sabato 1 giugno 2019

Recensione breve: "Sfida a Poirot" di Agatha Christie

Ultimamente il tempo da dedicare alla lettura è davvero poco, tuttavia ho da poco ultimanto la lettura di un romanzo di Agatha Christie che non conoscevo e che, tutto sommato, mi è piaciuto abbastanza.
Ho deciso di parlarvene in questa breve recensione.

Titolo: Sfida a Poirot
Autrice: Agatha Christie
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Giallo
Pagine: 252
Prezzo e-book: 7,99 €
Prezzo cartaceo: 8,00 €
Data d'uscita: 7 ottobre 2010 (ristampa)
Disponibile su Amazon (link nel titolo)


Voto: 🌟🌟🌟🌟


Trama:

Colin Lamb, biologo nonché agente del controspionaggio inglese, sta cercando qualcuno al numero 61 di Wilbraham Crescent, a Crowdean nel Sussex, quando si imbatte in una ragazza che fugge atterrita dal numero 19, dove ha scoperto il cadavere di un uomo. Nessuno ha idea di chi sia la vittima. Ma l'identità dell'uomo non è l'unico problema della polizia. Se per la polizia di Crowdean il delitto è indecifrabile, per Hercule Poirot, che ha raccolto come una sfida l'invito a partecipare alle indagini, si tratta di un crimine molto semplice da risolvere.


Breve recensione


Fin dalle prime pagine ci troviamo di fronte ad un caso di omicidio veramente misterioso, tutto inizia quando la giovane Sheila, impiegata presso una copisteria, si reca a casa di una signora che, a quanto pare, ha richiesto espressamente lei per svolgere un lavoro. Una volta arrivata a destinazione, trovando la porta di casa aperta, Sheila si imbatte nel cadavere di un uomo riverso sul pavimento del salotto. Ovviamente la giovane, spaventata dall'accaduto, lascia in tutta fretta la casa e di scontra (letteralmente) con Colin Lamb che la soccorre.
Accertatosi dell'effettiva presenza di un cadavere, al nostro Colin non resta altro che telefonare alla polizia, anzi per essere più precisi si rivolge all'amico ispettore Hardcastle.
Colin, non è un comune cittadino, bensì è un agente segreto della Corona e si trova Crowdean per lavoro, tuttavia un po' colpito dal caso e un (bel) po' dalla ragazza, decide di tentare di risolvere l'omicidio affiancando Hardcastle nelle indagini.
Gli interrogativi che sorgono durante le indagini sono molteplici e trovare le risposte non sarà affatto facile.
Chi è il morto? Come mai si trova nel salotto della signorina Pebmarsh, una donna cieca che, oltre a non conoscerlo, non ha mai richiesto i servigi di una segretaria? E come mai la stanza è piena di orologi che segnano tutti la stessa ora e che non appartengono alla proprietaria della casa?
Il caso appare così ingarbugliato che Colin decide di recarsi a Londra per chiedere aiuto a Poirot che risolverà il caso praticamente senza uscire di casa.

A dispetto del titolo, in questo romanzo Hercule Poirot ha un ruolo decisamente molto marginale. Il vero protagonista è Colin Lamb che affianca nelle indagini l'ispettore Hardcastle. Poirot comparirà a romanzo inoltrato, tuttavia il suo ruolo risulterà come sempre decisivo.
Nonostante l'assenza di Poirot il libro mi è piaciuto, il ritmo è incalzante e come al solito la Christie è riuscita a creare la giusta suspense in grado di accompagnare il lettore per tutta la durata del romanzo. L'ambientazione storica ha il suo peso, si percepisce in modo inconfondibile la presenza oscura della guerra fredda (il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1964).
Ciò nonostante, Sfida a Poirot, non può sicuramente essere considerato uno dei migliori romanzi della famosa giallista.
Quello che forse meno convince è la presenza di molti elementi e altrettanti interrogativi che sorgono durante lo svolgimento delle indagini e anche se tali interrogativi troveranno risposta, quello che resta è un generale senso di confusione. O per lo meno io mi sono sentita così.
In conclusione, nonostante qualche piccolo intoppo durante la lettura, mi sento di promuovere questo romanzo perché lo stile inconfondibile di Agatha Christie resta pur sempre una garanzia e anche se sbrogliare la matassa non è stato affatto semplice ritengo che sia un libro che gli amanti della nota scrittrice non possano non apprezzare.

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