suo futuro non posso rivelarvelo. Tuttavia, entrambi giocano un ruolo importante per Irene.
Il personaggio di Cristiano mi è piaciuto molto, ho apprezzato la sua tranquillità e il suo modo naturale e mai forzato di stare vicino alla protagonista in un periodo così difficile per lei. In un certo senso Cristiano rappresenta la spinta necessaria che le serviva per intraprendere quel percorso di cambiamento a lei necessario.
Andrea è l’esatto opposto di Cristiano, è un uomo spigliato, dalla battuta sempre pronta e con un modo di fare accattivante. Tra i due ho preferito il primo.
“Assicurare”, come è bella questa parola che contiene in sé il vero “curare”, ed è proprio questo che lui fa con ogni suoi singolo gesto nei miei confronti. Mi cura l’anima e contrasta le mie paure.

La narrazione è in prima persona e il Pov è solo da parte di Irene. Ho apprezzato questa scelta, soprattutto perché il lettore ha la possibilità di vivere tutte le emozioni della protagonista e di sentirla vicina. Durante la lettura, infatti, mi sono sentita coinvolta dalla sua storia personale e certi passaggi mi hanno proprio fatto stringere il cuore. A ogni modo, avrei preferito che certi argomenti e passaggi venissero approfonditi di più. Mi sarebbe piaciuto, inoltre, che il personaggio di Cristiano avesse avuto maggiore spazio.
La malattia della zia di Irene mi ha molto coinvolta, anche perché mi riguarda da vicino.
Ho apprezzato tantissimo il percorso di cambiamento della protagonista, questo è sempre un aspetto a cui tengo in modo particolare e penso che l’autrice abbia fatto un ottimo lavoro in questo senso.
La trama è sviluppata bene, si legge in modo scorrevole e l’ho finito in una sola sera, anche perché la storia personale della protagonista mi aveva preso moltissimo ed ero curiosa di scoprire come finisse. La parte finale è stata una vera sorpresa e penso che sia perfetta per questo libro.
Lo stile di scrittura di Maria Benedetta Errigo è fluido, diretto, introspettivo. Ho apprezzato molto la presenza di dialoghi frequenti e corposi che aiutano a comprendere meglio i personaggi. Irene avrà modo di fare un viaggio in se stessa e di iniziare a vedere il mondo e le persone che la circondano in modo diverso proprio perché lei per prima si vede così. Ho apprezzato il messaggio che il romanzo ci lascia: per avere un rapporto sano con gli altri è importante stare bene con se stessi. È solo amandosi che si può amare e apprezzare anche il prossimo. La vita, molto spesso, ci mette davanti a decisioni importanti da prendere e bisogna credere nelle proprie capacità per decidere al meglio.
Credo di aver trovato la cosa più importante: me stessa. Ora so chi sono, cosa voglio, ma soprattutto cosa non voglio. Non voglio più vivere in disparte, voglio respirare a pieni polmoni ogni giorno vedendo dove posso arrivare.

Consiglio la lettura di questo romanzo a chi sia alla ricerca di una storia profonda e introspettiva che parla di rinascita, fiducia in se stessi e voglia di ricominciare.
Buona lettura.

Voto



Mini-intervista


Hai mai vissuto l’esperienza della protagonista di stare tra due amori?

Sì. Quando ero una ragazzina mi sono trovata divisa tra due uomini. Uno era davvero molto bello, un affabulatore, aveva un fascino incredibile. Ricordo ancora che quando ci si trovava con gli amici lui era sempre al centro dell’attenzione, sapeva raccontare e coinvolgere tutti. Poi però ho conosciuto un altro uomo che era forse meno bello, ma che era altrettanto affascinante e soprattutto faceva il prestigiatore. Era un piacere passare la serata con lui mentre mi faceva trucchi e magie sotto il naso. E senza che io indovinassi nessuno dei trucchi. E così mi sono trovata affascinata da entrambi.
E anche se le mie amiche continuavano a dirmi “Guarda che se ti piacciono due persone vuole dire che non te ne piace nessuna”, “Quando arriverà la persona giusta smetterai di pensare a queste due persone” io non avevo nessuna intenzione di rinunciare a nessuno dei due perché mi piacevano entrambi.
O meglio: mi piacevano parti di entrambi, ma non volevo rinunciare a nessuno dei due.
Dalla mia avevo il fatto che abitavano in città diverse, esattamente come succede ad Irene, la protagonista di “Non Sono Abbastanza”, quindi potevo vedere chi volevo quando volevo. Tutti e due mi davano molto, forse più di quello che io davo loro. Ed ero sempre più convinta di volerli entrambi.
Per un po’ è andata avanti così, poi una mattina mi sono svegliata e ho deciso che dovevo pensare più a me stessa. D’altra parte, io sono del segno zodiacale dei pesci. Questo vuole dire che ci metto molto a prendere delle decisioni, ma quando le prendo…sono quelle e nulla può farmi tornare indietro.
E così ho salutato entrambi. Devo dire che però ancora oggi mantengo buoni rapporti con entrambi, forse perché è stata una frequentazione semplice, nulla di ufficiale. Però sono fiera di essere riuscita a mantenere un rapporto di amicizia che ormai dura da molti anni. Si vede che alla fine eravamo fatti per essere amici e niente altro.

Cosa ti ha spinto a scrivere questa storia?

Questa storia è stata pensata a lungo, per almeno tre anni. Non ho trovato subito un editore che la capisse, ci è voluta la sensibilità di Emanuela Imineo per capire davvero la profondità del tutto. Dico questo perché in realtà Non Sono Abbastanza è un insieme di fatti accaduti non solo a me, ma alle mie amiche più care e intime. A prescindere dal fatto che anche io mi sono trovata divisa a metà tra due uomini, molti atteggiamenti di Cristiano e Andrea, i due protagonisti, affondano le loro radici in comportamenti che ho visto nei ragazzi che le mie più care amiche frequentavano. Non tutti si comportavano bene, come Andrea, oppure pensavano che tutto fosse facile e tranquillo, come Cristiano. Insomma, erano sempre o bianco o nero, non c’erano vie di mezzo. E vedevo che le mie amiche soffrivano. E così, ho pensato che forse si poteva dare voce a questi amori che ti prendevano tra le loro spire e che ti lasciavano poco tempo per te, per pensare, anche per respirare. Ci sono momenti in cui vorresti che qualcuno ti abbracciasse e ti dicesse “Hey, andrà tutto bene, ce la farai”.
Ecco, questo libro vuole essere un abbraccio per tutte quelle persone che come me hanno bisogno di qualche incoraggiamento qualche volta. Magari le cose non andranno bene lo stesso, ma almeno affronteranno tutto con un sorriso e una consapevolezza in più: quella di essere comunque forti perché stanno affrontando qualcosa che non avrebbero mai voluto affrontare. Non si tratta solo di amore, si parla anche di solitudine, tristezze, il sentirsi inadeguati.
Non siamo sbagliati, abbiamo solo modi diversi di affrontare il tutto. Ma alla fine ce la facciamo. Siamo abituate a farcele ed è giusto. Basta solo qualche carezza all’anima di tanto in tanto.


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