mercoledì 9 marzo 2022

Review Party: “L’erede misterioso” di Georgette Heyer

Buongiorno Booklovers.
Oggi il blog partecipa al Review Party organizzato dalla mia dolcissima amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicato al romanzo storico di Georgette Heyer intitolato L’erede misterioso, pubblicato lo scorso 17 febbraio da Astoria Edizioni.

Il bellissimo banner è a cura di Tania del blog My Crea Bookish Kingdom

Nel banner qui sopra trovate i nomi di tutti i blog che partecipano all’evento.
Ringrazio di cuore Susy per aver organizzato un altro fantastico evento e per avermi coinvolta.
Ringrazio Astoria per la bellissima copia del romanzo in omaggio.


Titolo: L’erede misterioso
Autore: Georgette Heyer
Editore: Astoria Edizioni
Genere: Historical Romance/Regency
Pagine: 401
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 9,99 €
Prezzo cartaceo: 19,00
Data di uscita: 17 febbraio 2022
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐ 1/2

Trama:

C’è fermento a Darracott Place, antica ma decaduta magione nel Sud dell’Inghilterra. È in arrivo Hugo, il nuovo erede di titolo e beni del tirannico lord Darracott, il cui carattere è divenuto ancor più irascibile dopo la morte del primogenito Granville e di suo figlio Oliver, annegati al largo della Cornovaglia durante una sfortunata spedizione navale.
Hugo, militare di carriera, è sconosciuto a tutti gli altri Darracott. È figlio, infatti, del secondogenito del dispotico capofamiglia, ripudiato da quest’ultimo per aver sposato una tessitrice. Il suo arrivo, quindi, è visto con grande avversione sia da chi pensava di ereditare il titolo, sia semplicemente da chi dà per scontato che Hugo sia uno zotico; anche la ribelle Anthea, sua cugina e promessa sposa per volere del nonno – che vuole rialzare il tasso di sangue blu in famiglia – teme di fare un pessimo matrimonio.
Hugo in effetti appare fin da subito piuttosto avulso dal contesto in cui dovrà inserirsi: non ha un cameriere personale, non viaggia in carrozza e parla nel rustico dialetto dello Yorkshire. Ma è davvero un “borghesuccio” come tutti temono o in realtà si diverte a prendersi gioco dei suoi nobili parenti?



Recensione


Quando ho scoperto che Astoria avrebbe pubblicato un romanzo di Georgette Heyer ho deciso subito che lo avrei letto perché la fiducia che provo per questa autrice è vastissima e assolutamente ben riposta.
Questa volta la Heyer mi ha regalato una lettura diversa dal solito, con un protagonista maschile meraviglioso che tiene banco sin dalla sua prima apparizione fino alla fine del libro, una storia tutt’altro che scontata o banale e con quella vena Romance che, benché stavolta sia stata solo accennata, mi ha regalato delle bellissime ore di svago.

Lord Darracott, proprietario di Darracott Place, ha appena scoperto che il suo nuovo erede, dopo la morte prematura del figlio e del nipote, sarà Hugo, figlio del secondogenito e ripudiato per aver sposato una tessitrice. Hugo è un militare di carriera e nessuno nella famiglia Darracott ha mai sentito parlare di lui, nessuno tranne sua signoria; a lui, del resto, non sfugge mai niente.
Lord Darracott, inoltre, ha deciso che la ribelle nipote Anthea, cugina di Hugo, sposi quest’ultimo in modo da rialzare il tasso di sangue blu in famiglia. La giovane donna teme di fare un pessimo matrimonio. L’arrivo di Hugo a Darracott Place è visto con avversione dai suoi parenti perché danno per scontato che sia solo uno zotico. La prima impressione che hanno, del resto, conferma i loro sospetti: Hugo non ha un cameriere personale, non viaggia in carrozza e parla con l’accento tipo dello Yorkshire, terra da cui proviene. Ma Hugo sarà veramente così inadeguato come tutti temono o l’imponente maggiore si sta divertendo a prendersi gioco dei suoi nobili parenti?
“Se solo… oh, se solo potessi farvi quello che vorrei!” esclamò Anthea. “Se foste un paio di pollici più basso!”
Lui disse in tono speranzoso: “Non lasciate che la cosa vi fermi, amor mio! Non sarebbe affatto un problema sollevarvi: anzi, non c’è nulla che mi piacerebbe di più!”.
Arrossendo furiosamente, Anthea ribatté: “Non intendevo dire che desidero baciarvi!”.
Lui fece un sospiro abbattuto. “Proprio quello che temevo”, disse scuotendo tristemente la testa.

L’erede misterioso è un romanzo storico per certi aspetti geniale, perché acquisisce forza e ritmo con il progredire della lettura. All’inizio sembra tutto molto lineare, quasi scontato oserei dire, ma quando Hugo, il famoso erede misterioso, fa la sua comparsa, la storia assume nuovi contorni molto originali e interessanti.
Se conoscete lo stile della Heyer saprete che i suoi romanzi hanno sempre una spolverata di romance più o meno intensa. In questo romanzo la storia d’amore è vagamente accennata, perché il libro risulta molto corale e ricco di ottimi intrecci che tengono banco per quasi tutta la durata del libro.
Il protagonista indiscusso è Hugh, o come lui preferisce essere chiamato Hugo, figlio del secondogenito di Lord Darracott ripudiato da quest’ultimo quando ha deciso di sposare una semplice tessitrice.
Hugo è un militare di carriera, ha combattuto in Spagna contro i francesi e solo quando ha ricevuto la lettera dal nonno paterno ha scoperto di avere una famiglia e di essere l’erede legale di Darracott Place. I suoi parenti sono convinti che lui sia solo uno zotico e la prima impressione che hanno sembra avvalorare la loro tesi. Il maggiore Darracott, infatti, non ha un cameriere personale, parla con uno strano accento e non possiede nemmeno una carrozza. Nonostante la sua notevole altezza, un fisico prestate e massiccio, ha un carattere, pacato, tranquillo, quasi goffo in certe occasioni. Ben presto, però, scopriremo che non solo Hugo è intelligente e brillante, ma nasconde qualità inaspettate e singolari. Ho apprezzato tantissimo come la Heyer abbia caratterizzato Hugo, facendocelo scoprire a poco a paco, rivelandoci al momento opportuno tutte le sue qualità e l’acume.
Tra i personaggi di una certa importanza spicca, senza ombra di dubbio, Anthea. Di carattere ribelle è abituata a dire sempre tutto quello che pensa, non si lascia intimorire dal temperamento irascibile del nonno e quando scopre che dovrà sposare Hugo non esista a far valere le sue ragioni, temendo di contrarre un matrimonio svantaggioso.
Sarà proprio Anthea a iniziare a domandarsi se quello che Hugo mostra sia la sua vera natura o un tentativo di prendersi gioco della sua nobile famiglia. Anthea mi è piaciuta molto, anche se l’ho trovato meno incisiva rispetto alle altre protagoniste della Heyer e anche il suo ruolo è più marginale. Tuttavia, ho apprezzato moltissimo come il rapporto tra lei e Hugo evolva nel corso della storia. Hugo, del resto, è bravissimo a spiazzare non solo la giovane donna, ma anche il lettore.
Accanto ad Anthea troviamo tantissimi altri personaggi: Richmond, fratello minore della giovane donna. Ha un carattere movimentato e ne combinerà un po’ di tutti i colori. E poi ancora Vincent e Claud, figli di Matthew, primogenito di Lord Darracott. I due fratelli hanno un rapporto tutt’atro che semplice e danno vita a dei siparietti molto divertenti. E ancora Lord Darracott, il capofamiglia, che ha un carattere pressoché impossibile per tutta la durata del romanzo.
“Non sto dicendo sciocchezze, ragazza. Vi darei la luna intera, se potessi, e vi aggiungerei anche le stelle per buona misura,” disse prendendole la mano e baciandola. “Non vi accontentereste di meno?” “Voi… voi state dicendo sciocchezze!” disse lei, trovandosi all’improvviso senza fiato e assai turbata.

A differenza degli altri romanzi della Heyer che ho letto, L’erede misterioso parte molto più in sordina, ma circa verso la metà del libro la narrazione acquista un certo brio. Il carattere di Hugo diventa molto più chiaro e il suo rapporto con Anthea dà vita a dei momenti divertenti e velatamente romantici. Definirei la loro storia poco convenzionale, ma a me è piaciuta molto. Certi passaggi sono molto coinvolgenti anche se, a onore di cronaca, in confronto agli atri romanzi che ho letto a questo manca un po’ di mordente. Forse dipende anche dal fatto che sia Hugo il vero protagonista e gli altri, Anthea compresa, dei comprimari anche se ben caratterizzati e approfonditi.
Lo stile di scrittura di Georgette Heyer si conferma fantastico: preciso, attento, scorrevole con quella ironia sottile molto inglese che conquista il lettore con il suo ritmo. Adoro il modo in cui i suoi personaggi interagiscono tra loro; i dialoghi sono un suo punto di forza, sempre molto pieni e strutturati, con quel brio tipico a cui mi ha abituato la Heyer. La vivacità della sua penna riesce sempre a rapirmi e a mettermi di buon umore.
È innegabile che in questo romanzo tutti abbiano un ruolo ben chiaro anche se, a primo impatto, il lettore fatica ad accorgersene. Ancora una volta, infatti, Georgette Heyer ha saputo creare un intreccio inaspettato, ricco di dialoghi frizzanti, briosi e molto divertenti. Le relazioni tra i vari personaggi sono molto importanti e il fatto che la famiglia Darracott è molto particolare ne accentua l’importanza.
La famiglia, del resto, ha un ruolo centrale nel romanzo e l’autrice è stata bravissima a presentare ogni componente in modo preciso e molto abile.
La trama è tutto fuorché banale o scontata, e la sua originalità è camuffata molto bene da un inizio, oserei dire, fin troppo tranquillo. Mentre i capitoli scorrono la narrazione cambia di ritmo e la storia prende una nuova direzione, che porta poi a un finale che ho davvero tanto apprezzato. Non posso svelare troppo, ma posso dirvi che la vicinanza di Darracott al mare avrà un enorme importanza.
Avrei voluto che la Heyer mi regalasse qualche pagina in più, dandomi un finale più completo. Ma come dice sempre un mio amico è proprio quando arriviamo alla parola fine che la nostra immaginazione e la fantasia prendono il sopravvento.
Ho amato i suoi continui riferimenti alle opere di William Shakespeare e giuro che quasi mi rammarico per non aver avuto la possibilità di studiare letteratura inglese alle superiori. Del resto, la grande abilità narrativa della Heyer la si trova in questi piccoli particolari, nelle sfumature che, a un occhio poco attento, possono passare inosservate, ma che ci sono e fanno sentire tutto il loro peso.
“Mi piacerebbe molto avere una collana di diamanti,” disse Anthea pensosa.
“Una di strass andrebbe bene lo stesso?” chiese lui dando l’impressione di essere assai a disagio.
Anthea era così certa che il cugino sarebbe caduto nella sua trappola, che per un attimo venne colta alla sprovvista e lo guardò con una espressione talmente sbigottita che Hugo si lasciò sfuggire la propria risata profonda e, sollevandola tra le braccia, la baciò.

L’erede misterioso è una lettura che mi sento di consigliare a tutte le amanti del genere storico che abbiano voglia di emozionarsi con una storia a cui non mancano i colpi di scena, con dei personaggi caratterizzati molto bene sotto ogni punto di vista.
Nelle attente mani della Heyer l’epoca passata conserva tutto il suo indiscusso fascino, ed è capace di resistere allo scorrere del tempo e ai mutamenti sociali.
Buona lettura.

Voto



Nessun commento:

Posta un commento