martedì 7 luglio 2020

BlogTour: “Per l’uno e per l’altra” di Jayne Davis – Sì (non) lo voglio: Un matrimonio combinato al buio

Oggi ho il piacere di prendere a un BlogTour davvero molto interessante, organizzato da Lara del blog La Nicchia Letteraria e dedicato al romanzo Regency di Jayne Davis intitolato Per l’uno e per l’altra e pubblicato da Vintage Editore.

I bellissimi banner sono stati reallizzati da Federica del blog On Rainy Days.

Nella mia tappa vi parlerò di un argomento che ho trovato molto interessante: il matrimonio combinato (al buio).
Prima di farlo ringrazio tantissimo Lara per avermi coinvolta nell’evento e la Vintage Editore per la copia omaggio del romanzo in digitale. Non vedo l’ora che sia venerdì per potervi parlare più nello specifico di questo meraviglioso libro.


Titolo: Per l’uno e per l’altra
Autore: Jayne Davis
Editore: Vintage Editore
Genere: Historical Romance/Regency
Serie: The Marston #1
Pagine: 562
Prezzo e-book: --
Prezzo cartaceo: 16,00 €
Data di uscita: 16 giugno 2020


Trama:

Inghilterra, 1777
Will, il giovane visconte di Wingrave, contrastato dal dispotico padre nel proprio desiderio di servire il paese arruolandosi, trascorre il proprio tempo in passatempi stupidi e pericolosi: il gioco d'azzardo e le avventure con donne sposate sono le occupazioni che più sembrano divertirlo, nonostante avversari pericolosi e mariti infuriati. La notizia del duello all'ultimo sangue contro un marito geloso fa decidere il padre, il conte di Marstone, che è arrivato il momento di prendere provvedimenti. Quella testa calda del figlio deve sposarsi e sarà lui a scegliere la sposa. Per questo il conte organizza le nozze con la giovane Connie Charters, il cui ambizioso padre è disposto a vendere la propria figlia pur di approfittare dei vantaggi che una simile unione può portare. È così che Will e Connie si conoscono, davanti all'altare, costretti a unire per sempre le proprie vite. Eppure, i due si trovano giorno dopo giorno ad affrontare insieme la tirannia dei rispettivi genitori, scoprendo proprio nel loro matrimonio una inattesa possibilità d'indipendenza e nella loro unione una forza imprevista. Ma può il vero amore nascere su queste sole basi?




Come avete potuto intuire dalla sinossi, i nostri Will e Connie sono stati costretti a sposarsi pur non essendosi mai visti prima, e il loro matrimonio è stato organizzato dai rispettivi padri.
Quando il padre di Will, conte di Marstone, apprende del duello del figlio con un marito geloso, decide di prendere in mano la situazione e di imporre al figlio di sposare una donna scelta da lui personalmente.
I motivi che spingono il conte di Marstone a un matrimonio al buio non sono altro che un modo per controllare un figlio che non desidera agire secondo le volontà del padre, e lo fa ricattando senza troppe remore Will. Inoltre desidera un erede che sia legittimo.
Quando il padre di Connie riceve la visita del conte non esista un solo istante a vendere la figlia al miglior offerente.
Quello che conta per il padre di Will è che Connie sia una brava moglie, che gli dei degli eredi sani, che sia ubbidiente e che si occupi della gestione della casa.
Will e Connie si conosceranno solo il giorno del loro matrimonio, riuscite a immaginare qualcosa di più sconcertante?
«Cosa?» Will si alzò bruscamente piedi.
«Non vi aspetterete sul serio che io sposi una donna che non ho mai visto.»
Il conte si appoggiò allo schienale della sedia con lo stesso sorriso privo di umorismo che Will aveva visto due giorni prima.
Un nodo gelido, che gli annunciava l’imminente catastrofe, si insinuò nello stomaco di Will.
«Farai come ti viene chiesto.»

Ora, viene naturale domandarsi come fossero i matrimoni nel passato. Ci si sposava per convenienza oppure per amore?
Il matrimonio combinato è un tipo di unione coniugale in cui gli sposi sono scelti da persone diverse dalla coppia stessa, in particolare da membri della famiglia come i genitori.
I matrimoni nel corso della storia sono stati organizzati tra le famiglie, in particolare prima del diciottesimo secolo. Le pratiche variano dalla cultura, ma di solito ha comportato il trasferimento legale della dipendenza della donna dal padre allo sposo. Un matrimonio combinato non è lo stesso di un matrimonio forzato: nel primo caso, il coniuge ha la possibilità di rifiutare l'offerta; nel secondo, non lo fanno. Il confine tra matrimonio combinato e costretto è comunque spesso difficile da disegnare, a causa della pressione familiare e sociale implicita ad accettare il matrimonio e obbedire ai propri genitori a tutti gli effetti.
In Europa, durante la fine del diciottesimo secolo e l'inizio del diciannovesimo secolo, il movimento letterario e intellettuale del romanticismo ha presentato nuove e progressiste idee sul matrimonio d'amore che ha iniziato a ottenere l'accettazione nella società.

Thomas Gainsborough Painting
Nel passato si riteneva che il matrimonio fosse uno strumento per il marito per assoggettare la moglie al suo controllo: infatti, la donna nel momento in cui si sposava, veniva considerata di proprietà del marito.
Nel XVIII secolo l'unione nuziale delle famiglie nobili era ben distante da quella che oggi conosciamo: non ci si sposava solo per amore ma soprattutto per interesse; il matrimonio permetteva, infatti, di stringere legami collettivi tra famiglie dello stesso livello, accrescendo la posizione socio-economica di entrambe.
I genitori combinavano l'unione quando ancora la giovane era in convento per la sua educazione, e le nozze, seppur combinate, erano un modo per uscire da quel luogo e intraprendere una vita propria che comunque sarebbe stata gestita dal marito.
Ai tempi di Jane Austen il matrimonio rappresentava per una donna l’unico modo per affrancarsi dalla famiglia d’origine ed era il fulcro e l’obiettivo di una vita. Infatti, tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo, le donne non avevano diritti. Non potevano scegliere liberamente con chi sposarsi e se possedevano del denaro o dei beni, esse appartenevano al marito e dovevano sottostare alle regole dettate dalla famiglia di origine o a quella costituita dopo il matrimonio. L’uomo era il detentore delle regole, dei diritti e di qualsiasi decisione sia in famiglia sia nella società.
Le donne, invece, investivano un ruolo di “angelo del focolare”, dovevano badare ai figli ed essere buone madri e mogli. Non avevano diritto di voto, non potevano prendere decisioni o lavorare e anche lo studio si svolgeva in ambito domestico. Diversa era la condizione delle donne povere che, invece, dovevano lavorare per sopravvivere e sfamare i figli e spesso vivevano in condizioni disagiate e senza tutele.

Carl Herpfer artwork
Fra lo sposo e il padre della sposa avvenivano accordi di tipo economico. Veniva stipulato un vero e proprio contratto nel quale venivano elencate le proprietà e i possedimenti che la sposa portava con sé. Il contratto matrimoniale, inoltre, specificava la somma che avrebbe ricevuto la moglie mensilmente e ciò che sarebbe accaduto in caso di vedovanza.
Nei tempi antecedenti la rivoluzione industriale quando le famiglie erano considerate unità dedite al lavoro, la scelta del coniuge, spesso non era determinata dall'amore, bensì dagli interessi. I proprietari terrieri, ad esempio, influenzavano la scelta del coniuge dei loro dipendenti, poiché li consideravano una loro proprietà. Tra i nobili esisteva la regola che il marito e la moglie dovevano appartenere alla stessa classe sociale. In tal modo la ricchezza portava ricchezza e chi era povero lo diventava sempre più.

Attualmente la scelta del coniuge avviene principalmente per amore ma vi sono casi in cui, pur apparendo una scelta del tutto individuale, essa viene fortemente influenzata da numerosi fattori, come le diseguaglianze sociali, le pressioni etniche e religiose, quelle socio-economiche.
In molti paesi, il matrimonio, riconosciuto indissolubile ad eccezione di casi particolari dalla Chiesa Cattolica, Ortodossa e Induista, è divenuto revocabile mediante la separazione legale e il divorzio. La Chiesa cattolica concede lo scioglimento del vincolo matrimoniale solo in particolari casi e dopo l'intervento del tribunale della Sacra Rota.

Vi saluto lasciandovi una piccola curiosità che io ho trovato molto interessante: In Cina, fino agli anni Cinquanta, spesso accadeva addirittura che lo sposo e la sposa se incontrassero per la prima volta il giorno delle nozze. Fino a poco qualche tempo fa, l'età in cui la donna arrivava al matrimonio era, mediamente, 23 anni, mentre, per l'uomo, si attestava intorno ai 26 anni. Ultimamente, la tendenza è in notevole rialzo. L’aumento dell'età media, se da un lato è dovuto al prolungamento degli anni di studio, dall'altro dipende dalla maggiore libertà a disposizione dei e dal miglior tenore di vita di cui godono.


3 commenti:

  1. Una recensione particolarmente interessante e istruttiva che chiarisce molti aspetti dei matrimoni di quell'epoca!

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  2. Bellissimo questo tuo post e molto istruttivo, questa storia è stata carinissima

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  3. Mi è piaciuto tantissimo questo approfondimento, brava <3 Mi piace tantissimo leggere i regency, ma, mannaggia, la realtà dell'epoca con quella mentalità obsoleta neanche un po' XD Mi sento fortunata a essere nata negli anni '90 ahahah

    Grazie a te, per aver partecipato <3 Spero ci siano altre occasioni per continuare a lavorare insieme :D

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