Buongiorno Booklovers e buona Festa della Liberazione.
Oggi il blog partecipa al Review Tour dedicato a Carestia di Laura Thalassa, terzo volume autoconclusivo della serie Urban Fantasy I Cavalieri dell’Apocalisse, pubblicato per noi da Hope Edizioni il 20 aprile.
Oggi il blog partecipa al Review Tour dedicato a Carestia di Laura Thalassa, terzo volume autoconclusivo della serie Urban Fantasy I Cavalieri dell’Apocalisse, pubblicato per noi da Hope Edizioni il 20 aprile.
Ringrazio Hope Edizioni per la copia digitale del romanzo in omaggio.
Titolo: Carestia
Autore: Laura Thalassa
Editore: Hope Edizioni
Genere: Urban Fantasy/Paranormal Romance
Serie: I Cavalieri dell’Apocalisse #3
Pagine: 477
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 14,90 €
Data di uscita: 20 aprile 2023
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Autore: Laura Thalassa
Editore: Hope Edizioni
Genere: Urban Fantasy/Paranormal Romance
Serie: I Cavalieri dell’Apocalisse #3
Pagine: 477
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 14,90 €
Data di uscita: 20 aprile 2023
Disponibile su Amazon (link di acquisto nel titolo)
Voto: ♕ ⭐⭐⭐⭐⭐ ♕
Trama:
Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Ana da Silva ha sempre creduto che sarebbe morta giovane, solo che non pensava che sarebbe successo per mano di Carestia, l’essere immortale che cinque anni prima lei aveva salvato. Ammesso che il Cavaliere si ricordi di lei, non sembra però che gliene importi, perché, quando si trovano faccia a faccia per la seconda volta, Carestia ordina che lei venga pugnalata a morte.
Ana, però, non muore.
La crudeltà è l’occupazione preferita di Carestia e quei bastardi senza Dio di umani la meritano tutta. Il Cavaliere non riesce a dimenticare ciò che gli è stato fatto, finché un fantasma tornato dal passato lo mette all’angolo, giurandogli vendetta per la sofferenza patita di recente. Carestia ne resta affascinato e decide di portare Ana con sé.
I due sono attratti l’uno dall’altra, ma restano pur sempre nemici e niente potrà mai cambiare quel fatto. Non una gentilezza, e neppure due. E, decisamente, non qualche notte di passione. È comunque consigliabile che i due riluttanti amanti smettano subito, o ci penserà il Cielo a intervenire.
Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Ana da Silva ha sempre creduto che sarebbe morta giovane, solo che non pensava che sarebbe successo per mano di Carestia, l’essere immortale che cinque anni prima lei aveva salvato. Ammesso che il Cavaliere si ricordi di lei, non sembra però che gliene importi, perché, quando si trovano faccia a faccia per la seconda volta, Carestia ordina che lei venga pugnalata a morte.
Ana, però, non muore.
La crudeltà è l’occupazione preferita di Carestia e quei bastardi senza Dio di umani la meritano tutta. Il Cavaliere non riesce a dimenticare ciò che gli è stato fatto, finché un fantasma tornato dal passato lo mette all’angolo, giurandogli vendetta per la sofferenza patita di recente. Carestia ne resta affascinato e decide di portare Ana con sé.
I due sono attratti l’uno dall’altra, ma restano pur sempre nemici e niente potrà mai cambiare quel fatto. Non una gentilezza, e neppure due. E, decisamente, non qualche notte di passione. È comunque consigliabile che i due riluttanti amanti smettano subito, o ci penserà il Cielo a intervenire.
Dopo aver letto Pestilenza e Guerra – recensioni qui e qui – ero certa che anche la storia di Carestia mi avrebbe scombussolato, stravolto e rapito il cuore, ma la cosa che ho trovato davvero incredibile, ancora una volta, è stata l’abilità dell’autrice di rendere unico e originale ogni suo libro. Tre Cavalieri dell’Apocalisse simili, eppure così diversi e con peculiarità tanto specifiche e uniche da togliere il fiato per la loro intensità.
Potrei giurare di sentire su di me il peso del suo spaventoso sguardo verde, poi una risata si alza nel buio.
«Non lo sai! Sono Carestia, il terzo Cavaliere dell’Apocalisse, venuto in questo mondo per sterminarvi tutti.»
La vita di Ana da Silva è sempre stata dura, complicata e difficile, ma la vera svolta per lei arriva quando si imbatte in Carestia, l’essere immortale sceso sulla terra per concludere ciò che Pestilenza e Guerra prima di lui avevano iniziato e portato avanti. Ma anche se sa si chi è e cosa sia capace di fare non esita e lo salva portandolo al sicuro. Poi le loro strade si dividono, trascorrono cinque anni in cui la vita di Ana diventa ancora più difficile. E quando si incontrano di nuovo lui non la riconosce oppure non gli importa. Insomma, Anna viene pugnalata a morte, però, non muore.
Carestia nutre un profondo rancore nei confronti del genere umano per ciò che gli è stato fatto e non solo. È conosciuto anche come il Mietitore, uccide i raccolti, controlla i terremoti e le piante rispondono a ogni suoi comando. È crudele, spietato, ma quando un fantasma del suo passato arriva e gli giura di vendicarsi per ciò che ha subito, Carestia ne resta affascinato. E così decide di portare Ana con sé che con la sua arroganza, la lingua lunga e le sue battutacce riesce a smuovere qualcosa dentro di lui. Ma lui è un Cavaliere dell’Apocalisse e non ha intenzione di fermarsi.
Carestia nutre un profondo rancore nei confronti del genere umano per ciò che gli è stato fatto e non solo. È conosciuto anche come il Mietitore, uccide i raccolti, controlla i terremoti e le piante rispondono a ogni suoi comando. È crudele, spietato, ma quando un fantasma del suo passato arriva e gli giura di vendicarsi per ciò che ha subito, Carestia ne resta affascinato. E così decide di portare Ana con sé che con la sua arroganza, la lingua lunga e le sue battutacce riesce a smuovere qualcosa dentro di lui. Ma lui è un Cavaliere dell’Apocalisse e non ha intenzione di fermarsi.
Anche dopo che mi sono alzata, tuttavia, non mi lascia andare, ed è solo quando siamo entrambi in sella e il cavallo ha cominciato a muoversi che allenta la stretta, ma solo per sostituirla con il braccio che mi ha sorretto ieri notte e che ora torna a premermi contro la sua corazza. Tuttavia, non credo che sia per paura che mi lanci già da cavallo o che mi addormenti. Credo che, nonostante tutto il suo odio e il suo rancore, non gli dispiaccia affatto toccarmi.
Carestia è il terzo capitolo autoconclusivo della serie dedicata ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse, un romanzo intenso, crudo, stravolgente, appassionante e con un finale che ti fa venire voglia di averne ancora e ancora. È incredibile come quest’autrice riesca a farmi provare così tante emozioni contrastanti tra di loro e ne resto ogni volta scioccata. Non mi piace fare paragoni tra i romanzi perché ogni storia è unica e originale a modo suo, forse mi sento più legata a Pestilenza perché mi ha aperto un mondo fantastico e l’ho letto in un momento particolare della mia vita. Ma non posso dire chi tra Pestilenza, Guerra e Carestia mi sia piaciuto di più. Perché sono simili, eppure diversi e sono stati capaci di scombussolare il mio cuore con la stessa intensità.
Il mio approccio nei confronti di questo libro è stato simile agli altri due, non sapevo cosa aspettarmi ma avevo la certezza che qualsiasi cosa avessi trovato mi avrebbe dato parecchio su cui riflettere oltre che a qualche notte insonne perché, diciamocelo, come si fa a staccarsi dalla lettura? Inoltre, la storia tra Ana e Carestia è davvero sconvolgente e capace di stravolgere il cuore di chi la legge. Per non parlare dei significati profondi di cui la storia è intrisa, degli spunti riflessivi che l’autrice invita a fare e alcune affinità con il nostro tempo che rendono questo libro ancora più potente e, per un certo verso, ipnotizzante. Inoltre, l’autrice ha volutamente introdotto il personaggio di Morte in un modo che mi ha lasciato con diversi interrogativi e un brivido gelido lungo la schiena. Se Carestia è spietato, con Morte non possiamo avere scampo. O forse no? Staremo a vedere, quello che è certo è che ancora una volta mi sono ritrovata ad avere a che fare con due protagonisti interessanti in cui niente è lasciato al caso.
Ana è una giovane donna che ne ha passate davvero tante, forse troppe. La sua vita è stata difficile, complicata e molto dura. Ma nel momento in cui si imbatte in Carestia e decide di salvarlo la sua vita subisce una vera svolta, non posso dirvi perché, lo farà lei quando leggerete il libro. Eppure, le loro strade si dividono e Ana si trova ancora più in difficoltà ed è costretta a vendere il proprio corpo e a indossare mille maschere pur di poter sopravvivere. Ma quando Carestia ritorna e lui non la riconosce e ordina che venga uccisa tutto cambierà sia per Ana sia per il Cavaliere. Ana è una combattente o non sarebbe sopravvissuta a una vita così intensa. E più tempo trascorrere con Carestia, più si rende conto che anche la “vita” di Carestia è stata altrettanto dura e al momento giusto non avrà paura di abbandonarsi ai sentimenti che quell’essere immortale e spietato ha saputo far germogliare in lei.
E Carestia? Lui è spietato, crudele e odia profondamente il genere umano. Le culture muoiono al suo passaggio e lo stesso vale per gli uomini e non ha nessuna intenzione di fermarsi. C’è un motivo ben specifico di tanto rancore. Ma la vera svolta arriva quando incontra di nuovo Ana, il suo piccolo fiorellino selvatico e indomabile e capace di stravolgere tutta la sua esistenza, così tanto da portarlo a fare qualcosa che non avrebbe mai creduto possibile.
Il mio approccio nei confronti di questo libro è stato simile agli altri due, non sapevo cosa aspettarmi ma avevo la certezza che qualsiasi cosa avessi trovato mi avrebbe dato parecchio su cui riflettere oltre che a qualche notte insonne perché, diciamocelo, come si fa a staccarsi dalla lettura? Inoltre, la storia tra Ana e Carestia è davvero sconvolgente e capace di stravolgere il cuore di chi la legge. Per non parlare dei significati profondi di cui la storia è intrisa, degli spunti riflessivi che l’autrice invita a fare e alcune affinità con il nostro tempo che rendono questo libro ancora più potente e, per un certo verso, ipnotizzante. Inoltre, l’autrice ha volutamente introdotto il personaggio di Morte in un modo che mi ha lasciato con diversi interrogativi e un brivido gelido lungo la schiena. Se Carestia è spietato, con Morte non possiamo avere scampo. O forse no? Staremo a vedere, quello che è certo è che ancora una volta mi sono ritrovata ad avere a che fare con due protagonisti interessanti in cui niente è lasciato al caso.
Ana è una giovane donna che ne ha passate davvero tante, forse troppe. La sua vita è stata difficile, complicata e molto dura. Ma nel momento in cui si imbatte in Carestia e decide di salvarlo la sua vita subisce una vera svolta, non posso dirvi perché, lo farà lei quando leggerete il libro. Eppure, le loro strade si dividono e Ana si trova ancora più in difficoltà ed è costretta a vendere il proprio corpo e a indossare mille maschere pur di poter sopravvivere. Ma quando Carestia ritorna e lui non la riconosce e ordina che venga uccisa tutto cambierà sia per Ana sia per il Cavaliere. Ana è una combattente o non sarebbe sopravvissuta a una vita così intensa. E più tempo trascorrere con Carestia, più si rende conto che anche la “vita” di Carestia è stata altrettanto dura e al momento giusto non avrà paura di abbandonarsi ai sentimenti che quell’essere immortale e spietato ha saputo far germogliare in lei.
E Carestia? Lui è spietato, crudele e odia profondamente il genere umano. Le culture muoiono al suo passaggio e lo stesso vale per gli uomini e non ha nessuna intenzione di fermarsi. C’è un motivo ben specifico di tanto rancore. Ma la vera svolta arriva quando incontra di nuovo Ana, il suo piccolo fiorellino selvatico e indomabile e capace di stravolgere tutta la sua esistenza, così tanto da portarlo a fare qualcosa che non avrebbe mai creduto possibile.
Allungo una mano e gli accarezzo la guancia, cedendo per la prima volta ai miei istinti carnali. Proprio mentre lui fa per tirarsi indietro, sorpreso e un po’ spaventato, gli faccio scivolare la mano dietro il collo e tiro la sua testa verso di me. Mi alzo in punta di piedi, premo le sue labbra e lo bacio.
Anche in questo libro impariamo a conoscere il Cavaliere attraverso gli occhi della protagonista e questa particolarità è davvero perfetta perché aiuta a vedere Carestia per quello che in realtà è. Ana ripete più volte che a colpirla sono gli occhi verdi e i capelli color caramello. Insomma, è stato davvero impossibile non vederselo davanti agli occhi. Per non parlare del suo carattere e della ferocia con cui porta avanti il suo compito. Conoscere in questo modo Carestia mi ha permesso di entrare in contatto con lui attraverso i suoi gesti e solo poco tramite i suoi pensieri perché a un tratto, e in questo l’autrice è stata davvero incredibile, ho potuto conoscere ciò che si agitava nel suo cuore e nella sua testa. Dire che è stato emozionante è fin troppo semplicistico. Ma torniamo a noi, attraverso Ana entro a stretto contatto con lui, scopro ciò che ha dovuto subire, percepisco tutto il suo rancore nei confronti del genere umano, ma anche tutta la confusione che la compassione di Ana gli mostra. Perché a un certo punto Carestia deve arrendersi al fatto che anche la vita di Ana è stata difficile e dolorosa, eppure lei ha saputo affrontare tutto con una forza e una purezza che gli tolgono il fiato. Ciò che unisce Ana a Carestia è qualcosa di davvero potente e che cambierà per sempre le esistenze di entrambi. Carestia si evolve con lei al suo fianco, ma anche Ana lo fa seppur in un modo diverso. Possiamo dire che a un certo punto il Cavaliere viene spinto al limite da lei, è costretto a farlo e non perché la ragazza si diverte a stuzzicarlo con la sua lingua sconcia, ma proprio perché accadono delle cose che lo faranno ricredere ed essere partecipi della battaglia interiore di Carestia è stata davvero incredibile, mi ha lasciata senza parole e senza fiato.
La trama, così come era capitato con i libri precedenti, ha un’evoluzione tutt’altro che scontata o prevedibile e anche in questo l’autrice ha dimostrato di conoscere il fatto suo, perché Carestia è molto diverso rispetto ai suoi fratelli, la sua evoluzione avviene dopo un cammino tortuoso, così come lo è il rapporto che lo lega ad Ana. La narrazione ha un ritmo perfetto ed è impossibile staccarsi dalla lettura.
Non posso dire di aver incontrato delle difficoltà con questi due personaggi perché sono il frutto delle loro esperienze, soprattutto per quanto riguarda Ana. Lei subito mi ha lasciato un po’ titubante, ma solo perché caratterialmente non mi sento molto affine a lei, diciamo che tra tutte le protagoniste mi sento molto più vicina a Sara. Ma questo non vuol dire niente, insomma, ho davvero amato moltissimo Ana e il suo cuore così compassionevole e pronto a perdonare. E lo stesso posso dire per Carestia, è un super cattivo, mosso da una ferocia che lo rende davvero spietato, ma pian piano ogni piccolo tassello andrà al suo posto e il quadro generale lascerà davvero senza fiato per intensità e completezza.
Lo stile di scrittura di Laura Thalassa è un punto fermo ed è incredibile come riesca a farmi provare così tante emozioni diverse e potenti con grande intensità. La sua penna è scorrevole, diretta, pungente, ironica e ricca di sentimento. I dialoghi sono fantastici, gli scambi da Carestia e Ana ipnotizzano e sconvolgono per i significati che contengono. L’amore è ancora una volta il fulcro e per arrivarci entrambi dovranno compiere un lungo e tortuoso percorso.
Come dicevo, il finale è impressionante per intensità e per come finisce e lì ho davvero amato Ana perché è stata pazzesca.
La trama, così come era capitato con i libri precedenti, ha un’evoluzione tutt’altro che scontata o prevedibile e anche in questo l’autrice ha dimostrato di conoscere il fatto suo, perché Carestia è molto diverso rispetto ai suoi fratelli, la sua evoluzione avviene dopo un cammino tortuoso, così come lo è il rapporto che lo lega ad Ana. La narrazione ha un ritmo perfetto ed è impossibile staccarsi dalla lettura.
Non posso dire di aver incontrato delle difficoltà con questi due personaggi perché sono il frutto delle loro esperienze, soprattutto per quanto riguarda Ana. Lei subito mi ha lasciato un po’ titubante, ma solo perché caratterialmente non mi sento molto affine a lei, diciamo che tra tutte le protagoniste mi sento molto più vicina a Sara. Ma questo non vuol dire niente, insomma, ho davvero amato moltissimo Ana e il suo cuore così compassionevole e pronto a perdonare. E lo stesso posso dire per Carestia, è un super cattivo, mosso da una ferocia che lo rende davvero spietato, ma pian piano ogni piccolo tassello andrà al suo posto e il quadro generale lascerà davvero senza fiato per intensità e completezza.
Lo stile di scrittura di Laura Thalassa è un punto fermo ed è incredibile come riesca a farmi provare così tante emozioni diverse e potenti con grande intensità. La sua penna è scorrevole, diretta, pungente, ironica e ricca di sentimento. I dialoghi sono fantastici, gli scambi da Carestia e Ana ipnotizzano e sconvolgono per i significati che contengono. L’amore è ancora una volta il fulcro e per arrivarci entrambi dovranno compiere un lungo e tortuoso percorso.
Come dicevo, il finale è impressionante per intensità e per come finisce e lì ho davvero amato Ana perché è stata pazzesca.
Perché mi ha donato una rosa dopo che ha sterminato il mio villaggio, e perché lo ha fatto di nuovo, adesso? Sono gesti come questo che stuzzicano la mia curiosità. «Perché quando sono con te sento l’insolito bisogno di usare il mio potere per creare, anziché distruggere.»
Ora attendo Morte e so che mi dovrò preparare psicologicamente per affrontare lui e la sua storia. Non vedo l’ora.
Il mio consiglio è di leggere questa bellissima serie perché è davvero scritta bene e poi perché è capace, con la sua freschezza e originalità, di conquistare una vasta gamma di lettori anche coloro che sono pochi inclini a leggere il genere Fantasy. A me sta dando tantissimo e spero che sarà lo stesso anche per voi. Non finirò mai di ringraziare Hope Edizioni per averla tradotta a portata da noi.
Buona lettura.
Il mio consiglio è di leggere questa bellissima serie perché è davvero scritta bene e poi perché è capace, con la sua freschezza e originalità, di conquistare una vasta gamma di lettori anche coloro che sono pochi inclini a leggere il genere Fantasy. A me sta dando tantissimo e spero che sarà lo stesso anche per voi. Non finirò mai di ringraziare Hope Edizioni per averla tradotta a portata da noi.
Buona lettura.
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