Buongiorno Booklovers.
Oggi il blog partecipa al Review Tour dedicato a Refuge di Karen Lynch, secondo volume non conclusivo della serie Relentless, pubblicata per noi da Queen Edizioni il 19 settembre.
Oggi il blog partecipa al Review Tour dedicato a Refuge di Karen Lynch, secondo volume non conclusivo della serie Relentless, pubblicata per noi da Queen Edizioni il 19 settembre.
La serie Relentless:
Relentless – Recensione
Refuge
Rogue
Con altri protagonisti:
Warrior
Haven
Fated
Hellion
Relentless – Recensione
Refuge
Rogue
Con altri protagonisti:
Warrior
Haven
Fated
Hellion
Ringrazio Queen Edizioni per la copia digitale del romanzo in omaggio.
Titolo: Refuge
Autore: Karen Lynch
Editore: Queen Edizioni
Genere: Urban Fantasy
Serie: Relentless #2
Pagine: 512
Formato: E-book - copertina flessibile
Prezzo e-book: 4,99 €
Prezzo cartaceo: 15,90 €
Data di uscita: 19 settembre 2022
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Autore: Karen Lynch
Editore: Queen Edizioni
Genere: Urban Fantasy
Serie: Relentless #2
Pagine: 512
Formato: E-book - copertina flessibile
Prezzo e-book: 4,99 €
Prezzo cartaceo: 15,90 €
Data di uscita: 19 settembre 2022
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama:
Per tenere al sicuro le persone che ama, Sara si è lasciata alle spalle tutto quello che conosceva. In breve tempo si rende conto che il nuovo mondo nel quale è entrata non ha niente a che vedere con il precedente, e fatica a trovare il suo posto tra i Mohiri. Ma presto diventa evidente che Sara non è la classica guerriera che tutti si aspettano.
Mentre è impegnata a mantenere segreta la sua singolare discendenza, settimana dopo settimana Sara costruisce nuovi rapporti, affronta i suoi istruttori e cerca di gestire i suoi poteri in continuo mutamento. Sullo sfondo si profila incombente l’ombra costante del Maestro, che è disposto a tutto pur di averla.
Sara si ritroverà in un viaggio alla scoperta di sé, che svelerà i suoi punti di forza e risveglierà una parte di lei che non sapeva di avere. Vivrà la gioia di nuove amicizie, la dolcezza e il dolore del primo amore, e una perdita così profonda da rischiare di esserne spezzata. Alla fine di tutto, realizzerà che proprio l’unico posto in cui avrebbe dovuto essere al sicuro potrebbe non essere il rifugio che lei pensava.
Per tenere al sicuro le persone che ama, Sara si è lasciata alle spalle tutto quello che conosceva. In breve tempo si rende conto che il nuovo mondo nel quale è entrata non ha niente a che vedere con il precedente, e fatica a trovare il suo posto tra i Mohiri. Ma presto diventa evidente che Sara non è la classica guerriera che tutti si aspettano.
Mentre è impegnata a mantenere segreta la sua singolare discendenza, settimana dopo settimana Sara costruisce nuovi rapporti, affronta i suoi istruttori e cerca di gestire i suoi poteri in continuo mutamento. Sullo sfondo si profila incombente l’ombra costante del Maestro, che è disposto a tutto pur di averla.
Sara si ritroverà in un viaggio alla scoperta di sé, che svelerà i suoi punti di forza e risveglierà una parte di lei che non sapeva di avere. Vivrà la gioia di nuove amicizie, la dolcezza e il dolore del primo amore, e una perdita così profonda da rischiare di esserne spezzata. Alla fine di tutto, realizzerà che proprio l’unico posto in cui avrebbe dovuto essere al sicuro potrebbe non essere il rifugio che lei pensava.
Refuge è il secondo volume della serie Relentless e se non avete ancora letto il primo romanzo vi consiglio di recuperare al più presto perché non ne resterete delusi (qui la mia recensione).
Attenzione: la recensione che state per leggere contiene degli spoiler sul libro precedente.
Attenzione: la recensione che state per leggere contiene degli spoiler sul libro precedente.
Avevo pensato a lui come alla mia àncora, e in quel momento era proprio quello che lui era per me. Era l’unica cosa che mi impediva di rompermi in un milione di pezzi e farmi trascinare via dalla corrente.
Abbiamo lasciato Sara nel momento in cui prendeva la difficile decisione di lasciare lo zio Nate e i suoi migliori amici Roland e Peter per tenerli al sicuro e andare alla base operativa dei Mohiri per imparare a combattere e a gestire i suoi poteri. La vita tra i Mohiri, però, non è semplice anche perché lei non è una guerriera come tutti gli altri e fatica tantissimo a trovare il suo posto.
Ma settimana dopo settimana, allenamento dopo allenamento, Sara scopre di possedere nuove abilità e nonostante senta la profonda mancanza dello zio, dei suoi migliori amici e di Nikolas – anche se non è pronta ad ammetterlo – riesce comunque a farsi nuovi amici e a scoprire lati di sé che non sapeva di avere. Ma se il Maestro dovesse scoprire dove si trova, farebbe di tutto per averla e il pericolo è sempre in agguato e quando iniziano a verificarsi degli eventi che colpiscono lei e i suoi nuovi amici, la base in cui si trova diventa una vera e propria fortezza e Sara dovrà imparare a vedersela con quel lato di lei che tanto la spaventa, ma da cui deve attingere per completare il suo addestramento. E, come se non bastasse, dovrà vedersela anche con i propri sentimenti e prendere nuove e difficili decisioni.
Ma settimana dopo settimana, allenamento dopo allenamento, Sara scopre di possedere nuove abilità e nonostante senta la profonda mancanza dello zio, dei suoi migliori amici e di Nikolas – anche se non è pronta ad ammetterlo – riesce comunque a farsi nuovi amici e a scoprire lati di sé che non sapeva di avere. Ma se il Maestro dovesse scoprire dove si trova, farebbe di tutto per averla e il pericolo è sempre in agguato e quando iniziano a verificarsi degli eventi che colpiscono lei e i suoi nuovi amici, la base in cui si trova diventa una vera e propria fortezza e Sara dovrà imparare a vedersela con quel lato di lei che tanto la spaventa, ma da cui deve attingere per completare il suo addestramento. E, come se non bastasse, dovrà vedersela anche con i propri sentimenti e prendere nuove e difficili decisioni.
Avevo trattato folletti e bazerat con più compassione e più gentilezza di quanto avessi fatto con il demone che viveva dentro di me.
Refuge è il perfetto prosieguo di Relentless in cui ritroviamo vecchi personaggi e impariamo a conoscerne di nuovi. E, ancora una volta, l’autrice ha saputo strutturare ognuno di loro in modo pressoché impeccabile, arricchendo tantissimo la narrazione e il viaggio che Sara deve compiere per scoprire la vera se stessa.
La prima cosa che mi preme dire è che tutti i dubbi che avevo avuto sulla protagonista durante la lettura del primo romanzo sono stati dissipati da un’evoluzione in cui speravo e che mi ha molto soddisfatta.
Sara non è più la stessa ragazza del primo volume, è meno spavalda e in un certo senso meno sicura di sé. È sensibile, sempre altruista, empatica, disposta a tutto pur di tenere al sicuro le persone che ama e di soccorrere chi si trova in difficoltà. L’ho trovata meno impulsiva e più disposta nei confronti degli altri. Vivere tra i Mohiri le insegnerà cosa vuol dire condividere il proprio percorso con chi è simile a lei e non la considera come una minaccia. All’inizio la vita tra i suoi simili è difficile, anche perché in lei convivono due “nature” diverse, ma non tarderà a farsi nuovi amici e a scoprire nuove capacità che non sospettava di avere. Imparare a comunicare con il proprio Mori sarà una vera e propria sfida per lei, abituata da sempre a relegarlo in un punto lontano della sua mente, sa che è importante imparare a gestirlo per attingere da lui nuova forza, ma allo stesso tempo è spaventata da quello che potrebbe accadere. Inoltre, scoprirà di possedere nuove abilità che la scombussoleranno e spaventeranno. Insomma, tantissime nuove sfide attendono Sara tra nuovi nemici e i sentimenti sempre più prepotenti e, in parte, contrastanti che prova per Nikolas.
E arriviamo proprio a lui, a Nikolas che in questo libro ha un ruolo più marginale ma la sua presenza si sente ed è impossibile non apprezzarlo. Quando Nikolas ritorna nella vita di Sara le cose non saranno semplici per entrambi, ma come ho potuto apprezzare anche nel primo libro, questo guerriero non è uno che si arrende facilmente e farà di tutto per starle vicino e far emergere tutto il suo potenziale. Il suo desiderio è quello di proteggerla, tenerla al sicuro e darle tutti gli strumenti per poter diventare chi è destinata a essere. Adoro Nikolas perché è premuroso con Sara, attento e non si arrende. Per lei sarebbe disposto a fare di tutto.
Il loro rapporto è un continuo sali e scendi, un giro vorticoso sulle montagne russe che destabilizza Sara e il lettore. Ma qualcosa tra di loro sta cambiando, i sentimenti emergono e tra loro c'è una tenerezza che mi è molto piaciuta.
La prima cosa che mi preme dire è che tutti i dubbi che avevo avuto sulla protagonista durante la lettura del primo romanzo sono stati dissipati da un’evoluzione in cui speravo e che mi ha molto soddisfatta.
Sara non è più la stessa ragazza del primo volume, è meno spavalda e in un certo senso meno sicura di sé. È sensibile, sempre altruista, empatica, disposta a tutto pur di tenere al sicuro le persone che ama e di soccorrere chi si trova in difficoltà. L’ho trovata meno impulsiva e più disposta nei confronti degli altri. Vivere tra i Mohiri le insegnerà cosa vuol dire condividere il proprio percorso con chi è simile a lei e non la considera come una minaccia. All’inizio la vita tra i suoi simili è difficile, anche perché in lei convivono due “nature” diverse, ma non tarderà a farsi nuovi amici e a scoprire nuove capacità che non sospettava di avere. Imparare a comunicare con il proprio Mori sarà una vera e propria sfida per lei, abituata da sempre a relegarlo in un punto lontano della sua mente, sa che è importante imparare a gestirlo per attingere da lui nuova forza, ma allo stesso tempo è spaventata da quello che potrebbe accadere. Inoltre, scoprirà di possedere nuove abilità che la scombussoleranno e spaventeranno. Insomma, tantissime nuove sfide attendono Sara tra nuovi nemici e i sentimenti sempre più prepotenti e, in parte, contrastanti che prova per Nikolas.
E arriviamo proprio a lui, a Nikolas che in questo libro ha un ruolo più marginale ma la sua presenza si sente ed è impossibile non apprezzarlo. Quando Nikolas ritorna nella vita di Sara le cose non saranno semplici per entrambi, ma come ho potuto apprezzare anche nel primo libro, questo guerriero non è uno che si arrende facilmente e farà di tutto per starle vicino e far emergere tutto il suo potenziale. Il suo desiderio è quello di proteggerla, tenerla al sicuro e darle tutti gli strumenti per poter diventare chi è destinata a essere. Adoro Nikolas perché è premuroso con Sara, attento e non si arrende. Per lei sarebbe disposto a fare di tutto.
Il loro rapporto è un continuo sali e scendi, un giro vorticoso sulle montagne russe che destabilizza Sara e il lettore. Ma qualcosa tra di loro sta cambiando, i sentimenti emergono e tra loro c'è una tenerezza che mi è molto piaciuta.
Un suono simile a un basso ringhio vibrò nel profondo del suo petto, e feci subito un passo indietro, solo per essere di nuovo attirata a lui. Provai a protestare, ma, quando la sua bocca si abbassò sulla mia, le mie parole furono soffocate e ogni pensiero svanì.
Come era accaduto anche nel primo volume, anche i personaggi secondari sono caratterizzati benissimo e funzionali al cento per cento alla storia. Roland e Peter hanno sempre un posto speciale nel mio cuore, così come Nate, ma in questo secondo libro ho imparato a conoscere altri personaggi straordinari: Jordan, Mark, Olivia, Tristan, Callum e Desmund che sarà importantissimo per la nostra protagonista.
Quello che è immancabile nei libri di Karen Lynch è scorrevolezza dei capitoli, mi sono trovata, ancora una volta, a leggere pagine su pagine senza averne mai abbastanza. Anche la narrazione dal punto di vista di Sara è diventata una certezza, ho adorato scoprire le cose insieme a lei; e se nel primo libro non sempre mi ero sentita in sintonia con le sue decisioni, in questo secondo volume l’antifona è cambiata in modo abbastanza repentino. Ho apprezzato tantissimo vederla evolvere, mettere in discussione le sue idee, emergere come individuo e come guerriera. Il legame tormentato e difficile che Sara ha con il suo Mori mi ha molto affascinato e solo adesso sono riuscita a comprendere quelle sfumature che prima non ero riuscita a cogliere.
La trama corre alla velocità della luce, la prima parte è più tranquilla anche se non mancano momenti di grande suspense, ma più ci addentriamo nella storia, più il ritmo diventa incalzante e ricco di rivelazioni e colpi di scena. In certi momenti non ho potuto fare a meno di commuovermi, soffrendo insieme a Sara e la parte finale mi ha davvero scombussolato tantissimo. Questa volta il romanzo si interrompe proprio sul più bello e sono davvero curiosa e, allo stesso tempo, preoccupata di scoprire cosa accadrà adesso.
L’amicizia e tutto ciò che da essa deriva hanno un ruolo importantissimo per questa serie. I rapporti e le relazioni sono molto curati e questo è un aspetto che non deve essere trascurato perché donano grande spessore a una storia che alla base ha originalità e fondamenta sicure.
La bravura della Lynch si esprime anche nella descrizioni dell’ambiente, è facile “vedere” attraverso le sue parole e questo è un altro aspetto importantissimo che contribuisce a rendere il romanzo ancora più completo. La presenza del soprannaturale è consolidata e ho adorato l’originalità nelle scelte dell’autrice, non è facile far coesistere così tanti esseri soprannaturali ma, secondo me, lei ci riesce benissimo e l’idea stessa che è alla base dei Mohiri è qualcosa che mi ha molto affascinato.
Lo stile di scrittura di Karen Lynch mi piace moltissimo; la sua penna è scorrevole, avvolgente, attenta, ricca di sfumature e sa alternare momenti adrenalinici ad altri in cui si respira un’aria di familiarità che ho apprezzato molto. Parte delle domande che mi erano sorte alla fine del primo libro hanno trovato risposta, ma adesso non vedo l’ora di sapere cosa accadrà perché il finale è stato un mezzo colpo al cuore che mi ha fatto dire ad alta voce “Oh mamma!”.
Quello che è immancabile nei libri di Karen Lynch è scorrevolezza dei capitoli, mi sono trovata, ancora una volta, a leggere pagine su pagine senza averne mai abbastanza. Anche la narrazione dal punto di vista di Sara è diventata una certezza, ho adorato scoprire le cose insieme a lei; e se nel primo libro non sempre mi ero sentita in sintonia con le sue decisioni, in questo secondo volume l’antifona è cambiata in modo abbastanza repentino. Ho apprezzato tantissimo vederla evolvere, mettere in discussione le sue idee, emergere come individuo e come guerriera. Il legame tormentato e difficile che Sara ha con il suo Mori mi ha molto affascinato e solo adesso sono riuscita a comprendere quelle sfumature che prima non ero riuscita a cogliere.
La trama corre alla velocità della luce, la prima parte è più tranquilla anche se non mancano momenti di grande suspense, ma più ci addentriamo nella storia, più il ritmo diventa incalzante e ricco di rivelazioni e colpi di scena. In certi momenti non ho potuto fare a meno di commuovermi, soffrendo insieme a Sara e la parte finale mi ha davvero scombussolato tantissimo. Questa volta il romanzo si interrompe proprio sul più bello e sono davvero curiosa e, allo stesso tempo, preoccupata di scoprire cosa accadrà adesso.
L’amicizia e tutto ciò che da essa deriva hanno un ruolo importantissimo per questa serie. I rapporti e le relazioni sono molto curati e questo è un aspetto che non deve essere trascurato perché donano grande spessore a una storia che alla base ha originalità e fondamenta sicure.
La bravura della Lynch si esprime anche nella descrizioni dell’ambiente, è facile “vedere” attraverso le sue parole e questo è un altro aspetto importantissimo che contribuisce a rendere il romanzo ancora più completo. La presenza del soprannaturale è consolidata e ho adorato l’originalità nelle scelte dell’autrice, non è facile far coesistere così tanti esseri soprannaturali ma, secondo me, lei ci riesce benissimo e l’idea stessa che è alla base dei Mohiri è qualcosa che mi ha molto affascinato.
Lo stile di scrittura di Karen Lynch mi piace moltissimo; la sua penna è scorrevole, avvolgente, attenta, ricca di sfumature e sa alternare momenti adrenalinici ad altri in cui si respira un’aria di familiarità che ho apprezzato molto. Parte delle domande che mi erano sorte alla fine del primo libro hanno trovato risposta, ma adesso non vedo l’ora di sapere cosa accadrà perché il finale è stato un mezzo colpo al cuore che mi ha fatto dire ad alta voce “Oh mamma!”.
Avvolta nel bozzolo delle sue braccia, con il suo cuore che batteva sotto la mia mano, provai un senso di interezza e di appartenenza diverso da qualsiasi altra sensazione che avessi mai provato. Era incredibile e meraviglioso, e anche un po’ spaventoso, tenere tanto a una persona, soprattutto quando là fuori cera un mostro determinato a portarmi via coloro che amavo.
Non vedo l’ora che esca Rogue, anche se so che dovrò aspettare ancora un po’. Nell’attesa posso sempre rileggere Relentless e Refuge per trovare quelle sfumature nuove che sicuramente mi sono sfuggite durante la frenesia della prima lettura. E se ancora non avete iniziato questa bellissima serie penso che questo sia il momento giusto per farlo, soprattutto se amate lo Urban Fantasy con un romanticismo velato ma molto potente. Sono certa che non ne resterete delusi.
Buona lettura.
Buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento