giovedì 21 gennaio 2021

Recensione: “The first Boy” di Cristiano Pedrini

Buongiorno Booklovers, apro questo giovedì parlandovi del romanzo di Cristiano Pedrini intitolato The first boy, uscito nel settembre del 2019 in Self Publishing.
Questa volta Cristiano ci porta negli Stati Uniti e più precisamente alla Casa Bianca.

Ringrazio Cristiano Pedrini per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: The first boy
Autore: Cristiano Pedrini
Editore: Self Publishing – Youcanprint
Genere: Narrativa M/M
Pagine: 338
Prezzo e-book: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 19,00 €
Data di uscita: 23 settembre 2019
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama:

Christopher Lowen è stato accettato per uno stage negli uffici della Casa Bianca. Mai avrebbe immaginato che, per un suo progetto, potesse ottenere il permesso di entrare nel famoso Studio Ovale. È talmente meravigliato ed euforico che neanche si rende conto della presenza del Presidente degli Stati Uniti d'America, Lawrence Layton.

Il Presidente è subito colpito dall'intelligenza e dalla spontaneità di Christopher, tanto da ascoltarne i consigli. Da quel momento il ragazzo inizia ad attirare sempre di più le attenzioni di Lawrence e allo stesso tempo il risentimento del suo staff. Come è riuscito infatti, da appena arrivato, a manipolare il Presidente tanto da renderlo giorno dopo giorno più debole agli occhi del popolo americano? Amareggiato e spaventato, Christopher vorrebbe andarsene. Ma riuscirà ad abbandonare Lawrence, proprio quando ha iniziato a capire di ricambiare i suoi sentimenti?

Christopher dovrà imparare ad affrontare le proprie paure, anche se questo dovesse significare di scontrarsi con il mondo intero. Ma se l'amore è in grado di piegare l'uomo più forte del mondo, ben presto Christopher e Lawrence comprenderanno come questa debolezza possa diventare l'arma più potente e miracolosa che possono mostrare al mondo.



Recensione


Se seguite il blog, sicuramente saprete quanto mi piacciano i romanzi di Cristiano Pedrini, e dopo aver preso parte al Blog Tour – potete trovare la mia tappa qui – sono davvero contenta di parlarvi nello specifico di The first Boy e di Christopher e Lawrence.
Questa volta l’autore ci porta negli Stati Uniti, tra le mura di una delle costruzioni più importanti al mondo, la Casa Bianca.

«Vogliamo concederci , insieme, quel tempo?» domandò Lawrence.
«Potrei risponderti con una frase che disse una volta Roosevelt… “
ci sono molti modi di andare avanti, ma uno solo di restare fermi”. E a me non piace rimanere immobile» gli sorrise Christopher.

Christopher Lowen è un giovane uomo dai sani principi e dai grandi valori sociali. Quando è assunto per fare uno stage negli uffici della Casa Bianca si sente al settimo cielo, anche se non sa bene cosa gli spetti. Di sicuro non immaginava che avrebbe avuto accesso allo Studio Ovale e che avrebbe imparato a conoscere bene il Presidente degli Stati Uniti in persona.
Lawrence Layton, attuale presidente, resta immediatamente colpito dai modi di fare di Christopher, dalla sua intelligenza e spontaneità. Lawrence ha poco più di quarant’anni ed è un Presidente devoto ai suoi cittadini e al suo Paese. Quando impara a conoscere Christopher, capisce immediatamente che quel ragazzo dall’aspetto giovane e pulito ha una marcia in più rispetto agli altri. Il legame di complicità e fiducia che Lawrence instaura con Christopher, tuttavia, fa nascere qualche mal contento tra i membri dello staff, c’è addirittura chi sospetti che il ragazzo abbia una cattiva influenza sul Presidente e che lo stia rendendo debole agli occhi dell’opinione pubblica. Allontanarsi da Lawrence e rinunciare allo stage sembra la soluzione migliore ma il cuore, spesso, non ama ascoltare le ragioni della mente. Per entrambi inizia un lungo cammino che li porterà non solo a riscoprire loro stessi, ma anche che ciò che apparentemente li rende deboli possa diventare un insegnamento importante da mostrare al mondo.
«La libertà quando comincia a mettere radici è una pianta che cresce rapidamente» udì la voce di Lawrence che sentì alle sue spalle. «Ha creato dal nulla una nazione. Io mi accontento solo di vivere la mia vita mostrando quello in cui voglio credere, anche se per molti è solo una speranza – confessò Lawrence – ma è bello poter osservare quello sguardo e sapere che ciò che abbiamo oggi è il frutto di menti che hanno saputo vedere oltre il proprio tempo.»

Quello che, immancabilmente, mi affascina nella scrittura di Cristiano Pedrini è di riuscire a coinvolgermi completamente nella lettura, imparare a conoscere i suoi protagonisti apprezzandone pregi e difetti. Sin dalle prime pagine mi sono sentita affascinata dalla storia, soprattutto perché penso che il libro possa essere la perfetta sceneggiatura di una serie televisiva.
Nel corso delle pagine impariamo a conoscere sempre meglio sia Christopher sia Lawrence. Nonostante sembrino così diversi, tra loro si instaura immediatamente una buona sintonia che li porta pian piano a conoscersi e ad avvicinarsi.
Quello che appare immediatamente evidente è che tra loro ci sia davvero una grande stima reciproca e molta affinità intellettuale e non solo. Entrambi dimostreranno di avere grande forza e coraggio che li porterà a esporsi ma anche a conoscere meglio loro stessi.
Christopher dimostra immediatamente una spiccata sensibilità sociale e un’attenzione non convenzionale a certi argomenti importanti. È un ragazzo sveglio, intelligente e molto altruista. Imparare a conoscere Lawrence lo aiuterà a smussare gli angoli dovuti alla giovane età e a scoprire che l’amore può nascere proprio quando meno te lo aspetti.
Lawrence è un vero leader, un uomo carismatico e innovativo, di lui impariamo a conoscere l’uomo pubblico e privato, la grande attrazione che prova per Christopher risveglierà in lui sentimenti che pensava persi per sempre.
Entrambi dovranno affrontare le rispettive paure, imparare a guardare oltre e ad affrontare le sfide in modo consapevole e determinato. La loro storia procede per gradi ed è un aspetto che ho molto apprezzato, così come ho apprezzato ogni personaggio presente nel libro. Penso che l’autore sia riuscito a descrivere perfettamente i comportamenti, a volte anche ambivalenti, di ogni personaggio, rendendoli molto reali.
La mano di Lawrence sfiorò appena il visto scarlatto di Christopher. Egli si sentiva avvolto da un calore insolito ma al tempo stesso capace di infondergli un senso di estremo benessere. Forse entrambi non erano ancora pronti a darsi la risposta che si attendevano, ma volevano continuare a esplorare quello che avevano scoperto.

Risultano evidenti la grande cura per i dettagli e l'accurata meticolosità nelle descrizioni dei sentimenti, dell'ambientazione e dei fatti storici.
Una caratteristica che riscontro sempre nei romanzi di Cristiano Pedrini è proprio la sua grande abilità nel saper adattare il contesto sociale e culturale alla storia stessa e, in questo libro, tale abilità si trova proprio in quei particolari che rendono ciò che accade attuale e tangibile.
I sentimenti hanno un ruolo centrale nella trama, una trama che acquisisce ricchezza e corposità di pari passo con la sua evoluzione. Il ritmo narrativo, inoltre, mi ha permesso di cogliere molte e diverse sfumature. Mi sono sentita subito catturata dalla lettura, e man mano che la trama prendeva forma la curiosità di scoprire cosa sarebbe successo mi ha fatto leggere il libro in pochissimo tempo.
Lo stile di scrittura di Cristiano Pedrini mi piace molto: è scorrevole, attento ai particolari, meticoloso e molto sensibile. Adoro la sua capacità di dare molto spessore ai propri personaggi, inoltre trovo sempre qualcosa di profondamente poetico e toccante in ogni sua storia. L’attenzione ai particolari, spinge il lettore non solo a immedesimarsi nei protagonisti, ma anche a compiere un viaggio emotivamente intenso.
Ho particolarmente apprezzato il messaggio che l’autore ci lascia e ho apprezzato anche la delicatezza mista a forza con cui ha affrontato argomenti importanti e attuali. Penso che ci sia sempre molto coraggio nelle sue storie, in particolare in The first boy ho trovato molto coraggio nel mettersi alla prova, nel superare le proprie paure, nel volersi affidare alle proprie capacità, restando sempre fedeli a se stessi con grande autenticità.
Quella stanza era stata l’alfa e l’omega della loro avventura, un luogo dove era sbocciato quello che con il passare del tempo si era evoluto fino ad assumere i contorni del più potente dei sentimenti, qualcosa che li aveva dapprima spaventati ma che avevano imparato ad accettare e a mostrare apertamente.

Ringrazio Cristiano Pedrini per avermi regalato un’altra bellissima lettura, appassionante e arricchente come sempre. Non vedo l’ora di ritrovare Christopher e Lawrence nel prossimo romanzo, intitolato Il cigno nero, che uscirà nel mese di febbraio.
Ovviamente vi consiglio di leggere The first boy e di lasciarvi catturare dalla bravura dell’autore e se anche voi, come me, amate le storie che sanno emotivamente coinvolgere il lettore, allora non ne resterete delusi.
Buona lettura.

Voto



Nessun commento:

Posta un commento