giovedì 29 luglio 2021

Blog Tour: “Tutte le parole del mondo” di Emily Pigozzi - Cambiare vita a Berlino

Buongiorno Booklovers.
Oggi partecipo al BlogTour organizzato da Ely del blog Il regno dei libri, dedicato al romanzo Tutte le parole del mondo, scritto da Emily Pigozzi e pubblicato da Sperling & Kupfer.


In questo post vi parlerò dell’ambientazione del romanzo che si divide tra Milano e Berlino. Nelle due tappe precedenti alla mia, Sara del blog Bookspedia ha presentato il romanzo e ha elencato i suoi cinque motivi per leggerlo, mentre Ely del blog Il regno dei libri ha postato la sua personale Playlist legata al libro. Il BT si chiuderà domani con la tappa di Susy del blog I miei magici mondi parlando dei due protagonisti: Ivan e Celeste.

Ringrazio la Sperling & Kupfer per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: Tutte le parole del mondo
Autore: Emily Pigozzi
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 194
Prezzo e-book: 4,99 €
Prezzo cartaceo: // €
Data di uscita: 20 luglio 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)


Trama:

Ivan è taciturno, scorbutico, un vero orso.
Per lui la vita si è fermata in un terribile pomeriggio di tre anni prima.
Ma Celeste sta per sconvolgere la sua esistenza, portando in dono tutti i suoi incubi.
E tutti i suoi sogni.

«Le parole sono tutto, persino quelle che non si dicono.
Possono incidere un solco nel cuore. Per non farsi dimenticare mai più.»

Può un vecchio libro trovato per caso cambiarti la vita?
Celeste è a un'impasse: il suo contratto di lavoro come ostetrica non è stato rinnovato, la sua storia con Nicolò è finita da un po' e la voglia di scappare è tanta.
Saranno le parole di uno sconosciuto, lette per caso su un vecchio volume di poesia, nella libreria antiquaria di fiducia sui Navigli, a trascinarla in un'incredibile avventura. Le splendide frasi del misterioso Dario sono un filo invisibile che la conduce a Berlino, una città unica, moderna e visionaria, alla scoperta delle sue emozioni e delle parole che ha dentro. È qui che incontra Ivan, alto, massiccio e biondo, che più che un italiano emigrato in Germania sembra un vichingo. Taciturno e scorbutico, nasconde un passato doloroso che lo tormenta e per colpa del quale crede di non meritarsi più né l'amore né la felicità. Celeste, con le sue domande e il suo ottimismo, stravolgerà le sue giornate e lei, che ha sempre trovato parole per tutto, imparerà che a volte non servono. A volte non dire niente è la cosa più potente del mondo.



Cambiare vita a Berlino


Prima di parlarvi della mia tappa ci tengo a dire che il romanzo di Emily Pigozzi mi è piaciuto moltissimo, è stata una lettura che mi ha riempito il cuore di tante emozioni e che mi ha tenuto incollata al mio dispositivo dalla prima all’ultima pagina.

Il libro è ambientato in larga parte in Germania, più precisamente nella città di Berlino.
Celeste è una ragazza italiana, vive a Milano ma la sua vita si trova in sorta di stallo: il suo lavoro come ostetrica non è stato rinnovato e la sua storia d’amore si è conclusa da poco. E forse è anche per questo che, quasi senza rendersene conto, complice un vecchio volume di poesia, si ritrova a Berlino, città moderna, ricca di storia, a volte visionaria e cosmopolita. E proprio a Berlino conosce Ivan, italiano emigrato in Germania, in continua fuga dal proprio passato. Si può scappare da qualcosa anche restando fermi e Berlino è per lui il luogo perfetto in cui vivere. Una città che, nel bene o nel male, non riesce più a lasciare perché è l’unico posto che sente veramente suo.

Osservo Berlino scorrere rapida fuori dai finestrini, nei tratti in cui la metro corre all’aperto. I palazzoni della vecchia DDR, ai quali hanno cercato di infondere nuova vita con murales e graffiti. La Porta di Brandeburgo. I palazzi risalenti all’era del Kaiser Guglielmo, i pochi sopravvissuti ai bombardamenti. Il Muro, o ciò che ne resta, che grida la libertà attraverso nuovi colori. Lo Sprea che corre scuro e placido simile a un grande serpente d’argento.
È una città strana, confusa, fredda ma al contempo accogliente e affascinante, proprio perché è piena di storia e di contraddizioni. Non c’è mai stato un posto dove mi sentissi a casa davvero, ma Berlino la sento mia ed è anche per questo che malgrado tutto non sono più voluto andarmene.

Avete mai avuto la voglia di mollare tutto e ricominciare da capo in un’altra città? O addirittura in un’altra nazione? Personalmente no, a volte mi è capitato di pensare “sarebbe bello vivere in quel tal posto” ma, all’atto pratico, non penso che riuscirei a lasciare il luogo in cui sono nata e cresciuta, che conserva i miei ricordi sia quelli belli, sia quelli brutti. Ho sempre pensato che andare a vivere in un luogo “diverso da casa” ci voglia tanto coraggio, bisogna esserne portati, un po’ come Celeste che, di punto in bianco, si ritrova in una città straniera, senza conoscerne la lingua e senza avene agganci.
Eppure noi siamo anche un popolo che di migranti, tra la fine dell’ottocento e gli inizi del Novecento sono stati tanti gli italiani che hanno lasciato il Bel Paese per andare a cercare fortuna all’estero, in luoghi anche molto lontani. Un cugino di mia nonna, per esempio, ha lasciato Perugia per andare a vivere negli Stati Uniti. Insomma, noi italiani siamo un po’ ovunque e spesso, questa consapevolezza, mi fa sorridere perché gli italiani che vivono all’estero si sentono molto più italiani di chi vive in Italia.
I dati dicono che in Germania vivono 743622 italiani. Ricordo che quando sono andata in gita a Monaco con la scuola, io e le mie compagne andavamo a mangiare in una pizzeria gestita da un italiano, era bello parlare in italiano, io e il tedesco non siamo mai andati particolarmente d’accordo.

Si può decidere di cambiare città per tanti motivi diversi: per lavoro, per amore, per necessità, oppure perché il posto in cui si vive non è abbastanza, o semplicemente per curiosità e voglia di avventura. Ho sempre pensato che la parte più bella del viaggio fosse il tornare a casa, con addosso un bagaglio nuovo, con nuove esperienze, ricordi, emozioni. Però, può anche capitare che quando arrivi in un posto ti trovi così bene e lo senti così tuo da non volerlo più lasciare. Può anche succedere che sia la nuova città a mostrarti chi tu sia veramente, riservandoti sorprese o delusioni.
Berlino è uno dei più importanti centri politici, culturali, scientifici, fieristici e mediatici d'Europa. Berlino è anche un simbolo, la città del Muro. Per tanti anni ha rappresentato divisione ma oggi il Muro di Berlino vuol dire libertà, cambiamento, opportunità, unione.

Più ci vivo, più mi rendo conto che non è un caso se sono finito a Berlino. Adoro la sua atmosfera, camminare lungo i resti del Muro che ha fatto la storia, rivedere il Checkpoint Charlie e l’alta Torre della televisione che separava l’Est dall’Ovest.
Uno spacco netto, due cuori nella stessa città, nella stessa gente. Il progresso e la chiusura, futuro e passato. Solo il tempo ha potuto mostrare luci e ombre di entrambi i suoi lati.

Sono davvero tanti gli aspetti della personalità che sono messi in gioco durante un viaggio, perché partire alla scoperta del mondo, è anche un modo per scoprire oppure ritrovare se stessi.
Vita e viaggio sono forme di movimento e hanno in loro il desiderio di cambiamento. Il significato del viaggio è soprattutto nel suo percorso che ha una funzione formativa.
Io adoro viaggiare, ma adoro soprattutto tornare a casa, fino ad oggi non ho mai trovato un posto che sia altrettanto bello come “casa”.
E a voi è mai capitato?

È il primo romanzo di Emily Pigozzi che leggo e sono felicissima di averlo fatto.
Se non sapete che cosa leggere mentre siete in vacanza o siete semplicemente a casa in totale relax, vi consiglio di leggere Tutte le parole del mondo, con la speranza che vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me.


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