venerdì 15 ottobre 2021

Review Tour: “Pestilenza” di Laura Thalassa


Felice venerdì Booklovers.
Oggi il blog partecipa a Review Tour dedicato a Pestilenza, primo volume della serie Urban Fantasy I Cavalieri dell’Apocalisse, scritto da Laura Thalassa e pubblicato per noi da Hope Edizioni.
Se amate il genere Urban Fantasy non fatevi scappare questo libro. Siete pronti per conoscere Pestilenza e l’umana che gli stravolgerà per sempre l’esistenza?
Ringrazio Hope Edizioni per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: Pestilenza
Autore: Laura Thalassa
Editore: Hope Edizioni
Genere: Urban Fantasy/Paranormal Romance
Serie: I Cavalieri dell’Apocalisse #1
Pagine: 413
Formato: e-book – cartaceo
Prezzo e-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 12,25 €
Data di uscita: 8 ottobre 2021
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ♕ ⭐⭐⭐⭐⭐ ♕

Trama:

Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti. Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.
Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.
Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e... viceversa.
Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.



Recensione


Esistono romanzi capaci di stravolgerti completamente e più ti inoltri nella lettura, più senti i battiti del cuore accelerare. Mille pensieri e mille sentimenti diversi imperversano nella mente e nel cuore e, a un certo punto, hai quasi timore di terminare il libro perché non vorresti lasciare andare quei protagonisti che sono stati in grado di regalarti così tanto. Il libro Pestilenza appartiene a questa categoria ed entra prepotentemente nella mia top ten delle migliori letture dell’anno.

La verità à che mi travolge, lui, il primo Cavaliere dell’Apocalisse.
Pestilenza il Conquistatore.

I quattro Cavalieri dell’Apocalisse – Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte – sono arrivati sulla Terra, dirigendosi ognuno verso un angolo del mondo. La loro missione è di distruggere la civiltà umana. Ma arrendersi senza combattere non sarebbe nella natura umana, e quando Pestilenza arriva a Whistler in Canada, la giovane vigile del fuoco Sara Burns sa che il solo modo che ha per salvare le persone che ama è cercare di fermare l’avanzata del Cavaliere. È con questo proposito che mentre lui sopraggiunge estrae il fucile del nonno e gli spara disarcionandolo dal cavallo. Il suo piano si rivela completamente inadeguato quando scopre che il Cavaliere non può morire. Pestilenza, un essere sovrannaturale e immortale decide di farla prigioniera, facendola soffrire e in modo che sia d’esempio per tutti.
Più il loro peregrinare prosegue e più Sara inizia a provare sentimenti sempre più contrastanti per Pestilenza e Pestilenza stesso inizierà a sperimentare emozioni mai provate prima. Sara sarà abbastanza forte da fermare il primo Cavaliere e dare un’opportunità al genere umano.
C’è qualcosa di terribilmente normale in questa scena. Un uomo e una donna che fanno colazione insieme. È facile immaginare il Cavaliere senza la sua corona d’oro, l’armatura e le armi. È facile immaginarlo solo come un uomo. Ed è molto pericoloso.

Pestilenza è il primo volume della serie dedicata ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse, un romanzo Urban Fantasy che mi ha completamente strapazzata durante la lettura, facendomi provare una marea di sentimenti contrastanti e molti intensi. Ci sarebbe così tanto da dire che non so proprio da che parte iniziare. Forse, per prima cosa, dovrei dire che sto scrivendo questa recensione a caldo, quindi potrebbe sembrare senza un vero filo logico.
Quando ho iniziato a leggere Pestilenza, non sapevo bene cosa aspettarmi, la trama mi aveva davvero intrigata e le sensazioni erano molto positive. Sin dal primo capitolo mi sono sentita letteralmente trasportare nel libro, ho accompagnato Sara dalla prima all’ultima pagina e, insieme a lei, ho fatto un viaggio incredibile, intenso, doloroso, compassionevole che mi ha dato tantissimo su cui riflettere.
Forse, se avessi letto questo libro prima dell’arrivo della Pandemia, lo avrei vissuto diversamente, ma certi passaggi, certe scene mi hanno presa così tanto da non riuscire nemmeno a trovare le parole per descrivere come mi sia sentita. Durante la lettura ho alternato momenti di dolore crudo ad altri di speranza, ho assistito alla nascita di un sentimento quasi impossibile e, allo stesso tempo, così giusto.
Ogni più piccolo particolare di questo libro è perfetto, a partire dai protagonisti, passando attraverso il loro peregrinare, fino ad arrivare all’epilogo che ti fa venire voglia di iniziare immediatamente il libro successivo. E non perché la storia di Pestilenza non sia conclusa, ma perché desideri scoprire altro sui quattro Cavalieri e sai che Guerra ti sta aspettando.
Sara e Pestilenza sono due personaggi che difficilmente potrò dimenticare. L’autrice ha saputo descriverli alla perfezione.
Sara è una giovane donna con un animo compassionevole e una grandissima forza di volontà, l’ho vista piegarsi più e più volte senza mai lasciarsi spezzare. In un certo senso incontrare Pestilenza e imparare a conoscerlo, insegnandogli che non tutti gli esseri umani sono “colpevoli”, l’ha sicuramente resa una persona diversa, più completa. E poi ci sono quei sentimenti che germogliano nel suo cuore a ogni comportamento gentile che Pestilenza le riserva. Sentimenti che non riesce a spiegarsi eppure ci sono e crescono, anche se lei fatica ad ammetterlo. Sara è un personaggio che mi è piaciuto tantissimo, una donna straordinaria ricca di pregi e consapevole dei suoi difetti.
E Pestilenza? Lui è qualcosa di inimmaginabile, davvero. Se all’inizio cerca di far soffrire Sara in tutti i modi possibili, scoprirà ben presto non solo di avere un cuore, ma di poter provare anche dei sentimenti. Sarebbe davvero possibile? Lui così convinto che per gli uomini non ci sia più speranza, ma sarà veramente così? È impossibile non innamorarsi di questo personaggio, e qualcosa mi dice che lo stesso discorso varrà anche per gli altri tre Cavalieri. L’incontro con Sara lo porterà a scoprire qualcosa che nessuno gli ha mai mostrato in tutta la sua esistenza. Pestilenza è uno di quei personaggi che ti arrivano dritti al cuore perché sanno parlare direttamente alla tua coscienza dicendoti cose che non puoi non condividere. Se Sara dovrà imparare a fare i conti con i sentimenti che il Cavaliere le suscita, Pestilenza scoprirà il loro reale significato e solo il fatto di provarli lo cambierà per sempre.
Sento chiaramente la sua agonia. Appoggia la fronte alla mia. «È un tormento, Sara» ripete. «Ma è anche il tormento più dolce che abbia mai provato, e non voglio che finisca.»

Ho potuto conoscere Pestilenza attraverso gli occhi di Sara: un uomo alto, imponente che indossa un’armatura d’orata e una corona in testa, dalle sembianze Angeliche, che affascina e spaventa allo stesso tempo. Ma lui non è umano, è una creatura biblica”nata” con uno scopo ben preciso.
La scelta dell’autrice di narrare tutta la vicenda dal punto di vista di Sara, a mio parere, è stata fantastica. È vero che siamo sempre più abituate al Pov alternato e quando è assente può mancare, tuttavia non è questo il caso anche perché Sara è così brava a leggerlo che è come se fosse direttamente lui a parlare.
La trama è sviluppata benissimo, in modo originale e completamente priva di momenti banali o ridondanti. Una volta iniziato a leggere non sono mai riuscita completamente a staccarmene, anche quando ero costretta a chiudere il Kindle per assolvere i vari impegni quotidiani; il mio cuore tornava sempre a Pestilenza e Sara.
Il ritmo narrativo è fantastico, la storia si snoda e si sviluppa senza dei momenti morti e questo mi ha permesso di tenere sempre molto alta la concentrazione e la voglia di finirlo.
Lo stile di scrittura di Laura Thalassa è splendido: scorrevole, diretto, ironico, coinvolgente e molto attento al lato puramente emotivo dei protagonisti. I sentimenti sono veramente il fulcro del romanzo e non solo i sentimenti che Sara inizia a nutrire per Pestilenza o viceversa, ma anche il modo in cui il cuore di Sara vive tutto quello che le sta capitando e di riflesso Pestilenza con lei. Attenzione però, perché non mancano scene davvero crude e che fanno sanguinare il cuore, più volte mi sono ritrovata con gli occhi pieni di lacrime e una profonda commozione, ma arrivata alla fine posso dire che ne è valsa davvero la pena.
L’autrice mi ha dato molto su cui riflettere: affronta argomenti più che mai attuali e mentre leggevo, continuavo a pormi sempre la stessa domanda: chi è veramente il mostro? Inutile negare una realtà sempre più evidente, siamo noi stessi gli artefici del nostro destino e di quello del nostro pianeta, ci sarebbe così tanto da fare, da dimostrare, da lasciare a chi verrà dopo di noi e ogni giorno in cui non facciamo qualcosa di serio e concreto, è un giorno andato perso per sempre.
Pestilenza è un romanzo esplosivo, intenso e così pieno di sfumature che merita di essere letto anche da chi non è appassionato del genere Fantasy. A me ha dato tanto, mi ha fatto provare molteplici emozioni e non finirò mai di ringraziare la Hope Edizioni di aver portato in Italia questo piccolo gioiello.
«Non riesco a decidere se tu sia una tossina o un antidoto» dice, posandomi una mano sulla guancia. «So solo che mi hai infettato i pensieri e il sangue.»

Non vedo l’ora di avere Guerra tra le mani, perché qualcosa mi dice che le sorprese e le emozioni non sono finite qui. Se amate il genere Fantasy questo libro non può assolutamente mancare nella vostra libreria, non solo perché racconta una storia emozionante con due protagonisti incredibili, ma anche perché vi darà molto su cui riflettere.
Buona lettura.

Voto



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