martedì 21 marzo 2023

Blog Tour: “Ljubov’– La neve tra le betulle” di Antonella Iuliano

Buongiorno Booklovers.
Prosegue il Blog Tour inaugurato ieri dalla mia amica Susy del blog I miei magici mondi e dedicato al nuovo romanzo di Antonella Iuliano intitolato Ljubov’– La neve tra le betulle, sequel di Ushanka – I ponti di Leningrado, pubblicato per noi da Genesis Publishing.


Ieri Susy ci ha parlato dei legami di sangue, mentre io nella mia tappa vi parlerò dell’importanza di fare la scelta giusta. Il Blog Tour proseguirà domani e si concluderà il 23 marzo.
In fondo al post troverete il banner con tutte le tappa del Blog Tour. Vi consiglio di leggerle tutte per avere un quadro generale più completo del libro.
Ringrazio Susy per avermi coinvolta nell’evento e ringrazio Genesis Publishing per la copia digitale in omaggio del romanzo.


Titolo: Ljubov’ – La neve tra le betulle
Autore: Antonella Iuliano
Editore: Genesis Publishing
Genere: Romantico/Storico
Pagine: 350
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 13,60 €
Data di uscita: 24 febbraio 2023
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)


Trama:

Leningrado, 1964. Sono trascorsi due anni da quando Pasha, Yurij e Aleksandra – i protagonisti di Ushanka - I ponti di Leningrado – si sono ritrovati. Le loro vite scorrono tranquille e un nuovo equilibrio si è instaurato dopo le intricate vicende che hanno riannodato i fili del passato al presente. Tutto sembra essere stato portato alla luce, ma per Yurij – il più giovane dei fratelli Metjanov, che pare aver perso lo slancio nei confronti della vita stessa – il passato ha ancora una carta da giocare: un incontro nel luogo più impensato, il cimitero di Tichvin, dinanzi alla tomba del grande scrittore Fёdor Michajlovič Dostoevskij.
Lei è Nina, lunghi capelli castani, occhi da cerbiatta, creatura sfuggente dall’indole fiera. Un incontro che, come nel gioco del nascondino, porterà Yurij tra i longilinei fusti delle betulle innevate, a Vyrica. Ma Nina non è esattamente chi dice di essere e solo ritornando sugli stessi ponti di Leningrado, testimoni dell’assedio nazista, Yurij scoprirà un’altra vicenda, intimamente legata a quella che credeva di conoscere già.
Una seconda storia nella storia. La storia di Ljubov’, che, come il vicolo buio di una strada maestra, nessuno ha più ripercorso.



Sacrificarsi per amore o essere coraggiosi per amore? L’importanza di fare la scelta giusta


Quando ho scoperto che Genesis Publishing avrebbe pubblicato il sequel di Ushanka – I ponti di Leningradoqui la mia recensione – ne sono stata felicissima. Il personaggio di Yurij, conosciuto tra quelle pagine, mi era piaciuto molto nonostante i suoi sbagli e aveva bisogno di una storia tutta per lui in cui ritrovare però anche Pasha e Aleksandra finalmente tutti e tre riuniti e pronti a vivere finalmente sereni. Non posso svelarvi troppo, ma nel primo libro accadono fatti molto importanti che stravolgono l’esistenza di questi tre bellissimi personaggi.

Yurij è il fratello minore di Pasha e quest’ultimo si è sempre preso cura di lui come un padre, mentre Aleksandra è l’amata moglie di Pasha. Sono tutti e tre legati da un fortissimo sentimento e ora sono finalmente una famiglia serena. Ma il più giovane dei fratelli Metjanov non ha ancora trovato la sua metà e sembra avere perso un po’ di slancio nei confronti della vita. Almeno fino a quando, nel cimitero di Tichvin, dinanzi alla tomba del grande scrittore Fёdor Michajlovič Dostoevskij, incontra Nina, una ragazza sfuggente ma coraggiosa e fiera.
Yurij ha alle spalle delle decisioni sbagliate ma non è più il ragazzino che si lascia contagiare dalle cattive compagnie, ora ha messo la testa a posto e desidera che Pasha sia fiero di lui. È stato bellissimo ritrovarlo così maturo e impulsivo allo stesso tempo. L’incontro con la misteriosa Nina lo porterà a scoprire qualcosa di profondamente legato a una vicenda che credeva di conoscere e che vede coinvolti anche Pasha e Aleksandra. Perché la storia di Nina si fonde con un’altra storia che getterà nuova luce sul passato.
Erano gli stessi occhi da cerbiatta, grandi e di un bruno caldo e vellutato. Gli stessi occhi che lo avevano ammaliato davanti alla tomba di Dostoevskij. Yurij fu attraversato nel corpo e nell’anima dal medesimo scintillio che rivide nelle sue iridi. Anche lei lo aveva riconosciuto.

L’incontro tra Yurij e Nina in Ljubov’– La neve tra le betulle sembra quasi voluto dal destino, in un luogo impensato, il cimitero di Tichvin, e grazie a uno scrittore che ha reso grande la letteratura russa: Fёdor Michajlovič Dostoevskij. Ma vivere nella Leningrado degli anni ’60 non è semplice anche perché i ponti di questa magnifica città, conservano ancora il ricordo del feroce assedio nazista e ora bisogna fare i conti con una realtà non sempre facile per tutti. In particolare, Nina ha alle spalle una situazione familiare complicata e difficile anche solo da spiegare. Anche se Yurij è entrato nel suo cuore con la forza di un tornado, sa che per loro potrebbe non esserci futuro, perché dalle scelte della giovane e coraggiosa Nina dipende anche la felicità di altre persone, in particolare quella di Polina.
Quando Yurij inizia a comprendere cosa si celi dietro l’apparente ritrosia di Nina il loro giovane amore sembra trovarsi di fronte a un bivio. Cosa è meglio fare? Sacrificarsi o essere coraggiosi per questo sentimento nato tra le betulle innevate? Se da una parte Nina è pronta a sacrificarsi, dall’altra Yurij con la sua indole combattiva è pronto a sfidare tutto e tutti. Ma non sempre le cose sono come appaiono, a volte è importante anche avere un altro punto di vista e scavare a fondo nel passato per poter fare la scelta giusta, una scelta da cui dipende la serenità di due famiglie all’apparenza tanto distanti ma che, invece, sono in qualche modo legate tra loro.
Sembrava una creatura inavvicinabile, enigmatica, costretta a indossare una corazza, ma quegli occhi, suo malgrado, la tradivano. Era come se dicessero che non era davvero come doveva apparire. Ed era come se dovesse costantemente ricordare a se stessa di stare in allerta, di non fidarsi, anche se forse avrebbe voluto.

La storia e l’amore di tra Yurij e Nina porta al lettore un importante insegnamento, a mio parere. Le difficoltà e le insidie che dovranno affrontare, non solo forgeranno i loro caratteri, ma li spingerà anche ad affrontare le proprie paure, sapendo di poter contare non solo l’uno sull’altro, ma anche sulla meravigliosa famiglia Metjanov e coloro che a essi sono vicini.
Prendere delle decisioni giuste è importante per dare una direzione e un senso alla propria vita. A volte, però, non è sempre facile farlo, soprattutto quando da tale decisione possono scaturire una serie di cause ed effetti. Inoltre, non sempre è facile vedere in maniera chiara la strada da perseguire.
Ma, se ci pensiamo bene, la vita dell’essere umano è caratterizzata da continue scelte, grandi o piccole che siano. Come, ad esempio, decidere il proprio abbigliamento o se intraprendere un tipo di studi piuttosto che un altro.
Ma altre volte, queste scelte difficili lo sembrano ancora di più quando ci sentiamo messi all’angolo e pensiamo di non avere alternative, che il nostro futuro è in qualche modo tracciato e non possiamo fare niente per cambiarlo. Questo è ciò che accade anche a Yurij e Nina quando entrambi si ritrovano con le spalle al muro. A volte, però, per fare una scelta saggia e fruttuosa, è necessario avere tutte le informazioni a disposizione e provare a vedere le cose da una prospettiva diversa, magari anche esterna, perché chi si trova così tanto coinvolto non sempre riesce a vedere. E quella che all’inizio può sembrare una scelta impossibile da non fare, può rivelarsi come qualcosa di completamente diverso da come ci si aspettava. Ci vuole tanto coraggio, sempre, anche quando si decide di “sacrificarsi” per qualcosa o qualcuno che per noi è molto importante e che desideriamo proteggere.
«L’ho capito subito, dal primo momento. L’ho capito quel giorno davanti alla tomba di Dostoevskij. Ho addirittura pensato che sia stato proprio lui a farci trovare, a guidare i nostri passi fin lì, mi sei entrata dentro e non ne sei più uscita. Lascia che sia il primo uomo del quale ti fiderai d’ora in poi… permettimi di esserlo. Voglio esserci, per te come per Polina. Essere il tuo, il vostro nuovo inizio».

Penso che quello che conta davvero sia saper ascoltare il proprio cuore, sembra quasi una frase fatta, ma spesso lui è proprio il solo a conoscere quale sia la strada giusta da percorrere e non è mai troppo tardi per cambiare decisione e intraprendere una strada diversa rispetto a quella decisa all’inizio. Fare le cose seguendo la propria coscienza è sempre un buon punto di partenza e solo il tempo ci dirà se quello che abbiamo deciso è stato giusto o meno. E se anche dovessimo scoprire di aver commesso un errore, poco importa. È importantissimo saper di avere operato una scelta seguendo il proprio istinto facendo ciò che si riteneva giusto, al meglio delle nostre possibilità.
Ed è altresì importante considerare che a volte le scelte compiute in passato da altre persone possono avere forti ripercussioni sul presente. Un po’ come capita a Yurij e Nina che si scoprono coraggiosi e forti insieme, capaci di contare l’uno sull’altra, consapevoli di non essere soli, e sapere di avere chi, in un modo o nell’altro saprà vegliare su di loro, in un cerchio perpetuo mosso dall’amore e da quei legami familiari che li hanno definiti e formati come individui.
Antonella Iuliano è stata bravissima a mettere in risalto tantissimi aspetti di questa travagliata, complicata ma anche bellissima storia d’amore. Amore tra un uomo e una donna, tra fratello e fratello, sorella e sorella. Tra amici e vicini. Tra coloro che sono sempre pronti a soccorrere e ad allungare una mano.
Il tutto arricchito dai valori della storia e dai suoi insegnamenti in una terra che sa essere tanto aspra quanto accogliente, che sa cosa significhi soffrire e lottare ma che sa anche darti quella piccola speranza di cui non possiamo fare a meno.
«Devo entrare. Mi stai facendo fare tardi» replicò lei costretta a guardarlo negli occhi, occhi così amorevoli, profondi, così buoni e dolorosamente cari. Occhi che, ancora una volta, come se il tempo trascorso lontani non fosse mai esistito, le dicevano che lui era pronto a salvarla.

La mia tappa si conclude qui, avrei voluto parlarvi molto di più di questo bellissimo libro, ma non era questo il mio “compito”. Spero, tuttavia, che le mie parole vi abbiano incuriosito e che sia riuscita a trasmettervi tutte le emozioni che Yurij, Nina, Pasha e Aleksandra mi hanno fatto provare.
Prima di salutarvi ringrazio di cuore Antonella Iuliano per averci regalato un’altra bellissima storia d’amore e per averci riportato nelle vite della famiglia Metjanov, e ringrazio anche Annarita Calaudi e tutta la Genesis Publishing perché i loro romanzi riescono sempre a regalare emozioni intense, forti e indimenticabili.
Buona lettura.


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