mercoledì 2 dicembre 2020

Review Party: “Il profumo di Parigi” di Giulia Dal Mas


In occasione del Review Party organizzato da Serena del blog IMieiDeliriDaLettrice, vi parlo del nuovo romanzo di Giulia Dal Mas intitolato Il profumo di Parigi, un Historical Romance pubblicato per noi da More Stories lo scorso 30 novembre.

Ringrazio Serena per avermi coinvolta nell’evento e la More Stories per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: Il profumo di Parigi
Autore: Giulia Dal Mas
Editore: More Stories
Genere: Historical Romance
Pagine: 221
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 12,99 €
Data di uscita: 30 novembre 2020
Disponibile su Amazon e Kindle Unlimited (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:

Francia, 1908.
Isabelle Bonnet è nella sua stanza con una valigia in mano, pronta a partire alla volta dell'Italia. Ha vent'anni e da dodici è a servizio, da quando la madre è morta, assassinata nella loro casa alle porte di Parigi. Figlia illegittima di un marchese, viene allevata dalla moglie del padre, una donna cinica e fredda che ha un unico scopo, fare di lei la sua vendetta.
Quel viaggio a Venezia non rappresenta solo un nuovo lavoro, ma l'occasione per dimenticare. Non può sapere, tuttavia, che sarà proprio lì che il destino farà la sua mossa, facendole incontrare Tristan Martin, un giovane uomo, carismatico e affascinante, i cui segreti oscuri la travolgeranno, sino a riportarla in Francia, sulle orme del proprio passato.

Tra Venezia e Parigi, in un viaggio emozionante attraverso paesaggi mozzafiato e sontuose dimore, agli albori della belle époque, si intrecciano amore, intrighi e terribili delitti. Una storia tormentata, che condurrà la protagonista sino a un paesino sulle colline del sud della Francia, dove tutto ha avuto inizio.

Romanzo autoconclusivo.



Recensione


La prima cosa ad attrarmi di questo libro è stato proprio il periodo storico, non capita così spesso, infatti, di leggere romanzi storici ambientati agli inizi del Novecento tra la Francia e l’Italia, due nazioni profondamente diverse eppure anche molto simili sotto certi aspetti.
Accompagnando la protagonista, Isabelle Bonnet lasceremo le vie parigine per approdare a Venezia, una città oggi come allora, ricca di fascino e magia.
Isabelle è la figlia illegittima di un marchese che dopo l’assassinio della madre, viene cresciuta dalla moglie del padre, una donna fredda, piena di rancore che desidera solo vendicarsi su un’innocente bambina di otto anni, e per farlo la relega con i domestici, e il suo compito è di servire la padrona.
Ora che di anni ne ha venti, Isabelle parte alla volta dell’Italia, Venezia per la precisione, e per lei arriva l’occasione di dimenticare la vecchia vita, i dolori e le sofferenze e provare a ripartire da zero. Tuttavia in Italia conoscerà Tristan Martin, un giovane uomo molto affascinante e carismatico ma pieno anche di oscuri segreti che la travolgeranno con la forza di un treno e la riporteranno, dove tutto ha avuto inizio.
Tra intrighi, macchinazioni, segreti e vendette la vita di Isabelle sembrerà diventare più incerta che mai, specialmente se l’amore sboccia all’improvviso tra due persone apparentemente diverse ma tremendamente simili.
C’era qualcosa di inebriante in lui, come un profumo che silenzioso di infila sotto la pelle. Qualcosa di misterioso e affascinante al tempo stesso. Qualcosa che desiderava.

Il profumo di Parigi è un romanzo ricco di fascino e mistero, merito soprattutto per l’ambientazione e per due protagonisti che restano un enigma quasi sino alla fine del romanzo.
L’autrice ha deciso di svelare poco a poco le proprie carte e lo ha fatto portandoci tra i meandri di una relazione impossibile quanto ricca di passione e fascino.
Isabelle è una giovane donna oppressa da un passato crudele che l’ha privata troppo presto dell’amore di una madre, e che l’ha vista costretta a servire la moglie del padre. Lei, come figlia illegittima di un marchese, alla morte anche del padre non spetta niente se non il cinismo e la cattiveria di una donna priva di scrupoli. Anche se all’inizio il lettore è portato a pensare che la giovane Isabelle sia fragile e vittima delle circostanze e del passato, molto presto si renderà conto che sotto i suoi modi schivi e miti, batte un cuore coraggioso, determinato e, a volte, impulsivo e pieno di passione.
Tristan Martin resta, al contrario, un mistero per tutto il romanzo. Ho fatto molta fatica a inquadrarlo perché l’autrice è stata bravissima a descriverlo in modo sfuggevole, misterioso e ricco di contraddizioni. Quello che si capisce è che anche il passato di Tristan è difficile e doloroso, i suoi occhi sono spesso malinconici ma i suoi modi misteriosi, oscuri e travolgenti di fare me lo hanno fatto amare particolarmente. Anche una volta arrivata alla fine del libro, non sono sicura di essere riuscito a inquadrarlo perfettamente e, questa sensazione, mi ha veramente affascinata.
Anche la relazione che i due instaurano è particolare e ricca di diverse sfumature. Non è una storia romantica nel senso stretto del termine, ma entrambi sono avvolti da una sorta di romanticismo decadente, fatto di luci e ombre che non possono lasciare indifferente il lettore.
Che fosse dolce e suadente, o stizzito e arrogante, la sua voce era forte, decisa e mostrava un uomo che dalla vita sapeva prendere soltanto ciò che desiderava. Ma se nel primo caso questa sua particolare propensione diventava estremamente affascinante, nell’altro lo rendeva insopportabilmente enigmatico.

La narrazione è in terza persona ma il Pov è unicamente da parte di Isabelle, questo ha reso maggiormente Tristan con un enorme enigma da cercare di decifrare perché lo scopriamo assieme alla protagonista e, come lei, non possiamo restare immuni al suo fascino.
Le descrizioni degli ambienti sono minuziose e precise, durante la lettura mi sembrava di trovarmi tra i canali veneziani o tra le vie parigine della belle époque. La trama è intricata e particolareggiata, e si sviluppa in modo costante, quasi come un crescendo corale che porta a scoprire una verità insospettabile e avvolta da una profonda coltre di intrighi e macchinazioni. Il ritmo narrativo è buono e penso che l’autrice sia stata molto attenta e accorta a disseminare i diversi indizi nel corso della storia, che avrebbero ricondotto il lettore ma anche Isabelle indietro nel tempo, alla morte della madre, quando tutto ha avuto inizio. Il finale mi ha particolarmente coinvolta e ha dato quella speranza che, a un certo punto, sembrava solo un miraggio lontano.
Lo stile di scrittura di Giulia Dal Mas è molto preciso, privo di sbavature e intenso, ho apprezzato non solo la cura nella descrizione dell’ambientazione, ma anche l’attenzione con cui ha reso partecipe il lettore dei diversi stati emotivi della giovane Isabelle.
La Belle Époque è un periodo socio-culturale e artistico affascinante, che ha investito non solo la Francia dove è nata, ma anche l’Italia e tutta l’Europa Occidentale e parte. Giulia Dal Mas, a mio parere, è stata bravissima a esaltarla e avvolgerla da una patina di mistero molto accattivante e ben pensato. Una sorta di nostalgia che si riflette anche negli animi tormentati sia di Isabelle, sia di Tristan.
Gli si avvicinò, appoggiandogli il capo sulla spalla. Il fuoco nel camino si era ormai spento e la luce morbida del primo mattino filtrava dalle imposte rotte. Era passato molto tempo da quando era entrata in quella stanza con il cuore in gola, o forse così pareva a lei. Le ultime ore erano state talmente dense di avvenimenti che le riusciva difficile mantenere il contatto con la realtà.

Consiglio la lettura di questo romanzo a tutte le amanti del genere storico cui piacciano i personaggi ricchi di mistero e fascino, con una trama molto fitta, particolareggiata fatta di intrighi e vendetta.
Io sono molto contenta di averlo letto e spero che lo siate anche voi se deciderete di farlo.
Buona lettura.

Voto





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