venerdì 26 marzo 2021

Blog Tour: “Ushanka – I ponti di Leningrado” di Antonella Iuliano – Recensione

Seconda recensione della giornata.
È con tantissimo onore, e un pizzico di ansia, che prendo parte al Blog Tour organizzato dalla mia dolcissima Susy del blog I miei magici mondi, dedicato al nuovo romanzo di Antonella Iuliano intitolato Ushanka – I ponti di Leningrado e pubblicato da Genesis Publishing lo scorso 24 febbraio.

I bellissimi banner sono stati realizzati da Genesis Publishing

Come sempre, in fondo al post, vi lascio il banner con tutte le tappa del Blog Tour che si conclude oggi. Vi consiglio di leggerle tutte per avere un quadro generale più completo del libro.
Ringrazio Susy per avermi coinvolta nell’evento e ringrazio Genesis Publishing per la copia digitale in omaggio del romanzo.


Titolo: Ushanka – I ponti di Leningrado
Autore: Antonella Iuliano
Editore: Genesis Publishing
Genere: Romantico/Storico
Pagine: 422
Prezzo e-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 13,60 €
Data di uscita: 24 febbraio 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto) e in tutti gli store online

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:

Leningrado 1961. Pasha Metjanov ha perso l’amore della sua vita e la ragnatela dei ricordi lo tormenta. A portarglielo via è stato suo fratello Yurij, che lui ha sempre amato e protetto come il padre che non hanno avuto. È incapace di dimenticare Aleksandra e i suoi bellissimi occhi verdi, ma Yurij l’ha voluta per sé, preferendo al loro legame le false promesse di uno sconosciuto: Ivan Orlev, fino a diventare la pedina di un destino che, nessuno immagina, ha ripreso a tessere la polverosa trama di un passato non troppo lontano.
Leningrado 1941. Tatjana Orleva sa che presto dovrà separarsi dal suo amato Andrej, un semplice soldato; sa che la guerra imperversa intorno alla città, che presto sarà assediata; e sa che sua madre, la severa e ambiziosa Irina Orleva, non accetterà mai il figlio che aspetta. Lei la vorrebbe accanto a un importante uomo del Partito affinché l’aristocratico nome degli Orlev, un tempo Orlov, possa tornare a brillare, sfidando persino il nemico nazista e le sue bombe.
Un romanzo d’amore e di guerra. Due storie che, tra passato e presente, si fondono in una, congiungendosi attraverso i ponti – di pietra, di legno, dipinti di blu, di rosso, innevati – di una città algida e romantica, e i ponti invisibili sospesi sulle dolorose esistenze dei suoi protagonisti.



Recensione



Ho conosciuto la magica e poetica penna di Antonella Iuliano grazie al bellissimo romanzo Charlotte: La storia della piccola Brontë sempre pubblicato da Genesis Publishing. È stato amore a prima lettura. Quando ho saputo che sarebbe uscito il suo nuovo romanzo, affascinata anche dalla trama, non ho esitato un attimo prima di decidere che lo avrei letto. Questa volta Antonella ci porta nella fredda e romantica Russia, a Leningrado, attuale San Pietroburgo, dove la vita Pasha, Yurij e Aleksandra si intreccia a quella di due giovani innamorati, Tatiana e Andrej, vissuti in un passato non troppo lontano.

Davanti a sé, sopra le acque scure del canale, tra le ombre della notte e le luci riflesse – che come in uno specchio disegnavano i contorni della città capovolta – si stagliava il Siniy Most, il ponte blu. Quante volte era ritornato su quel ponte per lei. In attesa di lei. Quante volte l’avevano attraversato insieme, a braccetto, mano nella mano. Quel ponte blu era stato il testimone muto di ogni sua attesa, di ogni loro incontro, dei loro teneri e fuggevoli baci.

Leningrado 1961, Pasha e Aleksandra.
Leningrado 1941, Andrej e Tatiana.
Due coppie di innamorati, due epoche diverse, due amori contrastati che devono lottare per sopravvivere.
La vita di Pasha Metjanov si riempie di gioia e amore il giorno in cui conosce Aleksandra Denisova, un incontro voluto dal destino, probabilmente scritto nelle stelle, qualcosa di magico e unico. Un amore capace di crescere con calma, incontro dopo incontro, attesa dopo attesa, bacio dopo bacio. Tuttavia tempi difficili si prospettano all’orizzonte per i due innamorati, perché c’è chi trama nell’ombra, che piega la realtà e la modifica per raggiungere i propri scopi, e lo fa servendosi di Yurij Metjanov, fratello minore di Pasha. Quando anche Yurij si innamora di Aleksandra, il mondo di Pasha implode, tradito dal suo stesso fratello, quel fratello a cui ha fatto da padre. Ora Pasha non solo ha perso l’amore della sua vita, ha perso anche la sua famiglia. E tutto a causa di Ivan Orlev, nipote di Irina Orleva, famiglia per cui Aleksandra lavora come domestica.
In che modo i destini di Pasha e Aleksandra si intrecciano con quelli di Andrej e Tatiana? Tra passato e presente ogni tassello svelato, troverà la sua giusta collocazione, portando alla luce una realtà completamente diversa e inaspettata.
Era stato il suo primo, vero bacio. Tutto le era sembrato compiuto, perfetto. Indistruttibile. Il suo cuore aveva preso il volo per la prima volta, non più solo ma stretto a quello di lui. All’improvviso, non le importava più di essere scoperta e forse cacciata. Era giusto. Lei e Pasha erano giusti. Lui era entrato dolcemente nella sua vita e prepotentemente nel suo cuore e sentiva che nient’altro le occorreva per essere felice.

Parlare della trama di Ushanka – I ponti di Leningrado non è stato semplice perché il rischio di dire troppo era elevatissimo, per questo motivo vi chiedo di perdonarmi se vi sono sembrata un po’ caotica.
Antonella Iuliano ci regala una storia profondamente romantica, dove l’amore è il fulcro del romanzo. E quando parlo di amore, non intendo solo quello tra un uomo e una donna, ma anche l’amore fraterno, l’amore tra madre e figlia, tra nonna e nipoti. Sin dalla sinossi appare evidente che ci troviamo davanti a una storia dai risvolti inaspettati, in cui passato e presente si mescolano in modo imprevedibile e unico. Con grande abilità e maestria Antonella ci racconta come la vita dei fratelli Metjanov e di Aleksandra, si intreccia a quella di Tatiana e Andrej. Non posso proprio svelarvi oltre, ma ciò che posso dirvi è che ho amato questi cinque personaggi, ho sofferto e gioito con loro in un modo che raramente mi capita di provare.
L’autrice è stata bravissima a delinearli in modo perfetto, a farmeli apprezzare grazie ai loro pregi e difetti, ai loro punti di forza e fragilità.
Pasha è un giovane uomo costretto a crescere molto in fretta, figlio della seconda guerra mondiale e della devastazione che essa ha portato. Ha fatto da padre a suo fratello Yurij, lo ha cresciuto e protetto con amore fino a quando ha potuto. Pasha è uno di quei personaggi che ti restano nel cuore per la loro genuinità, per il carattere fiero ma giusto, che sanno perdonare perché sono guidati da sentimenti puri e onorevoli, che sanno lottare fino alla fine.
Aleksandra mi è piaciuta al pari di Pasha, una donna dolce e coraggiosa, che commette degli sbagli cercando di fare la cosa giusta, che anche quando si trova in mezzo alla tempesta non si lascia scoraggiare, ma va avanti nonostante tutto. Ho provato immediatamente tantissima simpatia e affetto per lei, l’ho sentita particolarmente vicina e mi è entrata nel cuore a una velocità disarmante.
Un altro personaggio che mi ha letteralmente conquistata è Yurij. In questo caso, forse, andrò un po’ controcorrente ma lui si è proprio preso un pezzettino del mio cuore e se l’è portato via. Sin dal principio, quando ha fatto la sua comparsa, ho capito che c’era molto di più in lui e i fatti me l’hanno dimostrato. Le sue insicurezze e fragilità, il suo modo di sbagliare prima e cercare di fare la cosa giusta dopo mi hanno profondamente toccata.
Ma questi sono solo alcuni dei personaggi meravigliosi che contribuiscono a rendere il romanzo una piccola perla preziosa, nel corso della storia ne incontrerete tanti altri e tutti unici a modo loro, capaci di lasciare un segno sia nel bene, sia nel male.
Più avanti, alle spalle della cattedrale, sempre proseguendo lungo la Prospettiva Voznesensky c’era il negozio di colbacchi e cappelli, dove aveva lavorato come commesso nei due anni precedenti. Era tutto così vicino e concentrato. Come suo fratello, anche lui aveva troppo ricordi recenti che lo legavano a quel posto. Sembrava che le loro vite, la sua, di Pasha e di Aleksandra, si fossero ingarbugliate in quello svincolo come delle matasse. A lui spettava trovarne il bandolo affinché ognuno di loro ritrovasse una nuova serenità.

Tra i punti di forza del libro, oltre ai personaggi, troviamo anche una trama articolata in modo splendido. L’autrice è stata veramente bravissima a intrecciare tra loro presente e passato, a portare avanti due archi temporali che, quando convergono, creano un quadro generale dalle mille sfumature, ricco di rivelazioni avvincenti e armonia. La narrazione in terza persona permette al lettore di entrare in perfetta sintonia con ogni personaggio incontrato, e a stupirmi maggiormente è stata la grandissima padronanza che Antonella Iuliano dimostra di possedere sia negli usi e costumi russi, sia nei luoghi che fanno da sfondo agli eventi narrati. Si nota in modo molto evidente la meticolosità e la cura con cui l’autrice si è documentata, e l’amore che prova nei confronti della Russia traspare forte e chiara.
Lo stile di scrittura di Antonella Iuliano riflette proprio questo amore e lo esalta con grande naturalezza; la prosa attenta e minuziosa pone l’accento sui sentimenti che sono il fulcro del romanzo, ma anche sulla storia, quella vera, fatta di uomini e donne coraggiosi, pronti a tirare fuori il meglio anche nelle situazioni più drammatiche e disperate.
Nel corso della lettura mi sono ritrovata spesso a trattenere il fiato, specialmente quando conosciamo da vicino la storia di Andrej e Tatiana, e anche se il libro ha più di quattrocento pagine, l’ho finito in pochissimo tempo, perché tanta era la voglia di scoprire cosa sarebbe accaduto.
Sono davvero tanti i motivi che rendono speciale questo romanzo: personaggi magnifici, trama avvincente e mai scontata, ambientazione curata sin nei minimi dettagli e tanto, tantissimo amore. Adoro i romanzi che sanno coinvolgere in questo modo, che parlano direttamente al cuore del lettore, che pizzicano le corde giuste, creando quella melodia intima e personale unica nel suo genere, fatta di sentimenti, emozioni e aspettative.
Ushanka – I ponti di Leningrado ci regala un caleidoscopio di emozioni, ci invita a intraprendere un viaggio nel tempo, in una terra che custodisce gelosamente la sua forza e le sue fragilità, donandoci anche una storia che fa sognare e soffrire ma che, allo stesso tempo, ti infonde quella gioia e quella speranza di cui abbiamo disperatamente bisogno. Perché, in fondo, è questo che fa un bel libro, ci regala ciò di cui abbiamo bisogno, riempiendoci la vita in modo inaspettato con sorrisi e lacrime, facendoci battere forte il cuore e trattenere il respiro, facendoci visitare luoghi meravigliosi con la magia delle parole. E il romanzo di Antonella Iuliano mi ha regalato tutto questo e molto altro ancora.
«Sei sbocciata dopo il lungo inverno, proprio come lui. La mia vita è stata un lungo inverno e ho sempre desiderato un semplicissimo fiore che fosse solo mio, mai colto prima da alcuno. Un fiore che soltanto io potessi distinguere nella coltre, il segnale che la mia primavera stava finalmente per arrivare. Accettalo, ti prego. Accetta quest’ushanka come pegno del mio amore per te.»

Prima di salutarvi ringrazio di cuore Antonella per aver voluto condividere con noi la meravigliosa storia d’amore tra Pasha e Aleksandra, e ringrazio anche Annarita della Genesis Publishing perché i romanzi di questa casa editrice sanno sempre regalarmi qualcosa in più.
Consiglio la lettura del romanzo a chi ha voglia di perdersi tra le meravigliose vie di Leningrado, tra le isbe tipiche del villaggio di Mironov e il Ponte Blu, il Sinij Most, che ha visto nascere e crescere l’amore tra Pasha e Aleksandra.
Buona lettura.

Voto



Ecco il banner con tutti gli argomenti e i blog che hanno partecipato all'evento.



1 commento:

  1. Se non avessi già letto il libro lo farei all’istante perché sei stata bravissima a descrivere perfettamente la storia è quello che ti ha trasmesso. Ogni volta sei più brava complimenti

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