Eccomi di nuovo tra voi Booklovers,
In questo post vi parlo dell’ultimo romanzo di Daria Torresan e Brunilda Begaj, intitolato Forbidden, un Forbidden Romance particolare, che non mancherà di stupirvi ed emozionarvi.
In questo post vi parlo dell’ultimo romanzo di Daria Torresan e Brunilda Begaj, intitolato Forbidden, un Forbidden Romance particolare, che non mancherà di stupirvi ed emozionarvi.
Ringrazio le autrici per la copia digitale in omaggio.
Titolo: Forbidden
Autore: Daria Torresan, Brunilda Begaj
Editore: Self-Publishin
Genere: Forbidden Romance
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 358
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: -- €
Data di uscita: 15 settembre 2020
Disponibile su Amazon e su Kindle Unlimied (link di acquisto sul titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐
Trama:
Firdaws ha dimenticato di quali colori è fatto il tramonto. Aveva solo sei anni quando il Lupo cattivo l’ha presa e l’ha chiusa in un lugubre scantinato. A dieci anni di distanza, non c’è più traccia della spensierata bambina di un tempo. Troppo dolore e paura ha provato sulla sua pelle. I traumi e il tempo hanno cancellato il suo passato, le hanno fatto dimenticare la sua famiglia.
Tuttavia, avverte un legame che non riesce a spiegarsi con quel fratello dagli occhi grigi e dal cipiglio arrogante.
Shaytan è stato battezzato con il nome del Diavolo. Strafottente, maligno, rabbioso. Di una bellezza rude e oscura, non c’è nulla di accomodante in lui. E forse è proprio tutto quest’odio represso ad attirare Firdaws. Esattamente come un angelo viene sedotto dal peccato e da ciò che gli è proibito avere. Impossibile domare ciò che li spinge l’uno verso l’altra. È qualcosa che ha radici lontane e che la morale non può accettare.
Ma chi stabilisce se un amore ha il diritto di esistere o no?
E come si può affidare alla ragione il compito di annientare un sentimento?
Perché non si può scegliere di chi innamorarsi, ma si può decidere come vivere quell’amore.
Tuttavia, avverte un legame che non riesce a spiegarsi con quel fratello dagli occhi grigi e dal cipiglio arrogante.
Shaytan è stato battezzato con il nome del Diavolo. Strafottente, maligno, rabbioso. Di una bellezza rude e oscura, non c’è nulla di accomodante in lui. E forse è proprio tutto quest’odio represso ad attirare Firdaws. Esattamente come un angelo viene sedotto dal peccato e da ciò che gli è proibito avere. Impossibile domare ciò che li spinge l’uno verso l’altra. È qualcosa che ha radici lontane e che la morale non può accettare.
Ma chi stabilisce se un amore ha il diritto di esistere o no?
E come si può affidare alla ragione il compito di annientare un sentimento?
Perché non si può scegliere di chi innamorarsi, ma si può decidere come vivere quell’amore.
Recensione
Tutto quello che c’è da sapere sulla trama lo trovate sulla sinossi, quindi non vi svelerò niente di più, per non rovinare la lettura.
Firdaws e Shaytan sono due personaggi complessi, ricchi di sfaccettature, due anime ingarbugliate, distrutte, lacerate, piene di cicatrici ma che si rincorrono, si bramano e riescono a riempire i buchi lasciati da un passato troppo difficile da gestire, da ostacoli che getterebbero a terra anche il più forte dei combattenti.
Ciò che deve avere vissuto Firdaws è inimmaginabile ed è ancora più devastante quando troviamo nella vita reale ragazzine come lei cui hanno strappato non solo l’infanzia ma anche l’innocenza e la purezza innata dei bambini. La mente, per proteggerci, agisce in modi sconosciuti e inafferrabili, i ricordi che svaniscono e che pian piano ritornano, riempiendo quei vuoti esistenziali che, a lungo andare, fanno solo male.
In questo romanzo niente è lasciato al caso, partendo proprio dal nome dei protagonisti, leggendo il romanzo capirete che dietro ai loro nomi c’è una storia nella storia.
In questo romanzo niente è lasciato al caso, partendo proprio dal nome dei protagonisti, leggendo il romanzo capirete che dietro ai loro nomi c’è una storia nella storia.
È come se il tempo si fermasse, come se tutto iniziasse ad andare al rallentatore. Il mio pollice che accarezza la sua guancia, le sue sopracciglia che si contraggono appena. Un qualche modo soffre per questo contatto, ma nonostante ciò mi lascia fare. Mi lascia guardare dentro di lui, dentro quegli occhi grigi.
L’approfondimento psicologico dei protagonisti è davvero ottimo, anche i personaggi secondari sono caratterizzati molto bene e danno un contributo importante al romanzo. La trama è corposa, articolata e inaspettata, si vede che dietro c’è un grandissimo lavoro di ricerca, i passaggi sono curati così come l’ambientazione esotica dà un quid intenso a una narrazione simbolica e che affascina per la sua peculiarità ed esposizione.
Lo stile narrativo è ineccepibile, un romanzo scritto a quattro mani ma che sembra provenire dalla stessa penna. Questo dimostra un grande affiatamento tra due autrici che hanno dalla loro una scrittura scorrevole, d’impatto e ricca di sfumature. Il romanzo si legge in pochissimo tempo e gli argomenti trattati, nonostante siano importanti e “difficili”, sono affrontati con grande maestria e accuratezza, senza scadere nella banalizzazione.
Trasalisco sulle sue labbra, tremo, ma non mi allontano. Ed eccola lì, la pioggia. Tempestosa, violenta. Lascia senza respiro. Sopraffatta, chiudo gli occhi. Mi sento leggera, priva di peso e forze.
Forbidden è un romanzo dolceamaro, una lettura non per tutti, il lato forbidden mi è piaciuto, purtroppo non sono riuscita a goderne come avrei voluto e di questo sono molto dispiaciuta.
Sicuramente è un romanzo in grado di emozionare e che non mancherà di commuovere, personalmente ho trovato certe scelte molto coraggiose in linea con il romanzo stesso. Sicuramente non è una lettura adatta a tutti ed io sono contenta di essermi messa alla prova, uscire dalla propria comfort zone può essere terapeutico e lo è stato per me.
«Il nostro presente e il nostro futuro sono nelle nostre mani. Siamo noi gli unici responsabili di ogni nostra conquista.» Torno a guardare l’abito, dove all’altezza del petto campeggia una grande farfalla di colore blu. «La farfalla blu rappresenta la nostra vita, sta a noi decidere cosa farne di essa.»
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