Buongiorno Booklovers, siamo arrivati all’ultimo giorno del 2020.
E come chiudere meglio un anno intenso di letture se non con una recensione del mio ultimo – quasi – libro letto?
In questo post vi parlo del libro di Giuseppe Pantò intitolato Area Zero e pubblicato da Prospero Editore. Un romanzo introspettivo e profondo, che mi è piaciuto molto.
E come chiudere meglio un anno intenso di letture se non con una recensione del mio ultimo – quasi – libro letto?
In questo post vi parlo del libro di Giuseppe Pantò intitolato Area Zero e pubblicato da Prospero Editore. Un romanzo introspettivo e profondo, che mi è piaciuto molto.
Ringrazio la Prospero Editore per la copia digitale in omaggio.
Titolo: Area Zero
Autore: Giuseppe Pantò
Editore: Prospero Editore
Genere: Narrativa Contemporanea, Romanzi | Formazione
Pagine: 190
Prezzo cartaceo: 14,00 €
Data di uscita: 6 dicembre 2020
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama:
In molti si sono chiesti cosa stessero facendo l’11-11-11 alle ore 11 e 11. Una rara coincidenza temporale, che per Ludovico Vita rappresenta l’inizio di un percorso doloroso e di scoperta: una telefonata proveniente dalla Svizzera lo informa che i suoi genitori sono morti in una stanza d’albergo. Rifiutandosi di accettare l’idea di un suicidio, Ludovico avvia un’indagine personale seguendo una scia di indizi disseminati in fondo alle pagine di classici della letteratura, che lo conducono a una terza persona. Un caleidoscopio di incontri e situazioni imprevedibili lo porterà così a scoprire la verità e a comporre una nuova immagine della sua vita, passata, presente e futura.
Recensione
«Non so più cosa pensare. In realtà, forse era da troppo tempo che non mi fermavo a pensare a quello che sono stato e a quello che sono diventato».
Area Zero è il racconto di un viaggio lungo, tortuoso e doloroso compiuto da Ludovico, un giovane ragazzo lombardo che apprende della morte dei suoi genitori tramite una telefonata proveniente dalla Svizzera. A quanto pare i coniugi Vita si sono suicidati. Ma Ludovico non crede a questa spiegazione, quindi decide di indagare lui stesso, partendo da una serie di indizi trovati, quasi per caso, sui vecchi classici della letteratura; letture che lo hanno segnato in passato, e che lasceranno un segno anche nel presente.
Il lungo viaggio di Ludo inizia l’undici novembre duemilaundici, alle undici e undici. Si tratta solo di una rara coincidenza temporale o dietro quei numeri si nasconde qualcosa di molto più profondo e personale?
Il lungo viaggio di Ludo inizia l’undici novembre duemilaundici, alle undici e undici. Si tratta solo di una rara coincidenza temporale o dietro quei numeri si nasconde qualcosa di molto più profondo e personale?
Inizio a sfogliare i libri degli autori che non ho ancora incontrato lungo il mio cammino di ricerca della verità. La verità che ora mi sono imposto di trovare. La verità che riguarda la vita dei miei genitori e la loro tragica fine.
Appena ho letto la trama di Area Zero ho immediatamente deciso di leggerlo, qualcosa mi ha attratto tra quelle parole, anche se non so dirvi di preciso cosa sia stato.
Ciò che posso affermare con molta sicurezza è che sono molto felice di averlo letto, perché Area Zero racconta di un viaggio personale e molto intimo, intrapreso da Ludovico, un viaggio che lo metterà davanti a un passato a lui sconosciuto, che lo porterà a porsi nuove domande e a vedere la vita da una prospettiva diversa. Il viaggio intrapreso da Ludovico è sia fisico sia mentale e ruota attorno a una simbologia numerica, una sequenza di uno che gli cambia per sempre la vita.
Giuseppe Pantò è riuscito a dare molto spessore al personaggio di Ludovico e a tutti i personaggi che gli ruotano attorno. Li conosciamo esclusivamente dalle sue parole e, soprattutto, dai suoi stati d’animo e sentimenti. La morte dei genitori di Ludovico, avvenuta in modo così improvviso e senza un reale motivo, lo spinge alla ricerca di una spiegazione, alla ricerca di se stesso attraverso una storia non completamente sua, ma nella quale diventa protagonista.
L’aspetto davvero innovativo del romanzo è aver raccontato una storia dentro la storia. Due storie apparentemente distinte ma che viaggiano parallelamente, e che alla fine trovano il loro punto di congiunzione alla fine di un percorso difficile e doloroso. Un altro aspetto che ho amato tantissimo è stato affidarsi ai classici della letteratura per raccontare la storia personale di Ludovico; prendere spunto da letture di scrittori che hanno fatto la storia, per raccontare i tormenti dell’animo umano. Una specie di memorie personali attraverso quei titoli che sono per Ludovico e per l’autore stesso un punto di riferimento. E il lettore è coinvolto in prima persona in questo viaggio, accompagna il protagonista alla ricerca di quel qualcosa che ha stravolto la quotidianità e la percezione della vita stessa.
Ciò che posso affermare con molta sicurezza è che sono molto felice di averlo letto, perché Area Zero racconta di un viaggio personale e molto intimo, intrapreso da Ludovico, un viaggio che lo metterà davanti a un passato a lui sconosciuto, che lo porterà a porsi nuove domande e a vedere la vita da una prospettiva diversa. Il viaggio intrapreso da Ludovico è sia fisico sia mentale e ruota attorno a una simbologia numerica, una sequenza di uno che gli cambia per sempre la vita.
Giuseppe Pantò è riuscito a dare molto spessore al personaggio di Ludovico e a tutti i personaggi che gli ruotano attorno. Li conosciamo esclusivamente dalle sue parole e, soprattutto, dai suoi stati d’animo e sentimenti. La morte dei genitori di Ludovico, avvenuta in modo così improvviso e senza un reale motivo, lo spinge alla ricerca di una spiegazione, alla ricerca di se stesso attraverso una storia non completamente sua, ma nella quale diventa protagonista.
L’aspetto davvero innovativo del romanzo è aver raccontato una storia dentro la storia. Due storie apparentemente distinte ma che viaggiano parallelamente, e che alla fine trovano il loro punto di congiunzione alla fine di un percorso difficile e doloroso. Un altro aspetto che ho amato tantissimo è stato affidarsi ai classici della letteratura per raccontare la storia personale di Ludovico; prendere spunto da letture di scrittori che hanno fatto la storia, per raccontare i tormenti dell’animo umano. Una specie di memorie personali attraverso quei titoli che sono per Ludovico e per l’autore stesso un punto di riferimento. E il lettore è coinvolto in prima persona in questo viaggio, accompagna il protagonista alla ricerca di quel qualcosa che ha stravolto la quotidianità e la percezione della vita stessa.
La malinconia non è un male in assoluto. È un qualcosa che nasce dal male, ma che in fondo è solo una sorta di regalo. La malinconia è l’unico dono che ci lascia un dolore.
Ciò che mi hai lasciato tu è un dolore immortale che rende, forse, immortale anche questo dono, questo sentimento di malinconia. E l’assenza è lo spazio vuoto più pesante, presente, pressante che esista.
Lo stile di scrittura dell’autore è molto curato e profondo; sono tantissimi i passaggi densi di emotività, che scuotono l’animo del protagonista ma anche del lettore.
La storia prede spunto da una trama che affascina immediatamente, che si snoda in modo sorprendente tra le pagine. L’autore ha saputo prendere diversi generi e fonderli insieme alla perfezione, dandogli una certa armonia che avvolge la lettura. Da una parte abbiamo un libro di formazione, alla ricerca di risposte a domande condivise, e dall’altra troviamo questa venatura gialla, da romanzo poliziesco mischiato, allo stesso tempo al genere drammatico e romantico. La lettura corre veloce e mentre scoprivo i vari indizi insieme ad Albert, sono state tante le domande che mi sono posta, il centro di tutto sembra essere l’amore. Può un amore condizionare così tanto la nostra vita? Guidare i nostri passi, portarci in determinate direzioni e farci compiere certe scelte? Quanto peso possono avere i sogni mai avverati nella vita di un uomo?
Area Zero è una lettura molto profonda e introspettiva, quasi intima, che affascina con la sua prosa attenta e meticolosa. Una lettura che ti riserva sorprese e spunti di riflessione molto interessanti.
Sono molto contenta di averlo letto e ringrazio l’autore per avermi permesso di viaggiare assieme ad Albert e per aver stimolato la mia riflessione sul tema.
La storia prede spunto da una trama che affascina immediatamente, che si snoda in modo sorprendente tra le pagine. L’autore ha saputo prendere diversi generi e fonderli insieme alla perfezione, dandogli una certa armonia che avvolge la lettura. Da una parte abbiamo un libro di formazione, alla ricerca di risposte a domande condivise, e dall’altra troviamo questa venatura gialla, da romanzo poliziesco mischiato, allo stesso tempo al genere drammatico e romantico. La lettura corre veloce e mentre scoprivo i vari indizi insieme ad Albert, sono state tante le domande che mi sono posta, il centro di tutto sembra essere l’amore. Può un amore condizionare così tanto la nostra vita? Guidare i nostri passi, portarci in determinate direzioni e farci compiere certe scelte? Quanto peso possono avere i sogni mai avverati nella vita di un uomo?
Area Zero è una lettura molto profonda e introspettiva, quasi intima, che affascina con la sua prosa attenta e meticolosa. Una lettura che ti riserva sorprese e spunti di riflessione molto interessanti.
Sono molto contenta di averlo letto e ringrazio l’autore per avermi permesso di viaggiare assieme ad Albert e per aver stimolato la mia riflessione sul tema.
«Ma è questo l’amore?», mi tocca ora domandarmi. È davvero questo? Un sentimento così forte e così esile allo stesso tempo? Un sentimento così violentemente tragico?
Non lo so. Non so dare una risposta a una domanda così complessa. Forse l’amore è un arcobaleno in mezzo a una tempesta, destinato a durare pochi istanti, che nasce e finisce da qualche parte, dove nessuno sa arrivare. Forse l’amore è il salto di una coppia di acrobati sul filo: emozione all’inizio e poi una semplice e continua ricerca di equilibri.
Consiglio Area Zero a chi stia cercando una storia appassionante e scritta magistralmente.
Buona lettura.
Buona lettura.
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