martedì 10 maggio 2022

Review Party: “Giorni da cane” di Ericka Waller


Buongiorno Booklovers.
Oggi partecipo al Review Party dedicato al romanzo di Ericka Waller intitolato Giorni da cane, pubblicato per noi da Longanesi lo scorso 28 aprile.

Ringrazio la mia amica Susy del blog I miei magici mondi per aver organizzato l’evento.
Ringrazio Longanesi per la copia del romanzo in omaggio.


Titolo: Giorni da cane
Autore: Ericka Waller
Editore: Longanesi
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 359
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 9,99 €
Prezzo cartaceo: 19,00 €
Data di uscita: 28 aprile 2022
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐ 1/2

Trama:

Ognuno di loro porta a spasso un cane. E ognuno di loro, con l’aiuto degli altri, troverà gradualmente il modo di affrontare le sfide della vita. George è un vecchio scontroso e bellicoso che da poco è diventato vedovo. Sua moglie gli ha lasciato messaggi sparsi per tutta la casa e una cucciola di bassotto di nome Poppy. Ma George non vuole un cane. Vuole combattere chiunque stia cercando di aiutarlo.
Lizzie vive in un rifugio per donne in difficoltà con suo figlio Lenny. Ha il corpo devastato dalle cicatrici e si è allontanata dal mondo. Lizzie non ha mai amato i cani, ma inizia a vedere le cose in modo diverso quando al rifugio le danno il compito di portare a spasso Maud.
Dan ha un disturbo ossessivo compulsivo che è deciso a ignorare. Ha incanalato tutta la sua energia nella carriera di counselor e ha una cotta per un suo paziente. Dan, però, non ha mai avuto una relazione significativa. Tranne quella con Fitz, il suo cane, ovviamente.
George, Lizzie e Dan sono tre sconosciuti che passeggiano lungo la costa di una piccola cittadina inglese con i rispettivi cani. Presto, però, il destino (aiutato dai quattrozampe) farà loro capire che a volte basta tendere una mano per trovare chi ci aiuta a superare le ferite del passato e la paura per le sfide del futuro.
Giorni da cane è un romanzo commovente e ricco di humor sulla perdita, sull’amore, sulla vita e sul modo in cui i cani possono aiutarci a capirla (e a capirci) un po’ meglio di quanto non sapremmo fare senza di loro.



Recensione


Il libro segue da vicino le vicende di tre personaggi molto diverse tra loro, ma che sono unite da un sottilissimo filo invisibile che è rappresentato dall’amico a quattro zampe che hanno.
C’è George rimasto vedevo da poco, che è scontroso e bellicoso con chiunque cerchi di aiutarlo. Sua moglie gli ha lasciato in eredità delle lettere sparse per la casa e Poppy, un cucciolo di bassato di cui George non vuole occuparsi. Vuole solo restare chiuso nel suo doloro e mandare al diavolo tutto il resto.
C’è Dan un giovane uomo con un disturbo ossessivo compulsivo che cerca in tutti i modi di ignorare incanalando tutte le sue energie nel lavoro di counselor. Ed è proprio grazie al suo lavoro che conosce un paziente particolare e prenderà una bella cotta per lui. Dan non hai mai avuto una relazione significativa se non con il suo cane Fitz che lo segue e appoggia incondizionatamente.
E poi c’è Lizzie che vive in un rifugio per donne in difficoltà con il figlio Lenny. Lizzie ha il corpo devastato dalla cicatrici e non ama parlare del suo passato. Non ama nemmeno i cani, ma si ritrova a doversi prendere cura di Maud, la piccola Jack Russel di Tess, che gestisce il rifugio per donne vittime di violenza.
Tre persone che non si conoscono, eppure le loro vite a volte si sovrappongono e altre volte si intrecciano e grazie alla presenza dei loro amici a quattro zampe avranno modo di imparare che a volte basta solo accettare un piccolo aiuto per superare le ferite del passato e le incognite del futuro.
Rimangono così per un minuto, poi Betty si copre la testa con il giornale, George rimette il pranzo nel sacchetto, Luke si preoccupa dei suoi capelli, Atticus si leva il cappotto per darlo a Dan, che ne ha più bisogno, dice Lizzie. Per un attimo tutto il tempo si ferma e tra loro si vedono correre fragili fili che brillano come oro nella pioggia. Da questo dito a quel gomito, Dall’angolo del sorriso di Atticus al cuore pulsante di Dan, Da zampa a persone e viceversa.

Amo i cani, non potrei mai vivere senza la loro presenza e il loro amore incondizionato. Quando Susy mi ha parlato di questo libro ho accettato di partecipare al Review Party con molto entusiasmo e sono felice di averlo fatto.
Giorni da cane è un romanzo intenso e profondo in modo inaspettato, ho usato l’aggettivo inaspettato proprio perché il titolo e la cover richiamano a una lettura più leggera, ma in queste pagine pagine troviamo anche molto altro. Ci sono momenti di leggerezza, così come ci sono dei momenti divertenti, ma ci sono anche altri sentimenti come il dolore, la paura e l’incertezza nei confronti di se stessi o del domani.
I tre personaggi principali mi sono piaciuti molto, soprattutto George e Dan, anche Lizzie è un personaggio interessante e la sua storia mi ha davvero scioccato. Mi ha colpito molto la facilità con cui l’autrice ha saputo tratteggiare i loro caratteri e le peculiarità. Sono tre protagonisti complessi, non semplici da leggere, ma che in qualche modo riescono a emozionare anche grazie alle loro fragilità e vulnerabilità.
George ha perso da pochissimo la sua Ellen, l’amore della sua vita, che in eredità gli ha lasciato Poppy, una cucciola di bassotto di cui George non vuole proprio prendersene cura. E gli ha lasciato anche dei messaggi sparsi per la casa che, in un certo senso, lo rendono ancora più furioso e arrabbiato con il mondo. Ha un carattere difficilissimo: è scontroso, antipatico ed è complicato andare d’accordo con lui. Quando nella sua vita irromperà Betty, vedova come lui ma dalla pazienza infinita, George avrà molto da imparare da se stesso e ritrovare ciò che ha perso con la morte della moglie.
Lizzie è una giovane donna costretta a vivere in un rifugio per donne vittime di violenza con il piccolo Lenny, il figlio. Il corpo di Lizzie è ricoperto da cicatrici e la sua anima è frastagliata e debole come il suo corpo. Sono tanti i segreti che Lizzie custodisce e sarà anche grazie a Maud, il Jack Russel della proprietaria del rifugio, e anche grazie a Luke, il maestro di Lenny se ritroverà la giusta via per fare ammenda e riprendere in mano la propria vita. Lizzie è un personaggio dai mille volti, la sua storia personale mi ha molto scioccata, soprattutto alla fine quando tutto diventerà molto più chiaro e limpido.
E, infine, Dan che, forse, è il personaggio che mi ha colpito di più. Soffre di un disturbo ossessivo compulsivo e dedica anima e corpo nel proprio lavoro di consulente. Non ha mai avuto una relazione significativa e la sua sessualità è bloccata in una sorta di zona grigia. Ha un cane, Fitz, di cui si prende cura con tanta attenzione e amore. La sola persona che considera vicino è il cugino Luke. Grazie al suo lavoro conoscerà Atticus, un paziente per cui inizierà a provare qualcosa di molto profondo. Dan è un personaggio che mi ha proprio conquistato, ha un cuore grandissimo e generoso e la sua storia mi ha molto colpito. A un certo punto sarei voluta entrare nel libro per poterlo abbracciare.
Fitz lo colma d’amore nella sua forma più semplice. Gratificazione alimentare. Fitz è cibo da asilo nido, uova alla coque, latte con il miele. Dan guarda il suo cane inseguire un pacchetto abbandonato di patatine con la stessa ammirazione con cui gli uomini in basco osserverebbero dei purosangue trottanti al Grand National. Non esiste compagnia migliore e non potrà mai esserci.

Anche i personaggi secondari sono descritti benissimo e ricoprono un’importanza enorme per i protagonisti. Ho apprezzato la pazienza di Betty con George, il modo in cui se ne prende cura anche quando lui non vuole. E poi Ellen, la moglie di George, che rivela molto di se stessa attraverso le lettere che ha lasciato al marito. Quello che legava George a Ellen era un amore con la “A” maiuscola, molto toccante. Poi Luke, il cugino di Dan che, grazie al suo lavoro di maestro, conoscerà Lizzie. Mi è piaciuto moltissimo il rapporto tra Dan e Luke il carattere solare e frizzante di quest’ultimo. L’ho trovato un personaggio molto positivo e mi sono affezionata a lui.
E poi ci sono Poppy, Maud, Fitz e Wolfie, il cane di Luke, personaggi silenziosi ma fedeli e sempre pronti a perdonare e a concedere nuove possibilità. Loro sono un po’ il filo conduttore e anche se il loro ruolo è marginale, la loro presenza si sente in modo costante. E, in qualche modo, è proprio grazie a loro se la vita dei rispettivi padroni si intreccia e sovrappone. Lizzie, per esempio, conosce Luke proprio grazie a Maud.
La trama è inaspettata, ecco che ritorna di nuovo questo aggettivo, perché prende una piega che non avrei mai immaginato all’inizio. È stato semplice, per me, lasciarmi coinvolgere dai problemi e dalle vite dei tre protagonisti. La narrazione è in terza persona e il ritmo è molto buono, il romanzo si legge in fretta anche perché ogni capitolo è dedicato a un personaggio ed è stato interessante portare avanti in modo simultaneo le vicende di tutti e tre. È stato bello assistere alla loro evoluzione, bello e a volte anche doloroso, eppure nonostante le varie battute d’arresto e i momenti difficili in un modo o nell’altro riescono a trovare una loro dimensione e un punto da cui ripartire.
Lo stile di scrittura di Ericka Waller è brillante, incisivo, scorrevole e attento. Mi ha sorpreso la facilità con cui ha saputo trattare argomenti delicati e difficili, facendolo con grande naturalezza e semplicità. E poi mi ha sorprese il modo in cui ha saputo dare molto carattere a dei personaggi tutt’altro che semplici o scontanti. Alcuni dialoghi erano davvero divertenti, così come certe scene, mentre altre mi toglievano il fiato per l’intensità e il carico emotivo di cui erano intrise. In alcuni momenti mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi. Ha saputo descrivere molto bene il rapporto di George con Ellen, oppure di Lizzie con Lenny o di Dan e Atticus.
Sono tanti gli argomenti che tratta: il lutto, il dolore della perdita, lo smarrimento di chi non riesce a trovare una propria dimensione, il senso di colpa e ancora l’amicizia, la speranza, la voglia di esplorare se stessi. Il tutto condito da diversi colpi di scena inaspettati e che hanno dato un particolare significato alla storia.
George non ammetterà mai che gli piace litigare con Betty. E nemmeno che quando va a letto ha cominciato a prendere in braccio Poppy per farla acciambellare accanto a sé sul cuscino e alitargli in faccia il suo respiro caldo. La notte lei ogni tanto si sveglia, li lecca il naso a mo’ di ringraziamento e, scodinzolando, gli scoreggia nell’orecchio. Lui non si offende.

Giorni da cane è un romanzo che mi sento di consigliare a chi sia alla ricerca di una lettura agrodolce ricca di significati e di crescita personale. A me è piaciuto e spero che sarà lo stesso anche per voi.
Buona lettura.

Voto



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