venerdì 5 gennaio 2024

I love Regency: “Allo scadere della mezzanotte” di Simona Liubicich

Buon venerdì Booklovers.
Torna la rubrica I love regency, che condivido con la mia amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicata al bellissimo mondo dei romanzi storici che non possono mancare tra le mie letture.


Oggi vi parleremo del romanzo Allo scadere della mezzanotte di Simona Liubicich, uscito nel 2017.
Un romanzo particolare ambientato tra passato e presente e avvolto dalla magia del Natale.


Titolo: Allo scadere della mezzanotte
Autore: Simona Liubicich
Editore: Self Publishing
Genere: Contemporaneo/Time Travel
Pagine: 182
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 0,99 €
Prezzo cartaceo: 10,39 €
Data di pubblicazione: 20 dicembre 2017
Disponibile su Amazon e Kindle Unlimited (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐ 1/2

Trama:

Agatha Sullivan, restauratrice di antiche ville, si ritrova in eredità una casa nei pressi di Folkestone, lungo le bianche scogliere di Dover.
“La vecchia signora” – come la chiama lei – era appartenuta allo zio Jonas, sir Manchester, apparentemente morto in Argentina dopo essere scomparso nel 1970 senza lasciare traccia.
La scoperta della villa è stupefacente: nonostante gli anni, essa ha conservato al suo interno i mobili originali e, quando Agatha scopre uno studiolo sito in soffitta, accade qualcosa d’inverosimile.
Nascosto dietro una libreria c'è un passaggio, ma non un passaggio comune: un varco temporale che la riporta indietro di centodiciassette anni, al 1899, nella stessa casa.
Qui Agatha scoprirà segreti, un mondo completamente diverso e… Lord Thomas Witten di Alkham, un nobile banchiere dal fascino irresistibile. Un uomo diverso, legato alle tradizioni dell’Inghilterra vittoriana, vedovo e padre di una bimba di cinque anni.
Scontri, incomprensioni e un’attrazione fatale immersa in nell'atmosfera natalizia di fine Ottocento che scadrà il ventisei dicembre a mezzanotte, quando il passaggio si chiuderà per dieci lunghi anni.
Quale sarà la scelta di Agatha? Tornare nel suo mondo o credere all’amore ancora una volta?
Una storia romantica avvolta dal profumo di Natale.



Recensione


La vita di Agatha Sullivan, restauratrice di ville antiche, cambia all’improvviso quando eredita la vecchia dimora di famiglia nei pressi di Folkestone vicino alle scogliere di Dover.
La villa apparteneva allo zio Jonas Manchester scomparso in Argentina nel 1970. Nonostante gli anni, la villa versa ancora in ottime condizioni, nonostante gli anni trascorsi ha conservato il suo antico splendore oltre al mobilio originale e Agatha sente una connessione spontanea con quelle mure. E mentre la sta ispezionando si imbatte in uno studio in soffitta che nasconde un passaggio segreto particolare; in realtà è un varco temporale che porta Agatha nel Natale del 1899. Una volta arrivata nel passato si imbatte in Lord Thomas Witten di Alkham, un nobile banchiere tanto affascinante quanto arrogante. Un uomo legato alle tradizioni dell’Inghilterra vittoriana, vedovo e padre della piccola Holly di soli cinque anni.
Tra battibecchi, incomprensioni, scontri e un’attrazione crescente Agatha vive un’avventura straordinaria che però ha le ore contate perché il portale è destinato a richiudersi per riaprirsi solo dopo dieci anni.
Quando i sentimenti busseranno al suo cuore Agatha dovrà decidere cosa fare: se cedere all’amore per Thomas, oppure ritornare nel suo mondo.
In quel momento i loro sguardi s’incrociarono e Agatha provò qualcosa di forte, qualcosa che non provava più da qualche tempo; addirittura, le parve di non aver mai provato una sensazione del genere allo sguardo di un uomo.

Allo scadere della mezzanotte è un godibile racconto natalizio che attinge la sua forza dal viaggio nel tempo della protagonista che, da 2016, si ritrova a pochi giorni da Natale del 1899.
I due protagonisti, Agatha e Thomas, appartengono a due epoche diverse, eppure tra loro si crea immediatamente una connessione e un’intesa che lascia entrambi esterrefatti.
L’autrice è riuscita a dare entrambi una buona caratterizzazione e a porre l’accento sulle loro differenze. Agatha Sullivan è una donna di trent’anni moderna e al passo coi tempi. Laureata in architettura, si occupa di restaurare vecchie ville e quando riceve in eredità l’antica dimora appartenuta allo zio Jonas scomparso in Argentina nel 1970 il suo lavoro e la particolare connessione che percepisce con quelle mura, la portano a sentirsi emotivamente molto coinvolta. Di certo non immaginava di trovare un passaggio segreto che non solo la facesse sbucare all’interno della villa stessa ma addirittura in un’altra epoca. Agatha ha un carattere schietto, non ha peli sulla lingua e il suo linguaggio è abbastanza colorito. La sua indole fiera è a volte troppo impulsiva. Una donna simile alla fine dell’Ottocento sarebbe apparsa come un pesce tropicale in una vasca di pesciolini rossi. Quando Agatha si ritrova all’improvviso nel 1899 non immaginava di provare una forte attrazione per Lord Thomas Witten conte di Alkham e di affezionarsi alla piccola Holly, figlioletta di soli cinque anni di Thomas. Il personaggio di Agatha mi è piaciuto anche se il suo modo colorito di esprimersi e il suo comportamento spavaldo e a tratti aggressivo mi ha lasciato un po’ stranita.
Lord Thomas Witten di Alkham è un conte, il classico gentiluomo che ti aspetteresti di trovare alla fine dell’Ottocento. Cresciuto in una società molto rigida, il comportamento in società è la cosa più importante, per questo motivo si sente attratto e allo stesso tempo infastidito dai modi diretti di Agatha. Non è abituato a una donna che mette in discussione ogni sua parola o comportamento. È anche un padre attento e amorevole ed è stato profondamente legato alla moglie fino a quando una malattia gliel’ha portata via. Il primo incontro tra lui e Agatha è pieno di scintille. Il personaggio di Thomas mi è piaciuto molto, l’ho trovato perfettamente calato nella sua epoca; eppure, nonostante disapprovi i modi di fare di Agatha ne è anche affascinato e lo porta a essere più aperto anche se va contro tutto quello che gli hanno insegnato.
Per un attimo che le sembrò lunghissimo, i loro occhi rimasero incatenati e l’atmosfera attorno a lei mutò, ogni cosa sembrò scomparire del tutto. C’erano solo loro, così lontani e allo stesso tempo vicini, due anime che si sfioravano.

Tra Thomas e Agatha volano scintille a ogni incontro le rispettive differenze e la reciproca attrazione li portano ad avvicinarsi e ad allontanarsi allo stesso tempo. Entrambi hanno paura di soffrire e Thomas deve pensare anche alla piccola Holly. Le cose tra di loro non saranno mai semplici e questo porta il lettore a domandarsi in che modo potrà mai concludersi tra di loro.
Anche i personaggi secondari sono interessanti, soprattutto Colleen, la sorella di Thomas e la piccola Holly. Per non parlare degli antenati di Agatha.
La narrazione in terza persona è perlopiù dal punto di vista di Agatha ma non mancano delle incursioni di Thomas che ci mostrano i suoi sentimenti in subbuglio e l’interesse che prova per la donna del futuro.
La trama è originale e ho molto apprezzato l’idea dei viaggi nel tempo, mi ha vagamento ricordato La Trilogia delle gemme di Kerstin Gier. Anche la sua evoluzione mi è piaciuta, soprattutto il finale anche se immaginavo che si sarebbe concluso così.
Ho apprezzato tantissimo l’abilità dell’autrice di descrivere gli ambienti e la grande competenza che ha dimostrato di possedere per quanto riguarda gli usi e costumi di fine Ottocento. Del resto, Simona Liubicich ha sempre dato prova di grande conoscenza della società inglese del passato. La villa è un terzo protagonista, seppur silente la sua presenza è importantissima e l’autrice ha saputo dargli un enorme spessore, non ho faticato a immaginarmela mentre leggevo il romanzo.
I dialoghi mi sono piaciuti, così come ho apprezzato i botta e risposta tra Thomas e Agatha che non esitano a porre l’accento sulle rispettive differenze.
La presenza di alcune scene spicy e del modo molto diretto di esprimersi di Agatha danno un certo pepe e creano una sorta di tensione tra i due protagonisti. Questo aspetto non ha incontrato molto il mio gusto, soprattutto perché Agatha è sì una donna moderna, ma a volte si dimostra sin troppo sopra le righe, come se sentisse la necessità di dimostrare sempre la sua indipendenza e il suo essere una donna libera di decidere e di agire come ritiene meglio.
Lo stile di scrittura di Simona Liubicich mi piace sempre tanto, ho sempre apprezzato la sua bravura nelle descrizioni e la grandissima conoscenza delle severe regole del Ton. Anche in questo racconto natalizia ha saputo dare grande ritmo e il libro si legge in pochissimo tempo.
La presenza del Natale vittoriano, poi, è quel tocco in più che rende la lettura perfetta per questo periodo dell’anno.
Lo guardò e deglutì a secco, rendendosi conto che si stava innamorando di quell’uomo così diverso, ma allo stesso tempo così affascinante.

Consiglio la lettura di Allo scadere della mezzanotte a chi sia alla ricerca di una storia sui viaggi nel tempo con due protagonisti forti, ben definiti avvolti dalla magia del Natale.
Buona lettura.

Voto



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