lunedì 19 giugno 2023

Recensione: “L’uomo di Milwaukee” di Rick R. Reed


Buon inizio di settimana Booklovers.
Oggi vi parlo di un libro particolare e che mi è piaciuto molto. Si tratta di L’uomo di Milwaukee di Rick R. Reed, un Thriller con elementi LGBT, pubblicato per noi da Hope Edizioni lo scorso 3 maggio.

Ringrazio Hope Edizioni per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: L’uomo di Milwaukee
Autore: Rick R. Reed
Editore: Hope Edizioni
Genere: Thriller/LGBTQ
Pagine: 234
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 12,90 €
Data di uscita: 10 maggio 2023
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:

È l’estate del 1991 quando il serial killer Jeffrey Dahmer viene arrestato. I suoi mostruosi crimini ispirano sentimenti di orrore in tutto il mondo, tranne che in Emory Hughes, un ragazzo segretamente omosessuale di Chicago, il quale riconosce nel killer cannibale una sorta di spirito affine che lotta contro il lato oscuro della propria natura, esattamente come lui.
Emory inizia quindi a scrivere delle lettere a Dahmer, come via di fuga da tutto ciò che lo circonda: dalla madre malata di AIDS, dalla sorella fredda e anaffettiva, dal suo lavoro senza prospettive, ma soprattutto dall’odio che Emory prova verso se stesso.
Quando Emory incontra Tyler Kay e inizia con lui una titubante relazione, Dahmer non è più la sua unica ancora di salvezza. Il desiderio di amore di Emory lo porta a confrontarsi con se stesso e con il suo lato oscuro, un lato che però l’ingenuo Tyler sembra non voler vedere.
Riuscirà Emory a scoprire le radici della propria follia prima che si ritrovi a seguire inesorabilmente le orme del mostro di Milwaukee?



Recensione


Siamo nel 1991 e l’opinione pubblica è scossa dall’arresto di Jeffrey Dahmer, un pericoloso serial killer che ha ucciso diverse persone in modo cruento. Ma se molti provano orrore nei suoi confronti, lo stesso non si può dire di Emory Hughes, un giovane uomo omossessuale ma non pronto ad ammetterlo pubblicamente, che vive a Chicago. Emory sta vivendo un periodo particolarmente difficile della sua vita: si prende cura della madre malata di AIDS, ha un rapporto complicato con la sorella minore, fa un lavoro che non lo soddisfa e prova odio verso sé stesso. All’arresto di Dahmer riconosce in lui una sorta di spirito affine che lotta contro un lato oscuro della propria natura, per questo inizia a scrivergli.
Quando Emory incontra Tyler Kay resta coinvolto dal suo modo di fare e iniziano a frequentarsi, nella vita di Emory ora c’è anche Tyler, e questo lo porta a confrontarsi con il suo lato oscuro, un latro che il dolce Tyler sembra non voler vedere.
C’era qualcosa in quel volto che continuava ad attirare Emory, ed era agghiacciante che provasse quell’inclinazione. Quei tratti diafani e inespressivi lo richiamavano, come una supplica a tentare di comprenderlo, o semplicemente un bisogno di connettersi con un altro essere umano.

L’uomo di Milwaukee è un libro che mi ha profondamente coinvolto. Una storia non convenzionale accompagnata da una suspense crescente e che mi ha tenuta con il fiato sospeso fino alla fine del libro. La storia di Emory mi h molto colpita e mi ha stretto il cuore.
L’autore è riuscito a dare vita a dei personaggi davvero interessanti e ben strutturati. Emory e Tyler sono due persone molto diverse e, in qualche modo, la presenza di Tyler nella vita di Emory è stata fondamentale.
Questo non è il classico gay romance, anche se la componente LGBT è molto marcata e ha una grande importanza. È soprattutto un thriller psicologico ricco di colpi scena e suspense in cui realtà e immaginario varcano i confino e si confondono. Emory Hughes è un giovane uomo complicato. La sua è un’esistenza difficile e poco soddisfacente. Fa un lavoro che non gli dà nessuna certezza per il futuro, si prende cura della madre malata di AIDS in uno stadio avanzato, ha una sorella fredda e anaffettiva con cui non ha quasi più rapporto e, soprattutto, non accetta la propria omosessualità e la rinnega. Quando il serial killer Jeff Dahmer viene arrestato ne resta molto colpito e, preso da una sorta di connessione sente per lui, decide di scrivergli e inizia una corrispondenza con lui. Quando Tyler entra nella sua vita le cose iniziano a cambiare ed Emory inizia una sorta di percorso dentro sé stesso. Il personaggio di Emory mi è piaciuto molto, ho provato tante emozioni leggendo la sua storia e più di una volta avrei voluto poterlo abbracciare. È un uomo molto solo, intrappolato in una vita difficile e con un disperato bisogno di essere visto e amato.
Tyler Kay è un collega di lavoro di Emory, è stato assunto da poco e viene chiesto a quest’ultimo di fargli da tutor. Tyler è convinto che Emory sia gay e anche se lo vede un po’ strano e particolare qualcosa lo spinge verso di lui e iniziano una timida amicizia che potrebbe diventare qualcosa di diverso. Il personaggio di Tyler è davvero dolce e solare, è completamente diverso da Emory e anche se capisce che lui non è come tutto gli altri uomini, è deciso a diventare suo amico.
Sono entrambi due personaggi originali e interessanti, diversi come il giorno e la notte ma, in qualche modo, complementari. Ma come vi dicevo a inizio recensione questo libro non parla solo della loro relazione un po’ particolare, di sicuro ha un peso per la vita di Emory ma non è centrale.
È affascinato da questa vicenda solo perché è un solitario che soffre… ecco perché non avevo mai provato repulsione per Emory. Nonostante la sua fascinazione per Dahmer, lui sembrava un uomo molto dolce e smanioso di contatto umano… Da una parte, la sua solitudine e il bisogno di contatto umano emergevano da lui come una sorta di aroma, come l’alcol che trasuda dalla pelle di un bevitore. Eppure, continuava a tenere Tyler a distanza.

Oltre a Emory e Tyler, un altro personaggio di cruciale importanza è Jeff Dahmer, il serial killer che, con il suo arresto, ha stravolto la vita di Emory. Il giovane uomo si sente profondamente empatico nei suoi confronti, nonostante il pluriomicida si sia macchiato di crimini orrendi. Questo è un aspetto del libro che mi è molto piaciuto. Non conoscevo bene la storia di Dahmer, inoltre quando è stato arrestato – siamo nell’estate del 1991 – non seguivo questo genere di notizie, ero nell’età dell’innocenza, ma crescendo mi è capitato di imbattermi in lui, soprattutto perché i serial killer mi spaventano moltissimo ma provo per loro una sorta di fascinazione. Per questo, quando Hope Edizioni lo ha pubblicato, ho deciso all’istante che lo avrei letto.
Non sapevo bene cosa mi sarei trovata davanti, ma posso dirvi che mi sono sentita trascinare nella vita di Emory sin dalle prime pagine. Ho capito subito che non sarebbe stato un personaggio come tutti gli altri e nonostante il suo lato così inquietante non ho potuto fare a meno di fare il tifo per lui. L’autore è stato davvero bravo a descrivere la desolazione della sua esistenza. Emory è un uomo che si sente intrappolato nella sua stessa vita e sembra che solo Jeff Dahmer sia in grado di comprenderlo davvero.
La trama ha uno sviluppo costante e mi sono sentita coinvolta dalla storia sin dai primi capitoli, l’autore ci mostra sia la vita di Emory sia quella di Tyler e questo mi ha permesso di conoscerli entrambi molto bene. La narrazione è un terza persona ma il Pov è alternato, una scelta perfetta per coinvolgere ancora di più il lettore.
È il primo romanzo di Rick R. Reed che leggo e il suo stile mi è piaciuto molto. La sua penna è precisa, molto descrittiva, attenta ai sentimenti e pronta a sondare anche i meandri più oscuri della mente umana.
Tyler cerca in tutti i modi di far uscire Emory dal proprio guscio ma quest’ultimo fa molta fatica a fidarsi, è abituato a restare ai margini della società a essere invisibile, anche se Tyler lo vede.
Ho trovato molto originale il ruolo che l’autore ha voluto dare a Dahmer e alla sua corrispondenza con Emory. Quello che si delinea leggendo questo libro è che reale a immaginario hanno la tendenza a confondersi ed Emory prova una sorta di ossessione per il serial killer.
Ho apprezzato tantissimo le descrizioni, l’autore mi ha fatto provare ogni cosa e non solo l’emozioni di Emory e Tyler e, devo avvisarvi, alcune scene sono descritte così bene che potrebbero urtare un certo tipo di sensibilità.
Eppure, a lui piaceva stare solo. Ultimamente, aveva troppi segreti per rischiare di rivelarli a qualcun altro…Si allungò per sfiorargli una guancia e sentire di nuovo la lieve barba sotto le dita… Emory voleva rispondergli che quello che gli stava facendo provare andava oltre il piacere. Forse era pura gioia. Estasi?

L’uomo di Milwaukee è stata una lettura che mi è piaciuta tanto, anche se mi ha stravolto e mi ha fatto provare un grande vuoto allo stomaco. Arrivata alla fine ho sentito il mio cuore stretto in una morsa, soprattutto perché la storia di Emory mi ha davvero colpita. Complimenti all’autore e grazie infinite a Hope Edizioni per averlo pubblicato.
Ne consiglio la lettura agli amanti del genere Thriller psicologico, che sfociano nel True Crime e anche a chi piacciono le storie LGBT perché questo libro è così particolare che è difficile catalogarlo in un solo genere. Dal canto mio l’ho adorato e spero che, se deciderete di leggero, saprà conquistare anche voi.
Buona lettura.

Voto



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