Buongiorno Booklover.
Esce oggi il romanzo di Laura Vegliamore intitolato Novembre e pubblicato da Words Edizioni.
Vi assicuro che non vedo l'ora di poterlo leggere perché mi ispira tantissimo.
Andiamo a scopire di cosa parla.
Esce oggi il romanzo di Laura Vegliamore intitolato Novembre e pubblicato da Words Edizioni.
Vi assicuro che non vedo l'ora di poterlo leggere perché mi ispira tantissimo.
Andiamo a scopire di cosa parla.
Pagine: 207
Prezzo e-book: 2,99 € (0,99 € nel giorno d’uscita)
Prezzo cartaceo: 15,90 €
Data di uscita: 11 novembre 2020
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo) e in tutte le librerie
Trama:
“Tanto varrebbe prendere un treno a caso.”
Un venerdì come tanti a Parigi, una stazione della metro, un treno soppresso, un incontro deciso daldestino. Adriano, ventiseienne romano, si è trasferito in Francia fuggendo da un senso di colpa divenutoinsostenibile, lontano dalla ragazza con cui è cresciuto, dal padre e dal fratello gemello, riflesso distortodi se stesso che non riesce più a guardare negli occhi. E in quella stazione incontra Mathilde, bella e piena di vita, che gli propone un gioco: farsi trascinare dal caso, per vedere dove il destino li condurrà. In quelpomeriggio freddo di novembre, Adriano accetta di prendere per mano quella sconosciuta, per cambiarevita, lasciarsi tutto alle spalle, respirare di nuovo. Il viaggio di Mathilde e Adriano è un turbine di mistero,strade e canzoni, nel caos magico di una città meravigliosa, testimone di un sentimento che sembranascere all’improvviso e travolgere ogni cosa. Solo che quello non è un venerdì come tanti a Parigi. È il 13 novembre 2015, e il destino sta per mostrare il suo volto più crudele.
Prezzo e-book: 2,99 € (0,99 € nel giorno d’uscita)
Prezzo cartaceo: 15,90 €
Data di uscita: 11 novembre 2020
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo) e in tutte le librerie
Trama:
“Tanto varrebbe prendere un treno a caso.”
Un venerdì come tanti a Parigi, una stazione della metro, un treno soppresso, un incontro deciso daldestino. Adriano, ventiseienne romano, si è trasferito in Francia fuggendo da un senso di colpa divenutoinsostenibile, lontano dalla ragazza con cui è cresciuto, dal padre e dal fratello gemello, riflesso distortodi se stesso che non riesce più a guardare negli occhi. E in quella stazione incontra Mathilde, bella e piena di vita, che gli propone un gioco: farsi trascinare dal caso, per vedere dove il destino li condurrà. In quelpomeriggio freddo di novembre, Adriano accetta di prendere per mano quella sconosciuta, per cambiarevita, lasciarsi tutto alle spalle, respirare di nuovo. Il viaggio di Mathilde e Adriano è un turbine di mistero,strade e canzoni, nel caos magico di una città meravigliosa, testimone di un sentimento che sembranascere all’improvviso e travolgere ogni cosa. Solo che quello non è un venerdì come tanti a Parigi. È il 13 novembre 2015, e il destino sta per mostrare il suo volto più crudele.
L'autrice
Laura Vegliamore è nata a Roma nel 1989. Dopo essersi diplomata in recitazione all’Accademia Internazionale di Teatro si è trasferita a Parigi dove ha vissuto per tre anni, lavorando come agente museale. Appassionata di storia e luoghi antichi, lettrice devota fin dall’infanzia, ha sempre adorato scrivere e, una volta tornata in Italia, si è decisa a dedicarsi a questa passione anima e corpo. Per Dri Editore ha pubblicato il romanzo storico Terraferma. Per Words Edizioni esordisce con il romanzo di narrativa contemporanea Novembre.
Estratti gentilmente offerti dalla Words Edizioni
«Lo faresti?» gli chiese ancora, ignorando la domanda.
Adriano rispose al sorriso, ancora sbalordito e sorpreso, spogliandosi per un solo istante della rabbiosa frustrazione di quel momento.
Sarebbe mai stato in grado di prendere un treno a caso?
«Certo che sì» mentì. La ragazza annuì, fingendo una solennità inadatta e comica che vibrò appena nel petto di Adriano e sciolse quasi definitivamente il fastidio di quella situazione.
«Lo sapevo, hai la faccia di uno che prende treni a caso tutte le sere» sentenziò decisa.
Era più bassa di lui, di molto anche. Paffuta, con lunghi capelli rossi e grandi occhi castani. Emanava una strana forza, una sorta di vitalità nascosta che pareva uscire, lottare per arrivare fino a lui, fino a toccarlo. Gli ricordava qualcosa di conosciuto e al contempo sapeva di nuovo, di inaudito; e aveva voglia di parlarle, continuare a guardarla sorridere.
«Proprio così» le rispose, nel suo francese secco e stentato, ancora un po’ timoroso. L’espressione della ragazza si illuminò.
«Lo fai per lavoro?»
Quella sua sfrontatezza era semplice, adorabile. C’era un tremolio tiepido nella voce, qualcosa che colpì Adriano, lo infranse e lo riempì di una calma buona e insolita.
«Certo», rispose con serietà divertita, «sono un prenditore di treni a caso, dal lunedì al venerdì.»
Solo una cosa esisteva.
Immersa in un blu intermittente e spettrale, avvolta dal freddo immobile e spento.
Solo una cosa esisteva, si muoveva. Viveva.
Solo il sangue.
Sull’avambraccio, tra le pieghe dei jeans, sulla maglietta.
Insolito e ingombrante, fermo e umido. Era quello il fastidio che riusciva ad accettare, l’unica cosa sopportabile. Non le sirene assordanti, non le urla e, assolutamente, non la morte.
Solo l’ancestrale, quasi confortevole presenza del sangue addosso.
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