Buon giovedì, Booklovers.
Oggi il blog partecipa al Review Party organizzato dalla mia dolcissima amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicato al romanzo storico di Georgette Heyer intitolato Il dandy della Reggenza, pubblicato per noi da Astoria Edizioni.
Oggi il blog partecipa al Review Party organizzato dalla mia dolcissima amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicato al romanzo storico di Georgette Heyer intitolato Il dandy della Reggenza, pubblicato per noi da Astoria Edizioni.
Nel banner qui sopra trovate i nomi di tutti i blog che partecipano all’evento.
Ringrazio di cuore Susy per aver organizzato un altro fantastico evento e per avermi coinvolta.
Ringrazio Astoria per la bellissima copia del romanzo in omaggio.
Ringrazio di cuore Susy per aver organizzato un altro fantastico evento e per avermi coinvolta.
Ringrazio Astoria per la bellissima copia del romanzo in omaggio.
Titolo: Il dandy della Reggenza
Autore: Georgette Heyer
Editore: Astoria
Genere: Historical Romance/Regency
Pagine: 384
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 8,99 €
Prezzo cartaceo: 18,00 €
Data di uscita: 23 ottobre 2013
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Autore: Georgette Heyer
Editore: Astoria
Genere: Historical Romance/Regency
Pagine: 384
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 8,99 €
Prezzo cartaceo: 18,00 €
Data di uscita: 23 ottobre 2013
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama:
Un affascinante ritratto d’epoca.
Judith e Peregrine Taverner, una ricchissima coppia di fratelli da poco rimasta orfana, si mettono in viaggio per Londra per andare a conoscere il loro tutore e, sperano, per avere il suo consenso a mettere su casa in città. Al loro arrivo scoprono sconcertati che il loro tutore, il quinto conte di Worth, non è l'anziano amico del padre che avevano immaginato, ma il di lui figlio, noto per essere il dandy più affascinante e insopportabile di tutta Londra. Amico di Beau Brummell - il dandy per eccellenza, ispiratore del principe reggente, il futuro Giorgio IV - Julian Worth acconsente a introdurre in Società i suoi due protetti: affitta loro una casa, affida Judith alle cure di una chaperon, apre loro il bel mondo, ma... Ma tra i fratelli Taverner e il conte di Worth non riesce a svilupparsi simpatia, anzi da lì a poco a Peregrine cominciano a succedere cose strane e i due fratelli si chiedono se per caso non ci sia lo zampino di Worth.
Un affascinante ritratto d’epoca.
Judith e Peregrine Taverner, una ricchissima coppia di fratelli da poco rimasta orfana, si mettono in viaggio per Londra per andare a conoscere il loro tutore e, sperano, per avere il suo consenso a mettere su casa in città. Al loro arrivo scoprono sconcertati che il loro tutore, il quinto conte di Worth, non è l'anziano amico del padre che avevano immaginato, ma il di lui figlio, noto per essere il dandy più affascinante e insopportabile di tutta Londra. Amico di Beau Brummell - il dandy per eccellenza, ispiratore del principe reggente, il futuro Giorgio IV - Julian Worth acconsente a introdurre in Società i suoi due protetti: affitta loro una casa, affida Judith alle cure di una chaperon, apre loro il bel mondo, ma... Ma tra i fratelli Taverner e il conte di Worth non riesce a svilupparsi simpatia, anzi da lì a poco a Peregrine cominciano a succedere cose strane e i due fratelli si chiedono se per caso non ci sia lo zampino di Worth.
Quando mi è stato proposto di leggere questo romanzo di Georgette Heyer nutrivo grandissime speranze perché la trama mi aveva intrigata all’istante. Anche questa volta l’abilità della Heyer mi ha regalato delle bellissime ore in compagnia dei suoi personaggi caratterizzati alla perfezione e un intreccio giallo che ha conferito quel qualcosa in più a tutta la storia. Inutile dire che, una volta giunta alla fine, mi sono ritrovata perdutamente innamorata del conte di Worth.
Non poteva permettersi di ballare i valzer prima di essere stata approvata dalle patronesse di Almack’s […] doveva condursi soltanto rispettando la buona educazione nei confronti di Caio; essere garbata con Sempronio. E più di ogni altra cosa era essenziale, vitale, indispensabile, muovere cielo e terra per ottenere l’approvazione del signor Brummell.
Alla morte del padre, Judith e il fratello Peregrine si mettono in viaggio per Londra per andare a conoscere il loro tutore, con la speranza di ottenere il suo consenso e poter vivere in città. Il viaggio per Londra è assai movimentato, ma la vera sorpresa li attende quando scoprono che il loro tutore, il quinto conte di Worth, non è l’anziano amico del padre che entrambi avevano immaginato, bensì il figlio, Julian Audley, un vero e proprio dandy e amico intimo di Beau Brummell. Il conte di Worth, nonostante un inizio a dir poco burrascoso, acconsente di introdurre entrambi i fratelli nella Società comprando loro una casa, affidando a Judith un’ottima chaperon e spianando la strada all’ingresso dei vari circoli al giovane Peregrine. Eppure, tra i fratelli Taverner e il conte non riesce a nascere una naturale simpatia. E quando a Peregrine iniziano a capitare cose strane, le cose si complicano ancora di più. Chi sta cercando di fare del male al giovane Taverner? E che ruolo avrà il conte in tutto questo?
Worth le prese il mento tra le mani e la costrinse a guardarlo, fissandola lui stesso con un sorriso sardonico: “Siete bella, signorina Taverner, non siete sciocca se non nel modo in cui vi comportate con me; siete una ribelle. Vi do un consiglio: rifoderate la spada”.
Il dandy della Reggenza è un romanzo davvero molto bello e che tutte le grandi amanti del genere storico dovrebbero leggere. È ricco di dettagli e sfumature, in questo romanzo la Heyer ha dato il meglio di sé non tanto nella storia, che è indubbiamente corposa, ben pensata e avvincente, ma soprattutto nei contorni: dalle descrizioni degli abiti alla moda, alla presenza reale di Beau Brummell, un personaggio che ha fatto la differenza nell’epoca della reggenza.
I personaggi, come sempre accade nei romanzi di questa bravissima autrice, sono corposi e caratterizzati benissimo riempiono la scena con la loro sola presenza e l’intreccio vagamente giallo, ha reso ognuno di loro ancora più accattivante. Judith e Peregrine Taverner si recano a Londra dopo essere rimasti orfani per conoscere il tutore scelto dal padre, il quinto conte di Worth. Entrambi immaginavano che avrebbero dovuto confrontarsi con un anziano signore e, invece, si trovano di fronte il figlio, Julian, che acconsente a introdurli nella Società.
Judith è una giovane donna senza tanti peli sulla lingua, molto diretta e tendente a infiammarsi con molta facilità. Spesso si ritrova “vittima” del suo stesso carattere e per lei andare d’accordo con il tutore non sarà molto semplice. Il personaggio di Judith mi ha fatto “penare” parecchio, è stata davvero una grande sfida e ho potuto apprezzare il coraggio dell’autrice nel caratterizzare in modo così deciso e audace la sua figura. Anche se il suo carattere, a volte, mi è sembrato fin troppo ribelle, devo dire che sono riuscita ad apprezzarla soprattutto perché resta per molto tempo coerente e fedele a sé stessa.
Peregrine, il fratello, è molto simile a Judith nei modi di fare e darà non pochi grattacapi al conte che, in più di un’occasione, dovrà intervenire per riportare il ragazzo sulla retta via senza, però, farsi notare dai due fratelli che, spesso e volentieri, ignorano l’impegno del tutore.
E arriviamo a Julian Audley, quinto conte di Worth. Lui, sin da subito, si dimostra un vero osso duro, non solo perché possiede le caratteristiche tipiche di un uomo della sua posizione, capace di scoccare occhiate fredde e dai modi affettati ma, all’apparenza, sembra in tutto e per tutto un vero e proprio dandy, essendo tra l’altro, amico intimo di Beau Brummell. Eppure, il lettore scopre ben presto che in lui c’è molto di più anche se l’autrice è stata bravissima a giocare con sapienza le proprie carte, svelandole al momento giusto. Il suo personaggio mi è piaciuto davvero tanto, nonostante i suoi modi a tratti freddi e a tratti molto appassionati, non ho fatica ad ammettere che mi ha fatto perdutamente innamorare di lui. Nei capitoli finali, inoltre, ha dato proprio il meglio di sé.
I personaggi, come sempre accade nei romanzi di questa bravissima autrice, sono corposi e caratterizzati benissimo riempiono la scena con la loro sola presenza e l’intreccio vagamente giallo, ha reso ognuno di loro ancora più accattivante. Judith e Peregrine Taverner si recano a Londra dopo essere rimasti orfani per conoscere il tutore scelto dal padre, il quinto conte di Worth. Entrambi immaginavano che avrebbero dovuto confrontarsi con un anziano signore e, invece, si trovano di fronte il figlio, Julian, che acconsente a introdurli nella Società.
Judith è una giovane donna senza tanti peli sulla lingua, molto diretta e tendente a infiammarsi con molta facilità. Spesso si ritrova “vittima” del suo stesso carattere e per lei andare d’accordo con il tutore non sarà molto semplice. Il personaggio di Judith mi ha fatto “penare” parecchio, è stata davvero una grande sfida e ho potuto apprezzare il coraggio dell’autrice nel caratterizzare in modo così deciso e audace la sua figura. Anche se il suo carattere, a volte, mi è sembrato fin troppo ribelle, devo dire che sono riuscita ad apprezzarla soprattutto perché resta per molto tempo coerente e fedele a sé stessa.
Peregrine, il fratello, è molto simile a Judith nei modi di fare e darà non pochi grattacapi al conte che, in più di un’occasione, dovrà intervenire per riportare il ragazzo sulla retta via senza, però, farsi notare dai due fratelli che, spesso e volentieri, ignorano l’impegno del tutore.
E arriviamo a Julian Audley, quinto conte di Worth. Lui, sin da subito, si dimostra un vero osso duro, non solo perché possiede le caratteristiche tipiche di un uomo della sua posizione, capace di scoccare occhiate fredde e dai modi affettati ma, all’apparenza, sembra in tutto e per tutto un vero e proprio dandy, essendo tra l’altro, amico intimo di Beau Brummell. Eppure, il lettore scopre ben presto che in lui c’è molto di più anche se l’autrice è stata bravissima a giocare con sapienza le proprie carte, svelandole al momento giusto. Il suo personaggio mi è piaciuto davvero tanto, nonostante i suoi modi a tratti freddi e a tratti molto appassionati, non ho fatica ad ammettere che mi ha fatto perdutamente innamorare di lui. Nei capitoli finali, inoltre, ha dato proprio il meglio di sé.
Judith appoggiò la mano sulla ringhiera, pronta a seguire lady Jersey, e rispose con uno sguardo pieno di malizia: “La condizione di mio tutore è davvero tanto dolorosa per voi, signore?”.
“Dannatamente,” rispose lui sottolineando la parola, e si volse, lasciandola stupefatta.
Oltre a questi tre protagonisti il lettore impara a conoscere una serie di personaggi secondari molto interessanti e strutturati con grandissima attenzione. Ho amato tantissimo la presenza di Beau Brummell e il modo in cui la Heyer sia riuscita a inserirlo senza sforzo nella trama. In questo senso, il lettore può apprezzare fino in fondo la grandissima conoscenza che l’autrice aveva dell’epoca della reggenza, con i suoi costumi, le eccentricità e i modi di fare. Un altro personaggio che mi è piaciuto tantissimo è stato il capitano Audley, fratello del conte, e, con la sua apparizione, rende la storia ancora più dinamica e ricca di soprese.
Un aspetto che mi è piaciuto molto è stata la leggere vena gialla quando a Peregrine iniziano a capita fatti incresciosi e, a tratti, pericolosi. Questi non sono predominanti, ma stuzzicano in modo convincente la curiosità del lettore anche se, a un certo punto, una mezza idea di chi ci fosse dietro a quelle situazioni incresciose me l’ero fatta.
La trama è molto dinamica, non ci sono momenti morti e, come in tutti i libri della Heyer, assistiamo alla nascita dell’affetto tra Julian e Judith in modo molto lento e controllato. In questo caso, inoltre, ci sono dei veri e propri momenti di stallo che fanno disperare non poco il lettore. Insomma, l’autrice si è divertita molto a giocare con chi legge e a cercare di mandarlo fuori strada quanto poteva.
Lo stile di scrittura di Georgette Heyer mi piace sempre tantissimo, la sua penna è precisa, curata, con quello humor molto britannico capace di conquistare il lettore. Adoro il modo in cui i suoi personaggi interagiscono tra di loro, i dialoghi sono pieni e ricchi di sfumature, con quel brio tipico della prosa della Heyer. La vivacità della sua penna riesce sempre a catturare la mia curiosità e una volta iniziato a leggere non sono più riuscita a staccarmi dal libro fino a quando non sono arrivata all’ultima pagina. Il finale mi ha sorpreso e quando sono arrivata alle ultime pagine, il mio animo romantico ne ha giovato moltissimo e mi sono ritrovata con un sorriso assai felice tra le labbra.
Nel corso dei capitoli accadono tantissime cose e si incontrano un buon numero di personaggi secondari più o meno importanti che rendono la lettura molto vivace e mai scontata.
La storia d’amore mi è piaciuta molto perché è stata a tratti molto sofferta, almeno per quanto mi riguarda. Judith è un osso davvero molto duro con quel suo carattere tutto pepe e il conte di Worth riesce sempre ad accenderla in un modo o nell’altro. La figura di Julian mi è davvero piaciuta perché ha quel modo di agire molto sottile che solo i personaggi maschili della Heyer hanno, riesce a essere esasperante e molto dolce allo stesso tempo.
Il finale, inoltre, è un piccolo gioiello e mi è piaciuto tantissimo soprattutto perché ogni tassello va al proprio posto e ogni cosa viene rivelata lasciando Judith e il lettore con lei senza fiato.
Le edizioni Astoria, inoltre, sono una garanzia non solo di qualità della traduzione del testo, ma anche nel formato stesso del romanzo che risulta molto comodo da leggere e coccolare.
Un aspetto che mi è piaciuto molto è stata la leggere vena gialla quando a Peregrine iniziano a capita fatti incresciosi e, a tratti, pericolosi. Questi non sono predominanti, ma stuzzicano in modo convincente la curiosità del lettore anche se, a un certo punto, una mezza idea di chi ci fosse dietro a quelle situazioni incresciose me l’ero fatta.
La trama è molto dinamica, non ci sono momenti morti e, come in tutti i libri della Heyer, assistiamo alla nascita dell’affetto tra Julian e Judith in modo molto lento e controllato. In questo caso, inoltre, ci sono dei veri e propri momenti di stallo che fanno disperare non poco il lettore. Insomma, l’autrice si è divertita molto a giocare con chi legge e a cercare di mandarlo fuori strada quanto poteva.
Lo stile di scrittura di Georgette Heyer mi piace sempre tantissimo, la sua penna è precisa, curata, con quello humor molto britannico capace di conquistare il lettore. Adoro il modo in cui i suoi personaggi interagiscono tra di loro, i dialoghi sono pieni e ricchi di sfumature, con quel brio tipico della prosa della Heyer. La vivacità della sua penna riesce sempre a catturare la mia curiosità e una volta iniziato a leggere non sono più riuscita a staccarmi dal libro fino a quando non sono arrivata all’ultima pagina. Il finale mi ha sorpreso e quando sono arrivata alle ultime pagine, il mio animo romantico ne ha giovato moltissimo e mi sono ritrovata con un sorriso assai felice tra le labbra.
Nel corso dei capitoli accadono tantissime cose e si incontrano un buon numero di personaggi secondari più o meno importanti che rendono la lettura molto vivace e mai scontata.
La storia d’amore mi è piaciuta molto perché è stata a tratti molto sofferta, almeno per quanto mi riguarda. Judith è un osso davvero molto duro con quel suo carattere tutto pepe e il conte di Worth riesce sempre ad accenderla in un modo o nell’altro. La figura di Julian mi è davvero piaciuta perché ha quel modo di agire molto sottile che solo i personaggi maschili della Heyer hanno, riesce a essere esasperante e molto dolce allo stesso tempo.
Il finale, inoltre, è un piccolo gioiello e mi è piaciuto tantissimo soprattutto perché ogni tassello va al proprio posto e ogni cosa viene rivelata lasciando Judith e il lettore con lei senza fiato.
Le edizioni Astoria, inoltre, sono una garanzia non solo di qualità della traduzione del testo, ma anche nel formato stesso del romanzo che risulta molto comodo da leggere e coccolare.
“Signorina Taverner, sono davvero preoccupato. Siete certa di essere in voi?” Lei sorrise: “Non tanto in me di poter fare baruffa con voi questa sera. Per quanto possiate provocarmi”. “Povera Clorinda! Non vi provocherò più, ve lo prometto,” e offrendole il braccio la condusse alla porta che dava nella Galleria cinese, quindi alla carrozza.
Il dandy della Reggenza è un romanzo che sorprende per la suo dinamismo e si rivela una lettura perfetta per tutti gli amanti del genere storico. Grazie alle sapienti mani di Georgette Heyer, l’epoca passata conserva tutto il suo indiscusso fascino, ed è capace di resistere allo scorrere del tempo, dei mutamenti sociali e regalare al lettore delle storie credibili e affascinanti.
Buona lettura.
Buona lettura.
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