martedì 23 febbraio 2021

Recensione: “La sorella minore” di Catherine Hubback

Buon martedì Booklovers.
In questo post vi parlerò del romanzo di Catherine Hubback intitolato La sorella minore e pubblicato da Vintage Editore a inizio anno.
La sorella minore è stato pubblicato per la prima nel 1850, l’autrice, Catherine Hubback, era la nipote di Jane Austen. L’opera originale era divisa in tre volumi e Vintage Editori ha deciso di rispettare tale divisione. Personalmente non vedo l’ora di scoprire cosa accadrà nel prossimo volume.

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Se siete curiosi, potete trovare qui la mia tappa del BlogTour organizzato, in cui vi parlo della protagonista Emma Watson. Ringrazio Vintage Editore per la copia ARC del romanzo.


Titolo: La sorella minore
Autore: Catherine Hubback
Editore: Vintage Editore
Traduttore: Maria Elena Salvatore
Illustratore: Marilena Imparato
Genere: Historical Romance
Pagine: 254
Prezzo cartaceo: 15,00 €
Data di uscita: gennaio 2021

Voto: ⭐⭐⭐⭐

Trama:

Cresciuta dai suoi ricchi zii, Emma Watson ha vissuto una vita molto diversa dalle sue sorelle e dai suoi fratelli. Ma dopo la morte dell’amato zio e le seconde nozze della sconsiderata zia, si troverà costretta a far ritorno nella più modesta casa paterna, dove avrà modo di conoscere la propria famiglia e confrontarsi con uno stile di vita e una mentalità completamente diverse dalle sue. In una famiglia di umili condizioni, in cui il matrimonio sembra essere l’unica speranza di salvezza per le sorelle, l’orgoglio di Emma non mancherà di creare stupore e ammirazione. La sua bellezza e il suo carattere deciso la metteranno fin da subito sotto gli occhi attenti dei giovanotti del circondario, arrivando a stuzzicare l’interesse anche dei membri della society. Ma se gli occhi possono essere accecati dal bagliore dello sfarzo, al cuore a volte basta un sussurro sincero per cedere definitivamente...



Recensione


La sorella minore di Catherine Hubback è l’ipotetica conclusione del romanzo I Watson iniziato e mai concluso da Jane Austen. Sebbene la Hubback non abbia mai letto la bozza originale scritta dalla zia, ha cercato di portarla a termine ugualmente.

La protagonista del romanzo è Emma Watson, la figlia minore di Mr Watson, un ecclesiastico rimasto vedevo e con sei figli a carico, due maschi e quattro femmine.
Dopo la prematura morte della signora Watson, la piccola Emma è stata cresciuta dagli zii facoltosi, vivendo una vita molto diversa dai suoi fratelli e dalle sue sorelle. Inoltre, è anche la più istruita e più raffinata.
Alla morte dell’amato zio, però, Emma è costretta a tornare a vivere a Winston. La zia, infatti, ha deciso di risposarsi e per lei non ci sono alternative se non tornare a vivere con le sorelle e il padre gravemente malato. Emma, in realtà, quasi non conosce la sua stessa famiglia, anche se ne conserva un buon ricordo. Al suo arrivo, ad attenderla, oltre al padre, c’è solo Elizabeth, la sorella maggiore con cui riesce a instaurare un buon rapporto nel giro di poco tempo. Abituarsi alla nuova vita non sarà semplice, tuttavia nuovi incontri la attendono e anche se la sua bellezza e il suo modo di fare deciso ma educato attirano l’interesse dei giovanotti uno solo di essi pare che sia riuscito a fare breccia nel suo cuore.
Con i forti sentimenti di una mente calda e giovanile, non ancora a conoscenza della natura fugace di ogni dolore umano, aveva ritenuto che quello fosse un dolore che il tempo avrebbe potuto attenuare, ma che non avrebbe mai potuto guarire del tutto e, pur rallegrandosi della prospettiva di incontrare le sue sorelle, per le quali nutriva un affetto ininterrotto e incessante, era convinta che non sarebbe mai riuscita del tutto a superare la delusione che la zia le aveva causato.

La sorella minore è una prima parte molto interessante, ovviamente la storia non si conclude ma questa sorta di presentazione, di almeno una parte dei personaggi, mi è molto piaciuta.
Durante la lettura seguiamo passo, dopo passo, il riavvicinarsi di Emma alla sua famiglia.
Il personaggio di Emma mi è piaciuto molto perché l’ho trovato originale e ben caratterizzato. Essendo cresciuta con gli zii ha intrapreso un percorso formativo diverso rispetto ai suoi fratelli e sorelle. È dotata di una certa eleganza nei modi di fare che spicca in una realtà come quella di un piccolo villaggio.
Il suo atteggiamento può sembrare un po’ costante, tuttavia credo che sia dettato più che mai dalla volontà di non essere avventata. Sicuramente non ha problemi a dire quello che pensa, anche se lo fa con una certa grazia e compostezza. Ciò che emerge chiaramente è il suo buon cuore e la generosità che dimostra nei confronti del prossimo e della sua famiglia. Nel corso della storia Emma conosce solo alcuni dei suoi fratelli. Il personaggio di Elizabeth mi è piaciuto tanto quanto Emma, è una giovane donna dall’animo sensibile e genuino, ho particolarmente apprezzato il rapporto che si instaura tra lei e la sorella minore. C’è una naturale affinità tra le due.
Gli altri personaggi che compaiono spesso sono: Lord Osborne, membro di una famiglia titolata, e Tom Musgrave amico della famiglia Osborne.
Un altro personaggio interessante è Mr. Edward Howard, è un giovane sacerdote molto gentile e educato. Inoltre è il tutore di Lord Osborne. Come Emma ha un carattere deciso e un cuore d’oro, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Tra lui ed Emma si crea un bel rapporto fatto di autenticità e scambio di opinioni interessanti. Sono molto curiosa di leggere il seguito proprio per capire se l’amicizia tra Emma e Edward diventerà qualcosa di diverso.
C’era qualcosa di molto piacevole per le orecchie di Emma nel sentire il suo nome così collegato a quello di Mr Howard. E non era nemmeno sgradito al giovane che strinse calorosamente la mano del padre e gli promise prontamente di andare tutte le volte che poteva.

Un aspetto del romanzo che mi è piaciuto molto, è stato vedere il cambiamento nella vita di Emma e il suo cercare di adattarsi a una famiglia che, di fatto, non ha mai conosciuto. Si respira una certa aria di familiarità tra le pagine del romanzo. Essendo, questo, solo il primo volume, penso che non tutto su Emma e sugli altri Watson sia già stato rivelato e sono molto curiosa di sapere come evolveranno certe situazioni e certe relazioni. I personaggi che compaiono sono tanti, alcuni più importanti e altri che, al momento restano sullo sfondo. L’autrice è stata molto attenta a descrivere il rapporto che Emma sviluppa non solo con Mr Howard ma anche con Elizabeth e il padre.
Considerando che il romanzo è stato scritto nell’Ottocento lo stile di scrittura di Catherine Hubback è tipico della sua epoca, penso che sia stato fatto un enorme lavoro di traduzione e adattamento alla lingua italiana. Questo è un aspetto che mi preme sottolineare perché credo che sia importante che la traduzione di un libro appartenente a un’epoca lontana dalla nostra mantenga la propria autenticità. Maria Elena Salvatore ha fatto un lavoro egregio, secondo il mio punto di vista. Non sapremo mai cosa avesse in mente Jane Austen quando iniziò a scrivere I Watson, tuttavia sono convinta che Catherine Hubback abbia cercato di restare fedele allo stile della Austen, ma mettendo anche una grande fetta della propria personalità. Ovviamente non posso averne la certezza ma è l’idea che mi sono fatta leggendo il libro.
Ho trovato interessanti le descrizioni sugli usi e costumi dell’epoca. Il romanzo è ambientato in piena era Georgiana e, nello specifico, nel periodo della reggenza. Catherine Hubback è cresciuta nell’epoca vittoriana e sappiamo quanto diverse siano state queste due epoche. Per questo motivo sono convita che in Emma ci sia molto dell’autrice. Per esempio per quanto riguarda le idee sul matrimonio. Emma dichiara apertamente che, se mai si dovesse sposare, lo farà per amore e non per “dovere” o per soldi.
Emma non riuscì a trattenere un sorriso di fronte a quella eloquente dimostrazione del suo affetto fraterno. Cominciò a pensare che se a Lord Osborne piaceva la sorella, ci poteva essere del buono in lui, cosa che prima avrebbe messo in discussione.

Prima di salutarvi vi consiglio di leggere La sorella minore se, come me, anche voi sentite la mancanza dei personaggi austeniani. Non vedo l’ora di sapere come si evolverà la storia di Emma e della sua famiglia.
Ringrazio la Vintage Edizioni per aver portato in Italia questa bella e interessante opera.
Buona lettura.

Voto


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