lunedì 17 giugno 2024

Review Party: “La primogenita” di Sonia Milan

Buongiorno Booklovers.
Oggi il blog partecipa al Review Party organizzato dalla mia amica Susy del blog I miei magici mondi, dedicato a La primogenita di Sonia Milan, pubblicato per noi da Garzanti l’11 giugno 2024.


Ringrazio Garzanti per la copia del romanzo in omaggio.
Ringrazio Susy per aver organizzato l’evento.


Titolo: La primogenita
Autore: Sonia Milan
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa
Pagine: 466
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 9,99 €
Prezzo cartaceo: 19,00 €
Data di pubblicazione: 11 giugno 2024
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐

Trama:

Roma, 1849. Floreat in adversis: fiorisca nelle avversità. Queste parole sono incise all’interno dell’antico medaglione che Ortensia stringe al petto per trovare coraggio. Tutt’intorno, Roma fa sentire la propria voglia di indipendenza, e lei vuole seguire quel fiume ribelle per cambiare vita. Cresciuta orfana, sa che quel ciondolo è l’ultimo dono di una madre che le ha dato il nome di un fiore perché, anche nella terra più brulla, un seme riesce sempre a germogliare. Con il passare degli anni, il medaglione e la sua eredità si tramandano di generazione in generazione. Ogni primogenita lo porterà al collo per credere nei propri sogni anche quando sembra impossibile realizzarli. Così è per la figlia di Ortensia che, in una Parigi infiammata dalla rivolta della Comune, segue i cronisti dell’epoca armata di taccuino, anche se una donna non può fare la giornalista. È invece la nascita di una bambina illegittima a vanificare il sogno di Violette di fare la ballerina, ma proprio l’amore per la sua primogenita la spronerà a non arrendersi mai. Quella primogenita francese che a Roma vuole aprire un atelier di moda tutto suo, a dispetto del nazionalismo esasperato del fascismo. Dopo di lei, Erica lotta per diventare medico in un ambiente fatto solo di uomini e sua figlia, macchina fotografica al collo, non si fa spaventare dai tumulti degli anni di piombo. Tocca a Iris, infine, scoprire da dove viene quel medaglione e dove tutto è cominciato. Tocca a Iris scoprire un segreto che affonda le sue radici in un amore contrastato e nelle speranze di una giovane donna che ha cercato di lasciare alle sue discendenti il monito più importante: non abbiate paura di fiorire nonostante le avversità.



Recensione


Gelsomina, una giovane donna, muore dando alla luce una bambina e al frate che l’assiste chiede solo che le venga dato il nome di un fiore e un antico medaglione che riporta queste parole: Floreat in adversis ovvero fiorisca nelle avversità.
È così che a Ortensia, cresciuta orfana apprende la storia del ciondolo, ’ultimo dono di una madre che le ha dato il nome di un fiore perché, anche nella terra più brulla, un seme riesce sempre a germogliare.
In una Roma di metà Ottocento fa sentire la propria voglia di indipendenza, Ortensia desidera seguire quel fiume ribelle e cercare di cambiare la propria vita. E così conoscerà Olivier Picard, un medico che ha preso a cuore la causa romana e che poi la porterà in Francia dove darà alla luce una bellissima bambina di nome Camélia e all’età di dodici anni riceverà in dono il medaglione della madre, una volta appartenuto alla nonna. Con il passare degli anni, il medaglione e la sua eredità si tramandano di generazione in generazione. Ogni primogenita lo porterà al collo per credere nei propri sogni anche quando sembra impossibile realizzarli. Dopo Camélia il medaglione arriverà a Violette, una ballerina che resterà improvvisamente incinta e la nascita di una bambina illegittima vanificherà il sogno di fare la ballerina, ma proprio l’amore per la sua primogenita, Lili, la spronerà a non arrendersi mai. Quella primogenita francese che a Roma vuole aprire un atelier di moda tutto suo, a dispetto del nazionalismo esasperato del fascismo. Dopo di lei, Erica lotta per diventare medico in un ambiente fatto solo di uomini e sua figlia, Stella Alpina, macchina fotografica al collo, non si fa spaventare dai tumulti degli anni di piombo. Tocca a Iris, infine, scoprire da dove viene quel medaglione e dove tutto è cominciato.
«Fiorisca nelle avversità» era inciso nel monile: niente di più azzeccato, date le circostanze della sua venuta al mondo. Per ripararla dal freddo afferrò una mantella marrone, che era stata buttata pietosamente sulle gambe della madre, e ce l’avvolse ben bene. La vicina l’aveva gettata lesta sul corpo morente, prima di tornarsene a casa sua. Un gesto di misericordia, dovuto alla pudicizia di non mostrare a un prete lo sfacelo del parto. «Andiamo, Ortensia», le parlò il frate soave, decidendo d’istinto che quello sarebbe stato il nome giusto per lei.

La primogenita di Sonia Milan è una storia toccante e intensa che ci mostra la vita di giovani donne forti, coraggiose e indipendenti, una bella saga familiare che si intreccia con personaggi realmente esistiti e fatti realmente accaduti.
L’autrice ha fatto un buon lavoro nella caratterizzazione dei personaggi, raccontandoci le vicende delle discendenti di Gelsomina, la donna che mette al mondo la piccola Ortensia.
Il libro inizia nel 1839 con il prologo ma la storia vera e propria è ambientata a partire dal 1849 e abbraccia più di due secoli. L’autrice ci presenta la vita delle diverse discendenti di Gelsomina a partire proprio da Ortensia e di come decide di mettersi al servizio della causa romana che la porterà poi a conoscere Olivier Picard, il medico che diventerà suo marito e che la porterà in Francia.
Dopo Ortensia conosciamo la vita di Camélia, sua primogenita che sogna di diventare una giornalista e il suo amore travagliato con Marcel che voleva fare da differenza. La primogenita di Camélia è Violet che ama danzare ma deve rinunciare al suo sogno quando resta incinta e darà alla luce la piccola e dolce Lilium che per amore tornerà in Italia e aprirà un suo atelier tra mille difficoltà e momenti difficili. La sua vita abbraccerà ben due guerre mondiali e dal suo amore con Alberto nascerà Erica che lotterà con tutta sé stessa per diventare un medico un’Italia fascista e piena di pregiudizi. Quando nascerà Stella Alpina la ragazza si ritroverà ad affrontare gli anni di piombo e a cercare di affermarsi come fotografa. Sarà, infine, compito di Iris mettere insieme i pezzi della propria famiglia fino a risalire a Gelsomina e alla sua storia personale e svelando l’importanza del medaglione che le discendenti di Gelsomina si tramandano di madre in figlia.
Al compimento dei dodici anni, la mamma si era tolta il suo inseparabile medaglione e gliel’aveva messo al collo.
«Ti darà coraggio e tanta forza interiore», aveva dichiarato carezzandole una guancia. «Vedi cosa c’è scritto? Floreat in adversis. Vuol dire che noi sappiamo fiorire nelle difficoltà, non scordarlo mai, qualunque cosa accada...» E le aveva raccontato di Roma, di come si era battuta per la libertà della città e, attraverso ciò, aveva migliorato la sua vita.

Il medaglione, come potete immaginare, è il vero filo conduttore e le sue parole incise sopra “Floreat in adversis” aiuterà ognuno di loro a superare momenti difficili, a prendere le decisioni che fanno più male e a fare il possibile per continuare a fiorire nelle avversità.
La trama ha una bella evoluzione e nel corso della lettura mi sono ritrovata spesso commossa e coinvolta dalle vicende delle diverse donne.
Le storie personali mi sono piaciute tutte, ma ho sentito in modo molto più inteso le vicende di Ortensia e di Lili. Quello che ho apprezzato è stata la capacità dell’autrice di creare tanti personaggi diversi con molte sfaccettature e tutte le discendenti di Gelsomina sono coraggiose e con la capacità di andare avanti nonostante le difficoltà.
Il romanzo è ambientato tra l’Italia e la Francia e ho apprezzato come l’autrice sia riuscita a intrecciare le vicende romanzate con i fatti realmente accaduti e citando anche personaggi storici di una certa importanza, come Modigliani, oppure Picasso.
Anche se il libro ha più di quattrocento pagine il romanzo si legge bene e la storia è scorrevole grazie anche al ritmo narrativo. Una volta iniziato a leggere diventavo sempre più curiosa di scoprire le vicissitudini delle discendenti di Gelsomina.
Lo stile di scrittura di Sonia Milan è un punto di forza del romanzo; la sua penna è scorrevole, attenta, poetica e molto evocativa. Ho apprezzato il modo in cui l’autrice sia riuscita descrivere bene le diverse relazioni e i rapporti. I dialoghi mi sono piaciuti moltissimo perché mi hanno permesso di capire meglio la psicologia dei diversi personaggi ed è stato impossibile non affezionarsi a loro e alle loro vicissitudini.
Di madre in figlia, non si erano mai tramandate a voce alta la visione di quell’oracolo segreto per paura di sciuparlo, banalizzarlo, o peggio, smaterializzarlo come accadeva agli incantesimi svelati. La dama dei sogni era una parte preziosa della loro anima.

Consiglio La primogenita a chi sia alla ricerca di una bella saga familiare con tanti personaggi interessanti e ricchi di sfaccettature. A me ha fatto molto piacere leggerlo e ringrazio Garzanti per averlo pubblicato.
Buona lettura.

Voto



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