martedì 3 novembre 2020

Review Party: “Io sono del mio amato” di Annick Emdin

Come promesso, ecco la seconda recensione di oggi!
Ho il grandissimo piacere di parlarvi di un romanzo straordinario, che mi ha permesso di conoscere una nuova sfaccettatura della cultura ebraica e dei suoi incredibili protagonisti.
Il libro si intitola Io sono del mio amato, nato dall’incredibile penna di Annick Emdin e pubblicato da Astoria.

Il banner è stato realizzato da Susy de I miei magii mondi

Ringrazio la mia favolosa Susy del blog I miei magici mondi per aver organizzato l’evento e per avermi coinvolta (un nuovo libro meraviglioso letto grazie a te). Rirordatevi di passare anche dai blog riportarti sul banner.
Inoltre ringrazio Astoria per la copia del romanzo in omaggio.


Titolo: Io sono del mio amato
Autore: Annick Emdin
Editore: Astoria Edizioni
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 240
Prezzo e-book: 9,99 €
Prezzo cartaceo: 17,00 €
Data di uscita: 8 ottobre 2020
Disponibile su Amazon (link di acquisto sul titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:

Gerusalemme, 1995.
Nel quartiere ultraortodosso di Mea Shearim vive Levi Kogan, primo di sette fratelli, che ha sempre vissuto secondo le tradizioni e le norme religiose della comunità charedi per volontà di nonno Chaim, di cui è il nipote prediletto.
Un giorno Levi fa un incontro che gli cambia la vita: Yael, una giovane soldatessa, lo salva da un attentato e il ragazzo, colpito dall’episodio, sente forte l’impulso a impegnarsi nella difesa del suo Paese. E s’innamora proprio di Yael, tanto diversa da lui e dal suo ambiente: una ragazza che fuma, indossa pantaloni corti, non sa cucinare ma sa maneggiare le armi… Ma seguire il cuore vuole dire essere espulsi dalla comunità charedi e dalla propria famiglia; soprattutto significa deludere nonno Chaim, che Levi stima più di chiunque altro.
E così, le scelte del ragazzo sono messe a confronto con il racconto di un’altra vita, una vita segreta, quella di Chaim che inizia in una sperduta cittadina ucraina nel 1941, il giorno del suo matrimonio. Durante la celebrazione, Chaim non può immaginare quanto il suo destino verrà sconvolto di lì a poco.
In un coinvolgente alternarsi di passato e presente si dipanano le vicende di nonno e nipote, nel contesto della grande Storia e della piccola storia di una famiglia di ebrei osservanti, di volta in volta costretta ad affrontare una realtà multiforme, a constatare quanto complicati possano essere i rigidi precetti della religione e quanto sia necessario derogare alle norme dettate.


L’autrice


Annick Emdin è nata a Pisa nel 1991, è laureata in Discipline dello Spettacolo e ha conseguito il master in Sceneggiatura e Drammaturgia presso l’Accademia Silvio D’Amico.
È scrittrice, drammaturga, regista teatrale (Matrioska, Bambole Usate, Medea, La sposa guerra, La morte non esiste) e sceneggiatrice (L’ombra del giorno, di Giuseppe Piccioni).



Recensione


Io sono del mio amato e il mio amato è mio; egli pascola il gregge tra i gigli.
(Canto dei Cantici 6, 3)

Io sono del mio amato ci racconta la storia di un nonno e di un nipote, due generazioni di ebrei ultraortodossi a confronto, due visioni diverse ma un solo grande amore: di un nonno nei confronti del nipote e del nipote nei confronti del nonno. Tra passato e presente, tra tradizioni e voglia di cambiamento, a fare da cornice alle loro vicende c’è lo stato di Israele con i suoi pericoli, la sua storia e la sua incredibile gente.

“Non si fugge dalle proprie radici. Te le porti dietro ovunque vai.”

Levi Kogan, vive con il nonno Chaim e la sua famiglia a Mea Shearim, uno dei più antichi quartieri ebraici di Gerusalemme. Levi e la sua famiglia sono charedi, ebrei ultraortodossi, profondamente legati alle tradizioni e alla fede nel Signore.
Quando Levi viene salvato, dall’intervento tempestivo di una soldatessa di nome Yael, la sua vita e quella della sua famiglia cambiano in modo inaspettato. Non solo perché, dopo quell’episodio, Levi sente il bisogno di fare qualcosa nella difesa del suo Paese, ma anche perché si innamora di Yael, una donna completamente diversa dalle donne della comunità charedi, distante dal suo mondo e dal suo stile di vita.
Questo impulso da parte di Levi, significherebbe essere espulsi dalla comunità charedi e dalla propria famiglia; inoltre vorrebbe dire andare contro la volontà del nonno Chaim a cui Levi è profondamente legato. Tuttavia le storie di Chaim e Levi non sono poi così diverse, perché c’è una parte di storia, passato di nonno Chaim, che lui non ha mai condiviso con la sua famiglia. Una storia che inizia in Ucraina nel 1941, il giorno del suo matrimonio, un giorno felice che viene sconvolto da fatti terribili che hanno per sempre segnato la sua vita e quella di milioni di ebrei.
“Non ti sembra a volte troppo…” Levi esitò. “A volte, ho la sensazione che viviamo in un altro mondo.” “Il mondo è tutto pieno di altri mondi.” Suo padre era entrato nella stanza. “Si potrebbe dire che ogni persona è un mondo a sé e anzi, forse in una sola persona possono esserci infiniti mondi.”

Quando ho terminato la lettura de Io sono del mio amato, mi sono sentita commossa, felice, stupita e profondamente coinvolta dalla storia che avevo appena letto.
Tra le pagine del libro si trovano due vite a confronto, quella di Levi e di suo nonno Chaim, due storie incredibili di un passato lontano che non può essere dimenticato, e di un presente che, nonostante tutto, continua a essere difficile e ricco di insidie per gli ebrei che vivono in Israele.
La questione Palestinese, è un capitolo infinito, una realtà che, spero, possa trovare presto una soluzione di pace vera e duratura per tutti.
È stato emozionante assistere al passato di Chaim, purtroppo non posso raccontarvi molto della sua storia, per evitare di fare spoiler, ma mi sono sentita profondamente coinvolta, Chaim Kogan è stato testimone di fatti impossibili da accettare e da dimenticare. L’oppressione nazista nei confronti degli ebrei, i campi di concentramento, il disperato attaccamento alla vita, a quella fede nel Signore che, gli orrori di Auschwitz hanno cercato di annientare. L’abbandono della terra che li ha visti nascere e il loro peregrinare verso la nuova patria, Israele, un nuovo inizio.
Altrettanto emozionante è stato assistere alla rottura da parte di Levi, nei confronti della sua tradizione, ancora una volta la fede che è messa in discussione quando, fatti terribili, compiuti da uomini verso altri uomini, rimescolano le carte, danno una visione diversa della realtà che ci circonda. Ci costringono ad aprire gli occhi e a guardare le cose da un altro punto di vista. Due vite all’apparenza diverse, due uomini simili, una sola famiglia e il grande amore che li unisce.
Saranno tanti i personaggi che imparerete a conoscere tra le pagine di questo libro, la famiglia di Levi, chiassosa, rumorosa ma che si ama sopra ogni altra cosa, nonno Chaim che tiene unita la famiglia, gli amici e le persone che hanno fatto parte del suo passato. E poi Yael, una donna completamente diversa da Levi, ma l’amore non fa distinzioni, l’amore unisce, aiuta a superare la tragedia e il dolore.
Chaim si sentiva più legato a lei, quando la sua impalcatura d’acciaio crollava per qualche istante, quando non stava sorridendo, non stava cucinando, non stava progettando, quando era così fragile e disperata tra le sue mani […] se lei non avesse conosciuto come lui il dolore, tutto quel dolore e forse anche di più, e che un’altra donna, una donna che come lui non stesse lottando continuamente per non sprofondare nell’abisso, non avrebbe potuto amarlo, non avrebbe potuto capirlo.

Sono tantissimi gli argomenti che l’autrice affronta nel suo libro: l’orrore della guerra, la crudeltà dell’uomo, la fede e la sua importanza nella vita delle persone, la tradizione radicata che si scontra con un presente che corre veloce; l’amore tra un uomo e una donna, l’amore per la propria famiglia, l’amore nei confronti dei propri amici. Il tutto, affrontato con grandissimo tatto. Una penna sensibile ma anche ironica, che avvolge e conforta.
Quando ho iniziato a leggere il libro, mi sono completamente sentita catapultata in un passato lontano, una terra diversa dalla mia, una religione distante, ma per certi versi vicina. E mi sono ritrovata a riflettere sull’importanza della fede, di credere nel Signore anche nei momenti in cui ti senti più disperato, più vulnerabile. Il fascino della fede e della cultura ebraica. Ho sempre trovato affascinati le religioni e il modo in cui ognuno di noi si rapporta a esse, scoprire nuove sfumature della religione ebraica è stato davvero interessante, perché imparare nuove cose, arricchisce a prescindere. Ed io ho una profonda sete di conoscenza, perché mi mette alla prova, fa espandere i miei orizzonti.
La lettura del romanzo corre veloce, capitolo dopo capitolo, tra passato e presente, tra momenti di quiete e altri di tempesta, tra dolore e voglia di vivere. Non ho potuto impedire alle lacrime di cadere quando la realtà della nostra storia mi si è palesata davanti agli occhi, perché l’oppressione degli ebrei e l’olocausto sono cose che non si possono e non si devono ignorare. Ed io non voglio dimenticarla.
Allo stesso tempo, però, non ho potuto evitare di sorridere in quei passaggi più ironici e leggeri, mi sono lasciata cullare dall’amore e dall’affetto di quel nonno e di quel nipote che non sanno come dichiararsi reciprocamente. Mi sono lasciata avvolgere dal calore della famiglia di Levi, da una madre e da un padre che sanno amare sopra ogni altra cosa.
“Sai chi è come me?” Chaim prese in mano la fotografia e indicò quel se stesso più giovane, quel se stesso di molte vite precedenti. “ Tu sei come me.”

Io sono del mio amato è un libro affascinante e profondo, che aiuta a ricordare, fa riflettere, soffrire, gioire, piangere e sorridere. E, infine, accende quella speranza nel cuore del lettore, quella luce che brilla anche nella notte più buia; quella speranza si chiama amore.
Assolutamente consigliato.

Voto



1 commento:

  1. Io non mi aspettavo mi piacesse tanto lo ammetto invece è vero la lettura è corsa così veloce che è stato solo un piacere leggerla e restare coinvolti nella trama. Sono davvero contenta che sia piaciuta anche a te, letture come queste fanno davvero bene al cuore

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