lunedì 21 settembre 2020

Review Party: “Come foglie di tè” di Lisa See



Buongiorno Booklovers, apro questa intensissima giornata per il blog parlandovi di un romanzo interessante, che mi ha dato la possibilità di scoprire molte cose nuove riguardanti la variegata cultura cinese. Il libro si intitola Come foglie di tè, scritto da Lisa See e pubblicato in Italia da Longanesi lo scorso 27 agosto.

Ringrazio Susy de I miei magici mondi ed Ely de Il Regno dei Libri per aver organizzato l’evento, inoltre ringrazio la Longanesi per la copia digitale del romanzo in omaggio.


Titolo: Come foglie di tè
Autore: Lisa See
Editore: Longanesi
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 398
Prezzo e-book: 9,99 €
Prezzo cartaceo: 19,90 €
Data di uscita:27 agosto 2020
Disponibile su Amazon (link di acquisto presente nel titolo)

Voto: ⭐⭐⭐⭐

Trama:

Nel remoto villaggio di montagna in cui vivono, Li-yan e la sua famiglia allineano le loro vite al susseguirsi delle stagioni e alla coltivazione del tè. Per il popolo akha di cui fanno parte, la vita procede nello stesso modo da secoli, scandita dai ritmi della natura e dai rituali della tradizione. Ma quando sopraggiunge uno sconosciuto a bordo di una jeep, la prima automobile che gli abitanti del villaggio abbiano mai visto, tutto cambia. E la prima a cambiare è proprio Li-yan, una delle poche ragazze istruite che popolano il villaggio. Lentamente, Li-yan comincia a mettere in discussione i costumi tradizionali che hanno modellato la sua vita sin dalla nascita, finché non resta incinta di un uomo che i suoi genitori disprezzano. La tradizione impone a Li-yan di uccidere la sua bambina, ma la ragazza fugge e, per salvarla, lascia la piccola davanti a un orfanotrofio, stretta in una coperta che nasconde una tea cake. Mentre Li-yan scopre sé stessa e il suo potenziale, studiando e ottenendo un lavoro, conducendo una vita cittadina, la sua bambina, Haley, viene cresciuta da un’amorevole coppia californiana. Ma nonostante la vita privilegiata vuole scoprire le sue origini, conoscere la madre naturale che l’ha abbandonata e sul cui destino lei si interroga senza sosta, mentre cerca il senso della propria vita nello studio del Pu’er, il particolare tè che ha modellato il destino della sua famiglia d’origine per secoli…



Recensione


Attraverso la storia raccontata tramite gli occhi di Li-yan, l’autrice ci porta alla scoperta di una Cina inedita, in cui tradizione e riti sono parte integrante della vita del popolo akha.
Li-yan vive con la propria famiglia nelle alte montagne della Cina e appartiene al popolo akha, uno dei cinquantacinque gruppi minoritari della nazione. La cultura akha immersa nella raccolta e nella coltivazione delle foglie di tè, anche se molti di loro a malapena si guadagnano da vivere con questa pratica. La madre di Li-yan è una levatrice, ha un ruolo importante nel suo villaggio, anche se la sua famiglia è molto povera. Profondamente legata ai riti e alle tradizioni che si tramandano da secoli, la vita di Li-yan cambia quando uno straniero arriva al suo villaggio e, quasi senza rendersene conto, inizierà a mettere in discussione i costumi tradizionali che da sempre modellano la sua vita. Quando la ragazza resterà incinta di un uomo che la sua famiglia non approva, invece di uccidere la piccola, come la tradizione vorrebbe, decide di allontanarsi dal villaggio e di portarla in un orfanotrofio.
Nel frattempo la vita di Li-yan prosegue e anche se altri momenti difficili la attendono, il ricordo di quella bambina resterà sempre con lei.
«Tutto quello che puoi fare è vivere», dice. «Non hai scelta. La vita continua, che lo vogliamo o no. Il sole sorgerà nonostante la nostra pena.»

Come foglie di tè è, senza ombra di dubbio, un romanzo molto interessante e ricco di spunti riflessivi.
La prima qualità che colpisce è il quantitativo di informazioni che l’autrice regala al lettore, riguardanti gli usi e costumi di un popolo abituato a vivere con niente e che fa della famiglia e delle tradizioni il fulcro della propria esistenza. Quando la protagonista, Li-yan, inizia a raccontarci la sua storia, siamo a metà degli anni novanta. Attraverso le parole di “Ragazza” così viene chiamata dalla sua famiglia, il lettore entra in punta di piedi in una comunità profondamente ancorata alle proprie credenze, che scandisce la vita del villaggio attraverso i cicli, riti di purificazione e la potente simbologia dei sogni e degli spiriti.
Indubbiamente, l’aspetto interessante è vedere come nella Cina del grande boom economico, riescano a coesistere tante piccole realtà molto distanti tra loro. Da una parte ci sono le grandi città, tecnologicamente avanzate, mentre dall’altra abbiamo luoghi sperduti, dove le persone vivono con poco o niente.
Un altro aspetto interessante è vedere come le rigide tradizioni e la superstizione sia così predominante nella vita del popolo akha. Tuttavia, anche quando Li-yan inizia a mettere in discussione la propria cultura, vedere cosa ci sia dall’altra parte può essere un modo per rivalutare proprio quella tradizione invasiva ma che, in un certo senso, capace di trasmettere sicurezza.
Un ruolo fondamentale è ricoperto dalla famiglia, il legame genitore figlio è un tema molto forte in questo romanzo.
Il tè e la sua coltivazione, inoltre, sono un altro nodo centrale della vita del popolo akha e di tutto l’arco narrativo. Accompagnare Li-yan nel suo viaggio che la condurrà lontano dalla sua famiglia, è stato molto interessante e, in un certo senso, anche avvincente. Contemporaneamente, il lettore, riesce anche a seguire il destino della figlia della protagonista e la sua ricerca di radici.
Potrei sentirmi distante dalla mia famiglia, dal mio villaggio e dalla mia montagna, ma nel mio cuore sono più legata che mai a tutti loro.

Lo stile di scrittura di Lisa See è molto curato, minuzioso a volte quasi poetico. La minuziosità con cui la See ci parla della coltivazione del tè è molto interessante e anche illuminante. Inoltre è evidente che, dietro all’intero romanzo, sia stato fatto uno studio approfondito e dettagliato che poi ha riportato al lettore. Se quest’aspetto può da un lato soddisfare il lettore più avido di conoscenza, dall’altra può risultare troppo prolisso e faticoso per un lettore meno abituato a letture di questo tipo. Personalmente ho trovato la lettura molto interessante, anche se un po’ faticosa, ciò non toglie che seguire le vicende di Li-yan e della sua famiglia sia stato non solo interessante ma anche arricchente perché mi ha dato l’opportunità di conoscere una realtà a me sconosciuta e, soprattutto, di scoprire le mille facce di una Nazione che ha ancora tanto da raccontare alla società occidentale.
Bello anche il messaggio che, a mio parere, l’autrice ha voluto trasmettere al lettore: con impegno e perseveranza si possono superare anche gli ostacoli più grandi e gli avvenimenti più dolorosi.
Ho letto romanzi e studiato storia, matematica e scienze. Tutte queste cose mi hanno insegnato l’importanza di pensare con la mia testa, di badare al mio corpo e guardare al futuro.

Sono contenta di aver avuto modo di conoscere questa autrice che ha dimostrato la sua competenza e la sua preparazione storico culturale di una realtà molto lontana dalla mia, narrando una storia difficile e, allo stesso tempo, capace di dare speranza al lettore.
Buona lettura.

Voto



1 commento:

  1. Decisamente si imparano tante cose da queste letture ed è come hai detto ricco di spunti di riflessione

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