lunedì 11 agosto 2025

Recensione: “Banríon” di Federica Caglioni

Buongiorno Booklovers.
Oggi ho il piacere di parlarvi di Banríon di Federica Caglioni, terzo e ultimo volume della serie La Trilogia dell’Apocalisse, pubblicato in Self Publishing nel mese di giugno.
Per comprendere la storia di questo libro è necessario aver prima letto Alethè e Curadh.


Serie La Trilogia dell’Apocalisse:
AlethèRecensione
Edward (novella)
Crossroads (novella)
CuradhRecensione
Banríon

Ringrazio Federica Caglioni per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: Banríon
Autore: Federica Caglioni
Editore: Self Publishing
Genere: Urban Fantasy/New Adult
Serie: La Trilogia dell’Apocalisse #2
Pagine: 505
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 4,99 €
Prezzo cartaceo: 16,00 €
Pubblicazione: giugno 2025
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo) e su Kindle Unlimited

Voto: ⭐⭐⭐⭐

Trama:

Nessuno può sottrarsi al proprio destino.
Soprattutto Kelia.

La guerra è esplosa, Arcangeli e Angeli Ribelli si scontrano in campo aperto mentre la G.H.S. cerca di ristabilire la calma e rimettere a posto la situazione.
Ma nulla sarà davvero come prima, non per Kelia, non quando la vita del ragazzo che ama è stata sacrificata per permettere al Principe degli Irin di combattere e porre fine all’Apocalisse.
Jack è stato un avversario, un alleato, è diventato il suo tutto e ora nel suo corpo vive l’Arcangelo che ha rinunciato al suo titolo tra gli Immortali per un unico scopo: ucciderla prima che Raphael la trasformi nella propria arma.
Tuttavia Kelia ha giurato di servire suo nonno, di far parte del suo esercito, e non può sottrarsi al suo giuramento, neppure quando questo la mette contro i suoi stessi amici, contro le persone che ama e che ha promesso di proteggere.
Ma la verità è che non può proteggerli da ciò che il destino ha in serbo per tutti loro, ciò che l’attende alla fine della guerra, se vuole fermare lo scontro e salvare l’umanità: sacrificare la sua stessa vita.
Ma quanti amici perderà prima di doverlo fare?



Recensione


Alla fine del volume precedente, abbiamo lasciato Kelia e Jack in una situazione praticamente impossibile.
La guerra è esplosa e Kelia sa che niente sarà più come prima, soprattutto da quando la vita del ragazzo che ama è stata sacrificata per permettere al Principe degli Irin di porre fine all’Apocalisse. Ora, nel corpo di Jack vive Mikha’il, l’Arcangelo che ha un unico scopo: ucciderla prima che Raphael la trasformi nella propria arma. Ma nel vano tentativo di salvare la via proprio a Jack, Kelia ha giurato di servire Raphael, suo nonno, e di unirsi al suo esercito, e ora non può sottrarsi al suo giuramento, neppure quando questo la mette contro i suoi amici, le persone che ama e che ha promesso di proteggere.
Sia Jack sia Kelia dovranno sacrificare molto di loro stessi e per loro sembra non esserci vita di uscita, specialmente quando Kelia comprende che, se vuole fermare lo scontro e salvare l’umanità, deve sacrificare la sua stessa vita. Ma quanti amici dovrà perdere prima di poterlo fare?
Sulla pelle avverto ancora il calore delle sue mani, dei suoi baci, del suo corpo premuto contro il mio, una presenza fantasma a testimonianza di ciò che siamo stati, che non è solo un sogno strappato alla realtà troppo presto. Mi stringo tra le braccia e trattengo un singhiozzo. È stato reale. Ed è per questo che fa ancora più male.

Banríon è il terzo e ultimo volume della serie Urban Fantasy La Trilogia dell’Apocalisse, e per poter comprenderne la storia è necessario aver prima letto Alethèrecensione qui – e Curadhrecensione qui.
In questo romanzo ogni tassello andrà al posto giusto, non senza sacrifici e momenti dolorosi, del resto le premesse c’erano tutte quando sono arrivata alla fine del capitolo precedente e sapevo cosa mi sarebbe aspettato.
Banríon è un libro che prima ti spezza il cuore e poi lo aiuta a guarire, sono tanti gli elementi che colpiscono nel corso della lettura: la sua originalità, l’intreccio narrativo e i colpi di scena che non mancano di togliere il fiato e dei personaggi ben congeniati.
Alla fine di Curadh abbiamo lasciato Kelia e Jack in una situazione davvero impossibile da gestire, perché nel tentativo di salvare la vita dell’uomo che ama, Kelia giura di servire suo nonno, di diventare la sua arma e di unirsi al suo esercito e non può in nessun modo tradire la parola data, nemmeno quando questa la mette contro i suoi amici, le persone che ama e che ha promesso di proteggere. Ma il suo sacrificio non è bastato perché la vita del ragazzo che ama è stata sacrificata per permettere al Principe degli Irin di tornare per prendere parte alla guerra e mettere fine all’Apocalisse. Cosa ne sarà adesso di loro e del loro amore? Ciò che, nel corso della lettura, salta all’occhio è il processo di cresciuta intrapreso da Kelia e che la porterà a compiere scelte difficili e sacrifici quasi impossibili. Il suo processo di maturazione dal primo libro è impressionante e colpisce con forza il lettore che combatte e soffre insieme a lei. E, permettetemi di dire che di momenti difficili ce ne saranno davvero tanti e Kelia, in un modo o nell’altro, dovrà pagarne le conseguenze.
Anche la vita di Jack non sarà più la stessa, soprattutto quando nel suo corpo risiede Mikha’il, il Principe degli Irin, l’Arcangelo che ha il compito di uccidere Kelia e mettere così fine all’Apocalisse. Quella che sembrava una felicità appena trovata viene spazzata via da un disegno molto più grande che vede sia Kelia sia Jack due pedine di un gioco all’apparenza impossibile da comprendere. Ho davvero apprezzato moltissimo il personaggio di Jack, la sua evoluzione, la sua crescita, i sacrifici che dovrà compiere e la tenacia con cui cerca di strappare Kelia al proprio destino. Così come per Kelia, anche Jack dovrà affrontare tanti momenti difficili che lo destabilizzeranno, ma l’amore che prova per Kelia è così grande e inteso da non venire mai messo in discussione, nemmeno nei momenti più terribili.
“Chi vuoi salvare?” Si prende gioco di me, perché non mi permetterà di tornare.
“È una richiesta semplice, ragazzo: lei o l’umanità?”
Io la salverò. Entrambe. So di poterla salvare. Ne sono in grado, perché è la sola cosa che mi mantiene ancora in vita. È la mia missione. Salverò lei e il mondo intero.

I personaggi che fanno da “contorno” alla storia di Kelia e Jack sono davvero tanti. Ognuno di esso ha un ruolo specifico e ho molto apprezzato questo aspetto perché rende la storia molto più intensa e corposa. Alcuni personaggi che ero convinta di aver inquadrato mi hanno sorpreso con dei ribaltamenti di fronte di un certo peso e alla fine sono riusciti a conquistarmi in un modo che credevo impossibile. Nella scorsa recensione parlavo di Alex, il migliore amico di Kelia, di quanto mi piacesse il suo personaggio e dopo aver letto questo libro posso dire di apprezzarlo ancora di più. Alex possiede davvero una parte del mio cuore, anche più di Jack che comunque ho adorato. Così come ho adorato Edward, il padre di Kelia, e il resto della famiglia Walsh.
Il Pov non è più solo dalla parte di Kelia, in questo libro sentiremo anche le voci di Jack, molto più presente rispetto al volume precedente, e di altri personaggi fondamentali che renderanno la lettura ancora più intensa e ampia. Questo aspetto mi ha sorpreso e mi ha permesso di comprendere tante nuove sfaccettature non solo dei diversi personaggi, ma anche della storia stessa. Ho fatto il tifo per Jack e Kelia per tutto il tempo, in questo libro il loro amore si consolida e cresce nonostante le mille difficoltà che entrambi dovranno affrontare, ed è stato molto emozionante vederli mettersi alla prova e lottare nonostante tutto.
La trama è davvero molto ricca e corposa, ogni capitolo permette di aggiungere un nuovo tassello e tutte le domande che mi ero posta alla fine del romanzo precedente hanno trovato una risposta. Il ritmo narrativo è serrato, non mancano i colpi di scena e quei momenti così intensi da togliere il respiro.
La componente fantasy è predominante, il romance diventa marginale nonostante l’amore che unisce Jack e Kelia. Anche se capisco il perché di questa scelta, un po’ l’ho sofferta perché il fantasy puro non è propriamente nelle mie corde, ma questo ha contribuito a rendere ancora più emozionante e intenso ogni momento condiviso dai due protagonisti.
Lo stile di scrittura di Federica è indubbiamente un valore aggiunto; la sua penna è diretta, intensa, scorrevole, capace di catturare l’attenzione del lettore. I dialoghi mi sono molto piaciuti perché mi hanno permesso di cogliere delle sfumature importanti che aggiungono un certo spessore alla storia. Alcune scelte che l’autrice compie mi hanno fatto sanguinare il cuore, altre hanno cercato di guarirlo e il finale è così intenso da togliere il respiro. Per un momento ho davvero temuto il peggio, perché la situazione era davvero complessa e all’apparenza impossibile, ma fortunatamente mi sono ritrovata a finire il libro con il cuore un po’ ammaccato per alcune cose, ma traboccante di gioia perché c’è il lieto fine e per me è un elemento imprescindibile.
Perché lui e io è questo che siamo: Curadh e Alethè, legati da qualcosa di più grande di noi che ha trasformato e unito le nostre vite per sempre. Siamo i soli al mondo capaci di comprenderci a vicenda. I soli a cui appartenere davvero, adesso e per sempre.

Consiglio la lettura della serie La Trilogia dell’Apocalisse agli amanti del Fantasy e che strizzano l’occhio a una spolverata di romance. Anche se questo non è proprio il mio genere, sono molto contenta di averla letta perché mi ha permesso di conoscere una storia originale, mai scontata e con un intreccio importante e appassionante.
Buona lettura.

Voto




1 commento:

  1. Grazie 🤩 sapevo che alcune cose ti avrebbero distrutta, ma erano necessarie alla storia, purtroppo! Sono comunque contenta che ti sia piaciuto

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